Week 13: San Francisco 49ers @ Chicago Bears Recap.
Ci sono partite che devi perdere; non sai chi l’ha deciso ma non ci puoi fare nulla. Non conta niente se dieci giorni prima hai vinto contro un top team della NFC e oggi incontri una squadra a pezzi, tra le ultime nella lega: se il fato a deciso che perderai, andrà così.
Ed è stato questo l’epilogo di San Francisco 49ers at Chicago Bears, in un Soldier Field pieno di fan ancora tronfi della vittoria esterna contro Green Bay nella week precedente.
In campo si vede davvero poco da entrambi i lati e Chicago fa di tutto per perdere il match.
Nel primo quarto Blaine Gabbert fa una fatica incredibile a guadagnare anche solo una yard mentre Jay Cutler fa capire subito che oggi è in modalità “Bad Jay”.
Dopo aver guadagnato soltanto due Field Goal, il QB di Chicago lancia l’ennesimo, banalissimo intercetto, dritto nelle mani della Safety Jimmy Ward che si immola in un ritorno di 29 yard per una pick-six che pareggia i conti.
Il calcio di trasformazione viene bloccato e il periodo si chiude 6-6, risultato degno di un nulla footbalistico da cineteca.
Nel secondo quarto la squadra di casa si affida completamente ad un redivivo Matt Forte, rientrato dopo l’infortunio al ginocchio sinistro e oggi in palla come sempre.
Il runningback #22, che chiuderà la gara con 84 yard corse in 21 portate, riprende il suo ruolo di rusher principale e si sobbarca l’onere di guadagnare praticamente tutti i down di Chicago fino ad arrivare in end zone per il primo TD di giornata.
Dall’altra parte i 49ers faticano a ingranare e si affidano più alle corse di Gabbert che ai lanci; prima della fine del periodo, comunque, il RB Shaun Draughn va in meta dalla linea di una yard e pareggia nuovamente i conti.
Il terzo quarto, come da tradizione, vede il nulla a livello di gioco tant’è che le squadre chiudono il periodo senza aggiungere punti al tabellone.
Da segnalare un Field Goal fallito dal buonissimo kicker Robbie Gould, solitamente tra i più precisi ed affidabili della lega.
Per quanto riguarda Chicago, è da prendere seriamente in esame un momento pericolosamente altalenante della OL che oggi permette alla difesa dei Niners più di una penetrazione, culminata con l’atterramento piuttosto violento di Cutler per mano di Jaquiski Tartt nel periodo successivo.
Va così in scena il quarto quarto, vero spartiacque della gara.
I primi a ritrovare la via della end zone sono i padroni di casa i quali, dopo aver raggiunto con fatica la linea delle 4 yard, vanno in touchdown grazie ad un’ottima corsa di Ka’deem Karey che lotta lulla linea di meta fino a trovare la marcatura.
Sul drive successivo, San Francisco sembra inchiodata poco dopo metà campo ma su 3&3 Blaine Gabbert tira fuori una giocata di tutto rispetto, andando in scramble sulla destra e infilando l’intontita difesa Bears con una corsa da 44 yard che vale il touchdown, 20-20 e tutto da rifare per Cutler.
Con 1:50 da giocare, l’attacco di casa riesce a portarsi subito sulle 18 avversarie dove però avviene l’incredibile. Su 3&11 e la linea di scrimmage piazzata in red zone, Coach Fox preferisce affidarsi alla gamba di Robbie Gould per il presunto FG della vittoria piuttosto che rischiare un nulla di fatto con due secondi sul cronometro , ma il Kicker sbaglia clamorosamente il secondo calcio della giornata, sta volta da 36 yard, costringendo i suoi a giocarsi la partita all’over time.
Durante il tempo addizionale le due difese sembrano tenere a bada gli attacchi nemici fin quando Gabbert, partendo dalle proprie 29, non trova il WR Torrey Smith tutto solo in fondo al campo e lo serve con una bomba da 71 yard che il ricevitore porta indisturbato in end zone per la marcatura della vittoria. Fine dei giochi: Frisco 26, Chicago 20.
Che dire quindi di una partita del genere? C’è poco da sperare per i fan di Chicago quando Cutler torna a fare il Cutler e tutto il resto gli collassa addosso; male la OL, male i ricevitori, male per fino il sempre affidabile kicker Robbie Gould che si mangia un FG per lui abbordabilissimo a due secondi dalla fine.
Partite come queste le devi perdere e non ci sono santi che tengano.
Male, tremendamente male anche la difesa che regge mezza partita, salvo poi farsi bere in scioltezza su due big play ben diversi: una QB rush e un deep pass.
San Francisco dal canto suo porta a casa una vittoria che sa di poco; il gioco espresso da questa squadra raffazzonata è di poco migliore a quello dei Bears nonostante alcuni acuti personali.
Incoraggiante, per la squadra della baia, è il fatto di essere ormai certi che Gabbert non solo possa sostituire più che bene Colin Kaepernick, ma anzi che possa fare decisamente meglio.
Spiazzante invece per i fan di Chicago è sapere che la stagione delle montagne russa continua, colpa anche di una squadra che crea sempre più domande che risposte e che soffre una sudditanza incredibile tra le mura di casa, dove ormai non vince più.