Fran Tarkenton

Correva come se giocasse una partita di basket, leggeva le difese avversarie in 5 – 6 secondi ma mai più a lungo, ogni copertura saltava, lui combatteva sempre per la sua vita.

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La maglia di Tark

Fuori dal campo di gioco, era un boy scout figlio di un ministro metodista, sul campo aveva il numero 10 ed era audace e coraggioso, improvvisando sfuggiva alle maglie della difesa che sembravano braccarlo, con i suoi 87 chili giocava alla roulette russa con uomini di difesa che ne pesavano 120.

Durante i suoi 18 anni di carriera nella Nfl si spinse al top di ogni categoria per un QB, rivoluzionando la posizione in cui giocava.

Nel 1961 esordì con i Minnesota Vikings, expansion team in quell’anno; nella sua prima partita di sempre a Minnesota il rokiee di Georgia lasciò la panchina, entrò in campo e lanciò 4 Td passes, correndo segnò poi il 5° Td, infliggendo una cocente sconfitta ai Chicago Bears.

Guizzava, rivoltava il campo, sviava i difensori e correva… correva per la sua vita, sfuggiva ai giganti che cercavano di prenderlo ma rimanevano senza fiato nel cercare con la loro forza d’animo di continuare la caccia.

Immagine articoloOgni partita con Tark era estenuante, una maratona difensiva senza fine.
Lui svolazzava sul campo come una farfalla, lasciando sbigottito il pubblico abituato all’era del drop back passer che rimaneva coraggiosamente nella tasca.

Lo stile “prendimi se ci riesci” fu un’invenzione di Fran fatta da un miracoloso sesto senso, da piedi veloci e dalla sua grande abilità nel lanciare accuratamente in corsa.

Il suo braccio non era forte, ma aveva un gran tocco.
I suoi scrambles non erano pianificati ma spesso creavano dei big plays.
Non c’era modo di difendersi contro i fuochi d’artificio dell’attacco dei Vikings di quegli anni che lui fece esplodere.

Dal ’73 al ’78, l’ex giocatore della Georgia University porto i Vikings a sei titoli della NFC Central e 3 Super Bowls, tutti persi.

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L’ultima sconfitta di Fran

Quando il 9 volte nominato al Pro Bowl a 38 anni si ritirò, aveva raggiunto livelli di grandezza assoluti: 47.003 yards e 342 TD passes.
Aveva corso anche per 3.647 yards con un’impressionante 5,4 di media e 32 TDs.
Incredibile pure fu la sua durabilità, non mancò un’incontro fino al 1976, quando si infortunò durante la sua 16ma stagione.

Rimane l’amarezza per lui di non aver vinto nessun Super Bowl e negli occhi di tutti rimane l’immagine del 4° Super Bowl senza vittoria, seduto sul suo elmetto durante i minuti finali, quando i suoi Vikings persero 32 a 14 contro gli Oakland Raiders.

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Nessuna immagine fissa riuscirà mai a cogliere la magia delle sue movenze e la sua pazzia sul campo da gioco, né a rendere onore a uno dei più “stravaganti” modi di intendere il ruolo del QB nel football professionistico.