NFL Week 12 Recap: New Orleans Saints @ Houston Texans

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, è vero, e i Texans non è che abbiano iniziato benissimo questa stagione. Però poi se la ripresa deve essere questa, allora diciamocelo, chissenefrega di chi ben comincia.
Questo per dire che in week 12 gli Houston Texans battendo i New Orleans Saints all’NRG Stadium si portano a casa la quarta vittoria consecutiva che continua a far sognare i tifosi e a far sperare a dei playoff sempre più alla portata, nonostante un inizio di stagione davvero da dimenticare.
Fa piacere anche vedere che Bill O’Brien è riuscito in qualche modo a smentire chi dopo un brutto inizio di stagione voleva già la sua testa, dimenticandosi del lavoro fatto l’anno precedente sfiorando i playoff al primo anno da head coach. Coach O’Brien e il resto dello staff hanno lavorato bene e sono riusciti pian piano a sistemare i gravi problemi che affliggevano la squadra. Chiaramente non tutti i problemi sono scomparsi e c’è ancora tanto da fare per migliorare, tuttavia è innegabile che QUESTI Texans hanno davvero ben poco in comune con QUEI Texans delle prime partite.
Ottimo lavoro quindi, ma questo deve essere solo l’inizio!
Detto questo, andiamo a vedere come se l’è cavata la squadra nella partita contro i santi. (SPOILER: molto bene)

-OFFENSE-

QB

Ripreso dall’infortunio, torna in campo il QB titolare Brian Hoyer e lo fa più che bene già da subito. Il primo drive di Houston infatti (Houston fino a ieri era l’unica squadra a non aver segnato punti nel primo drive) si chiude subito con un bel TD dopo una serie di ottimi lanci del pelato che tira a 5 target differenti e fa un buon uso dei TE (il touchdown è proprio di Ryan Griffin) facendo saltare spesso le marcature di New Orleans.
Purtroppo il qb lancia un intercetto evitabilissimo proprio nel suo momento migliore, ma per fortuna non compromette la partita (Hoyer fino all’intercetto ha registrato 11/11 per 95 yards e 2 TD).
C’è da dire che il QB di Houston, insieme al resto dell’attacco, pecca un po’ di poca costanza durante la partita e alterna ottimi drive a brutti e rapidi 3rd & out; tuttavia se ne torna a casa a testa alta con 21/27 completi, 205 yards, 2 TD e 1 INT.

WR / TE

Prima grande novità: che ci crediate o no, almeno per questa volta, DeAndre Hopkins non è il receiving leader della partita. Certo, non che il giovane ricevitore non sia stato fondamentale come sempre eh? Infatti ha guadagnato importanti primi down in difficili situazioni e si è portato a spasso le secondarie dei Saints permettendo ai suoi compagni di farsi trovare liberi. Il talento di Houston fa quindi una partita di sacrificio, ma comunque di estrema importanza, portandosi a casa 36 yards in 5 ricezioni.
Nel frattempo Cecil Shorts III ne approfitta prendendosi un TD e sfruttando i trick plays di O’Brien che lo vedono ricevere gli handoff di Hoyer (proprio da uno di questi arriverà il TD), mentre Nate Washington “limitandosi” a fare il solo ruolo da WR si porta a casa zitto zitto 43 yards in 3 ricezioni.
Nota molto positiva: l’uso dei TE su passing game. Come visto anche nella partita contro i Jets, questo sembra essere uno di quei problemi su cui il coach deve aver lavorato di più. Se infatti i TE dei Texans risultavano totalmente ignorati nel passing game di inizio stagione, contro i Saints giocano una partita da protagonisti, con Ryan Griffin leader di ricezioni (72 yards) e 1 TD.
Un ottimo game play, che ha preso in considerazione ogni possibile soluzione, sfruttando gli spazi lasciati dalla difesa dei Saints, è stato fondamentale per la vittoria e speriamo di rivederlo più spesso nelle prossime partite.

