Thomas Jones sarà ancora il “numero uno”?
A Chicago non ci tengono davvero a far trascorrere le giornate senza una sorpresa o qualcosa di cui si possa parlare, il problema è che quotidianamente ci si trova con titolari che finiscono sulla sideline e riserve che diventano titolari. O addirittura giocatori rilasciati. Diventa così difficile capire come stanno le cose nella testa dell’head coach Lovie Smith e del suo coordinatore offensivo Ron Turner. La scelta al draft di Cedric Benson, oltre a non parere prioritaria, portava dubbi sulla fiducia che la squadra aveva deciso di riporre dopo solo un anno in squadra, sul talentuoso Thomas Jones. Dubbi sulla sua tenuta fisica? Sulle sue qualità tecniche o atletiche? Jones arrivava da una stagione tutt’altro che pessima, visto soprattutto il reparto offensivo in cui si era trovato a giocare. Dopo quattro stagioni come backup della NFL, passate tra Arizona e Tampa, il running back cresciuto nel college di Virginia ha esordito nella città del vento come titolare fisso dell’attacco dei Bears, spodestando Anthony Thomas. Jones ha perso due partite per infortunio, problema che lo ha limitato anche in altre gare a dire il vero, ma ha giocato come starter tutti e quattordici gli incontri disputati, incontri nei quali ha messo a referto 948 yards su 240 portate (4.0 yards per portata), sette TD e solo due fumble concessi, di cui uno perso. Sulle ricezioni è stato ovviamente meno attivo, ma ha comunque conquistato 427 yards grazie al gioco aereo.
Nonostante questo era arrivata la scelta di Benson e le quotazioni di Jones erano colate decisamente a picco. Poi la sorpresa. Jones arriva al minicamp, firma autografi, parla con tifosi ed evita i giornalisti infilandosi tra la folla. Più tardi arriverà il turno di Ron Turner davanti ai taccuini dei giornalisti e, a differenza del giocatore, qualcosa di cui parlare, dalla bocca dell’offensive coordinator, esce. Si scopre così che sarà proprio Jones il primo RB al prossimo training camp estivo, quello dove si prepara l’intera squadra alla stagione. Dopo una breve riunione tra il coaching staff e il giocatore nella quale si è spiegato a Jones il perchè della scelta di Benson al draft, Turner si sbottona un po’ anche con gli inviati dei media. Non c’è stato bisogno di molte parole, “è una questione di fiducia e lui lo sa” ha detto Turner ai giornalisti.
“Il tempo dirà quanto abbiamo bisogno e fiducia in lui, il quale rimane una parte importante del nostro attacco”.
Ancora non è dato sapere quanto queste siano parole di circostanza e per quanto Jones rimarrà davvero la prima scelta all’interno del running game dei Bears, ma un piccolo indizio arriva dal primo allenatore, coach Smith che ha aggiunto: “Sono due uomini del backfield molto simili, non crediamo che verranno utilizzati spesso insieme (Jones e Benson) ci potranno essere alcuni giochi pianificati per vederli entrambi in campo, ma la maggior parte delle volte sarà solo uno dei due a schierarsi.
Sarà pretattica, rispetto per i veterani o un modo per non far sentire un rookie come un predestinato, uno a cui tutto è dovuto, quindi teoricamente anche una tattica psicologica giustificabile in previsione di un Benson che dovrà dare il massimo per dimostrare il suo sicuro valore e guadagnarsi i gradi sul campo; resta il fatto che, ad oggi, la depth chart di Chicago nel ruolo di RB vede ufficialmente Cedric Benson come terza scelta, dietro a Thomas Jones e Adrian Peterson.