Il Draft 2016 dei Cincinnati Bengals
Quel che in parte temevo alla fine si è avverato, infatti con la 24esima scelta assoluta i Bengals hanno chiamato proprio un cornerback, William Jackson III da Houston, pur non essendo la need principale. Purtroppo le tre squadre prima di noi (Washington, Minnesota e Houston, folli a fare trade up per Fuller) hanno deciso di aggiungersi a Cleveland scegliendo un ricevitore, per cui alla 24 i Bengals si sono ritrovati senza ricevitori da primo giro disponibili e hanno optato per il piano B: il best player available.
L’alternativa era scegliere Michael Thomas, ma probabilmente sarebbe stata una scelta quasi sprecata, oppure prendere finalmente un DT per rimpiazzare Peko, ma a quanto pare si è deciso per il BPA. Seppur speravo non accadesse, l’opzione CB era possibile, cito direttamente il mio articolo pre-Draft:
“La firma dei due defensive tackle (Sims e Thompson) mi porta a pensare e temere che ancora una volta come ormai ogni due anni facciamo (lo abbiamo fatto sia nel 2012 con Kirkpatrick, che nel 2014 con Dennard) la scelta possa ricadere ancora una volta su un corner. Dopo la firma di Pacman Jones sono ben tre i cornerback ancora a roster selezionati al primo giro, due dai Bengals e Pacman dai Titans mentre Leon Hall (con molti problemi alla schiena) non ha ancora trovato una casa per l’anno prossimo.”
Alla fine Hall non è stato firmato e i Bengals hanno cercato il suo sostituto addirittura al primo giro. Il motivo per cui non condivido pienamente la scelta è che questa suona un po’ come una sconfitta, con un nome e un cognome: Dre Kirkpatrick. A mio avviso se selezioni il terzo CB al primo giro in 5 anni significa che il primo che hai preso ha deluso le aspettative. Su Kirkpatrick è stata esercitata la fifth year option, per cui nel 2017 sarà free-agent e la pick di quest’anno gli metterà non poca pressione.
L’unica nota felice, almeno per me, del Day-1 è stato vedere i tifosi di Pittsburgh rosicare (video) perché sapevano che Jackson sarebbe stata la loro scelta se fosse arrivato.
Jackson (considerato daalcuni il miglior corner della classe dopo Hargreaves) è un CB molto bravo nella copertura a zona e si contrappone a Dennard che invece dà il meglio nel man-to-man. La prima
conclusione affrettata sarebbe usare Dennard come slot, a ricoprire il ruolo di Hall, visto che anche sulle corse sembra cavarsela bene, a differenza di Kirkpatrick (e forse Jackson) e schierare esterni Pacman, Kirkpatrick e Jackson, con Josh Shaw invece slot di riserva o FS di riserva all’occorrenza.
L’intreccio con Pittsburgh continua anche nel Day-2 con la scelta del WR Tyler Boyd, dall’Università di Pittsburgh e nativo della zona. Un altro video interessante mostra tutta famiglia e gli amici festeggiare al momento dell’annuncio, ma quello che suppongo sia il padre rimane immobile seduto sul divano. Non è divertente come il primo video ma… che belli i tifosi Steelers, se non ci fossero dovremmo inventarli…
Al terzo giro un’altra sorpresa, Nick Vigil, LB da Utah State, in linea di massima ha scatenato reazione opposte: delusione tra chi non lo conosceva particolarmente e non si aspettava un LB così presto, contrapposta all’eccitazione di chi lo considera un ottimo giocatore, sottovalutato per via del college di provenienza. Mi è stato riferito che è probabile fosse l’obiettivo di Green Bay poche scelte più avanti.
I primi due giorni mi hanno lasciato parecchio confuso, delle tre need primarie (WR, DT e OG/C), soltanto una di queste era stata colmata, e non in modo ottimale.
Fortunatamente il terzo giorno tutto si è aggiustato per il meglio, è arrivato Andrew Billings, DT di Baylor al quarto (che l’8,1% dei mock ci dava come nostra scelta al primo giro) e Christian Westerman, guardia da ASU al quinto, che darà sostegno ad un reparto con poca depth, molto fortunato nel 2015 per quanto riguarda gli infortuni. Billings è scivolato inspiegabilmente dal primo al quarto giro, si vociferava per un infortunio al ginocchio, ma ha svolto regolarmente il rookie minicamp, qualche giorno dopo. L’ipotesi più accreditata ora è che sia troppo poco prolifico in pass rush, ma con Atkins e Dunlap la pass rush non è un grosso problema, soprattutto perché in base alla situazione i DL (in particolari gli interni) vengono ruotati molto e Billings, come ha detto il DC Paul Guenther, si inserirà proprio nella rotazione di Peko, Sims, Atkins e Hardison, senza che ci sia troppa differenza tra starter e non starter.
Al sesto è arrivato Cody Core, WR da Ole MIss, un ricevitore dotato di mezzi fisici e atletici notevoli, ma non molto produttivo rispetto al più quotato LaQuon Treadwell, prima scelta dei Vikings. Mentre al settimo Clayton Fejedelem (che per i curiosi significa “sovrano” in ungherese), safety da Illinois. Un gran fisico per lui, sembra portato per giocare nel box in NFL, ruolo che solitamente era svolto da Reggie Nelson quando si giocava in cover 3, con Iloka profondo a coprire la zona centrale del campo.
Dando poco peso alle news dai minicamp, per cui sembrano tutti pronti per diventare starter a settembre, ci sono alcune novità degne di nota. Sia Boyd che Core hanno provato qualche ritorno di calcio (sapete che Tate non lo digerisco) e Jake Fisher sta provando in tutte le posizioni della OL, compreso il centro, anche se 1,98 per 139 kg non sono esattamente le dimensioni ideali. Fisher si è dimostrato un giocatore molto versatile nella sua stagione da rookie, scelto come ibrido T/G, ha giocato tackle, tackle aggiunto, TE (in ricezione) e fullback.
Oltre alla solita serie UDFA i Bengals stanno testando anche Dominique Easley, DE prima scelta dei Patriotsdel 2014, tagliato per i troppi infortuni e Jon Brown, K di riserva dei Cardinals nelle ultime due stagioni.
In ultimo penso ci sarà un occhio particolare per Tra Carson, UDFA RB da Texas A&M visto che Bernard, Burkhead e Peerman sono tutti in scadenza. L’anno prossimo penseremo al DE che non è arrivato quest’anno, con la partenza di Gilberry e sembra che Hardison possa finalmente trovare un po’ di spazio, ma nel Draft 2017 sarà sicuramente un ruolo papabile per una prima scelta.
Tratto da The Italian Jungle