Week12: Rams 7 @ BENGALS 31

Sono tre le mie grandi delusioni di questa stagione: i Miami Dolphins, dai quali mi aspettavo un salto di qualità in positivo e non in negativo, forse dedicare tutto quello spazio salariale a Suh non è stata una grande idea; i Detroit Lions, che mi aspettavo si sarebbero giocati con i Vikings un posto alle wild-card in una lotta all’ultimo sangue all’interno della division; e Nick Foles. Pensando alla sua stagione 2013 non ho mai ben compreso la scelta degli Eagles di scambiarlo con Bradford, che reputavo di valore inferiore per il problema infortuni, ma la prestazione di domenica mi ha forse convinto del tutto che la scelta non è stata così scriteriata. Ma che fine ha fatto il Foles del 2013?

Dopo il primo drive della partita con relativa segnatura di AJ Green completamente libero, con triplice copertura su Sanu, l’attacco ha avuto un paio di drive deludenti, ma nel secondo quarto ha ricominciato ad avanzare portando il risultato sul 17-7 all’intervallo. Nei primi 10 minuti del terzo periodo sono arrivati altri due TD, uno di Green e uno di Leon Hall su intercetto riportato (il primo TD della difesa dei Bengals quest’anno) e la partita è praticamente finita con 20 minuti d’anticipo, visto che gli attacchi si sono bloccati e non hanno più segnato, giocando alcuni quarti tentativi. Onestamente avrei preferito provare ad attaccare con più convinzione e provare qualcosa di nuovo, poi sono entrati McCarron, Mannion e le riserve, ma la partita era finita da un pezzo.

Nonostante i Bengals abbiano dominato, la prestazione non è stata proprio eccellente, l’atteggiamento offensivo è stato un po’ conservativo in generale, ma molto aggressivo in redzone. Molti giocatori hanno giocato un’ottima gara, Atkins è il migliore in difesa, ma anche il solito Dunlap e l’altalenante Kirkpatrick si sono distinti, fermo restando che concedere solo 7 punti e segnarne altrettanti è un successo per l’intero reparto. L’unica nota negativa sono i numerosi tackle falliti a cui eravamo abituati soprattutto ad inizio stagione, che hanno permesso a Gurley e Austin di guadagnare qualche yard in più. L’unico a dare qualche problema alla difesa è stato proprio Austin, con due end-around, una per 60 yard, l’altra due giochi dopo per il TD. Al momento siamo la miglior difesa della lega per punti subiti.

In attacco ci sono buone notizie, Jeremy Hill finalmente corre con successo (16 per 86, record stagionale) nonostante la difesa avversaria fosse di tutto rispetto (in teoria), ma lascia il campo nell’ultimo quarto per un infortunio lieve alla caviglia, al contrario Giovani Bernard non riesce a guadagnare nulla sulle corse e commette un fumble dopo una screen da 45 yard, recuperato subito da Eifert che però subisce un forte colpo nonostante fosse già a terra per ricoprire il pallone. E’ la peggior prestazione stagionale per il RB da North Carolina, che ha decisamente scelto il momento giusto per giocare male, visto l’ottima partita del resto dell’attacco. E’ singolare il fatto che non si corra mai off-tackle, nonostante la velocità di Bernard, e la capacità di rompere i tackle di Hill, ma si cerchino sempre i varchi aperti dalla linea. Quest’ultima, in grossa difficoltà nelle 2 sconfitte precedenti ha sorprendentemente resistito perfettamente alla linea dei Rams garantendo zero sack e pochissima pressione, come succede in generale quando non vengono mandati molti uomini a blitzare (come ha fatto Arizona). Andy Dalton è ancora una volta il migliore in campo, 20/27, 233 yard, 3 TD e 1 INT, lanciato forzando su un roll-out verso sinistra senza aver settato i piedi. Escluso il primo TD su Green già citato, Dalton ha eseguito un ottimo lavoro di lettura sul secondo su Eifert, mentre ha eseguito un buon gesto tecnico sul lancio del terzo TD su Green, una palla alta, forte e precisa dritta in endzone, dove solo Green poteva arrivare. L’H-back Hewitt ha dimostrato buone mani afferrando un lancio tutt’altro che semplice da una ventina di yard, confermando la sua affidabilità anche come TE, buone notizie visto che Eifert è in forse per domenica contro i Browns, mentre il rookie TE Tyler Kroft viene preso in giro perché è goffamente inciampato da solo dopo la sua prima catch in carriera. Sono 5 i ricevitori oltre le 25 yard, ma il top receiver ha solo 61 yard (AJ Green), ne risulta la mancanza di punti di riferimento per la difesa. L’attacco è davvero completo, l’unico di giocatore che forse manca è un giocatore proprio “alla Tavon Austin”, piccolo e velocissimo, uno da 4.3 sulle 40 per intenderci, al quale non si chiedono 10 ricezioni o 100 yard a partita, ma bastano 1 o 2 big-play ogni tanto. In realtà avremmo Mario Alford, rookie al settimo giro di quest’anno, ma non è mai stato attivato, ha fatto 4.25 al pro-day di West Virgiania, stesso college di Austin. Settimana scorsa abbiamo visto JJ Nelson, questa settimana Wheaton, per non parlare dei Seahawks che hanno i 6 ricevitori attivi non sopra i 6’1’’ (1,85) o dei Patriots.

Come da tradizione per i Bengals i rookie non sono quasi mai stati schierati in campo quest’anno, dando un contributo quasi nullo. Solo il TE Kroft, usato come bloccatore, e l’OT Jake Fischer, spesso mandato a ricevere, hanno visto il campo frequentemente, ma sempre come riserve. In garbage-time ha fatto il suo debutto il rookie CB Josh Shaw, il prodotto di USC ha quasi messo le mani su un intercetto, caduto incompleto in endzone. Prima o poi vedremo anche PJ Dawson e Marcus Hardison, oltre al già citato Alford, al momento del tutto ignorati dal coaching staff.

Domenica si gioca con i Browns, McCown è out for season con una clavicola rotta e i Browns hanno firmato TJ Pryor, ai Bengals durante la preseason, ma non è chiaro chi sarà titolare. I record saranno 9-2 contro 2-9, ma la Battle of Ohio garantisce sempre qualche emozione. Nel frattempo Pittsburgh finisce 6-5 nella spettacolare partita con Seattle e perde Big Ben per l’ennesima concussion. Tra due settimane i Bengals affronteranno proprio gli Steelers, e poi a turno entrambe affronteranno Denver in quella che si preannuncia un’avvincente battaglia per i playoff.