RB

Seconda grande novità: sempre che ci crediate o no, si vede finalmente qualcosa di significativo da Alfred Blue e dal running game in generale. Insomma i casi sono 2: o il coaching staff e i giocatori stanno lavorando decisamente bene o i Texans devono proprio essere nel loro periodo d’oro. Se ai già diversi problemi risolti, o per lo meno alleviati, ci aggiungiamo che finalmente da un running game che vede ben 5 portatori (Shorts compreso) arrivano 170 yards e 2 TD, allora non ci possiamo lamentare.
Personalmente ho apprezzato tantissimo la scelta di utilizzare diversi RB durante la partita, sfruttando le caratteristiche differenti di ognuno e rendendo difficile il lavoro alla difesa black & gold, costretta a fare i conti ogni volta con un RB differente.
Il RB principale rimane comunque Blue, con 16 portate (77 yards, 1 TD), che viene però supportato dal resto del pacchetto dei RB.
Un piccolo complimento anche al rookie Akeem Hunt, da pochissimo promosso nel roster dei 53, che è riuscito a dare il suo contributo.

OL

Terza grande novità: lo so, lo so, finisco a risultare ripetitivo ed esageratamente soddisfatto, ma cosa ci posso fare se anche la linea offensiva si mette a giocare come si deve?!
Una bella fetta del successo sia del passing game che del running game sono infatti da attribuire alla OL texana che assicura una buona pass protection a Hoyer, concedendo solo un sack, ma che soprattutto (e questa è la vera novità) riesce ad aprire varchi ai propri RB che sfruttano subito le occasioni e affondano la difesa dei Saints.

-DEFENSE-

FRONT 7

Se proprio proprio vogliamo essere pignoli, il front 7 è forse il reparto che gioca meno bene (perchè “peggio” è esagerato). Non arrivano infatti grandi big plays dal reparto, e il grosso del lavoro anche in tackling finisce spesso per farlo la secondaria di Houston. Cushing, Wilfork, Mercilus, Crick, giocano tutti facendo il loro ma senza strafare; mentre purtroppo Clowney continua a non convincere particolarmente.
D’altra parte i giovani McKinney e Simon, continuano a migliorare partita dopo partita e sono sempre presenti quando serve. Il primo anche ieri ha fatto il suo dovere sempre con la “cattiveria” necessaria, mentre il secondo quasi faceva un intercetto.
Insomma, non si sta dicendo che il reparto abbia giocato male, ma che piuttosto si sia limitato al lavoro da svolgere senza esagerare.
Beh, ovviamente in tutto questo è escluso JJ Watt, perchè lui è JJ Watt e quindi riesce a mettere una pressione senza sosta a Brees per tutta la partita, costringendolo a lanciare in fretta e in modo impreciso, e alla fine della partita l’avrà pure sackato 2 volte.

SECONDARY

Che Meraviglia! Il reparto che più ha fatto emozionare i tifosi dei Texans ieri forse è stato proprio questo. Una partita quasi perfetta, con davanti a tutti un altro JJ, Johnathan Joseph che decide che dalle sue parti è vietato passare (e così sarà) e, dato che c’è, decide anche di blitzare ogni tanto e aiutare a difendere contro le corse. Maestro.
Sull’altro lato del campo non è che le cose vadano meglio per i ricevitori dei Saints perchè c’è un certo ragazzino di nome Kevin e di cognome Johnson che gioca con una grinta ed una intesità pazzesche, e allora le cose per Cooks e compagni si fanno davvero dure anche dalle sue parti.
Aggiungiamoci anche Demps, Pleasant, Hall e Jackson (1 INT) che ci mettono il loro per far ammattire l’attacco di New Orleans e il gioco è fatto.

Insomma, dei grandi Texans quelli visti contro i Saints, ma non solo. Per chi ha visto le partite della squadra di Houston dalla prima all’ultima, i miglioramenti sono evidenti e innegabili e gli obiettivi e speranze della squadra sono già radicalmente cambiati.
E’ vero, contro i Saints la difesa ha un po’ mollato sul finale, ma può essere stato un calo dovuto al risultato già abbastanza sicuro; allo stesso tempo l’attacco ha mostrato ancora qualche insicurezza non garantendo costanza durante la partita. Tuttavia, le ultime partite dei texani sono state partite da squadra competitiva, soprattutto se parliamo di prendersi la testa della AFC South.
C’è ancora tanto da giocare, con tanto di scontro diretto contro i rivali Colts, quindi avanti tutta. We Are Texans.