Ultimissime dai vertici NFL
I proprietari delle squadre NFL hanno deciso di bandire il c.d. horse-collar tackle, si sono pronunciati sulla cessione dei Minnesota Vikings ed infine hanno deliberato in ordine alla sede del Super Bowl 2009.
A parte queste formalità, i primi due giorni del meeting hanno fatto registrare posizioni molto distanti in relazione alla spartizione dei proventi tra le varie squadre, questione che andrà risolta prima di un nuovo accordo collettivo col sindacato dei giocatori.
Il boss dei New Orleans Saints, Tom Benson, ha dichiarato di aver ricevuto un’offerta di oltre 1 miliardo di dollari per la sua squadra, che però non ha accettato: ciò per far comprendere ai colleghi i problemi finanziari che potrebbero spingerlo a trasferire la franchigia altrove, forse a Los Angeles.
“Cosa ci vorrebbe per mantenere la squadra a New Orleans?” ha affermato Benson. “Dobbiamo giungere ad una situazione ragionevole“.
L’unica scelta definitiva dei proprietari è stata la messa al bando, con 27 voti a favore e 5 contrari, del horse-collar tackle, che si verifica allorquando il difensore afferra l’interno del paraspalle dell’avversario e lo trascina a terra.
La safety di Dallas, Roy Williams, sa eseguire questo intervento meglio di chiunque altro, ma ha cagionato un serissimo infortunio a Terrell Owens nela scorsa stagione.
Il proprietario dei Cowboys, Jerry Jones, ha espresso voto contrario, dicendo di essere preoccupato dal cambiamento regolamentare.
Verrà comminata una penalità di 15 yards, ma solo se il placcaggio manderà al tappeto immediatamente il portatore di palla, e solo se eseguito in campo aperto.
“Sarebbe stato meglio applicare una sanzione pecuniaria, anzichè una penalità“, ha dichiarato Jones.
L’acquisto dei Minnesota Vikings, per la somma di 600 milioni di $, da parte dell’immobiliarista del New Jersey Zygmunt Wilf, è stato approvato all’unanimità.
Il nuovo proprietario ha immediatamente dichiarato: “I Vikings resteranno nel Minnesota per sempre“.
Tom Benson, a capo del comitato finanziario della NFL, ha parlato a lungo dei problemi dei Saints.
Il suo avvocato ha affermato recentemente che il proprietario è interessato a trasferire la squadra altrove: sono stati fatti i nomi di San Antonio, Albuquerque (New Mexico), e Los Angeles.
Benson ha commentato con una battuta, dicendo: “gli avvocati a volte parlano troppo“, ma si è lamentato del fatto che la sua squadra abbia racimolato la miseria di 25.000 abbonamenti, e che i negoziati con le autorità statali della Louisiana a proposito di un nuovo stadio o della ristrutturazione del Superdome abbiano fatto scarsissimi progressi.
“New Orleans non sarà come Los Angeles. Non sarà come Houston“, ha aggiunto Benson.
“Ma 30 anni fa, abbiamo costruito il Superdome. Era eccezionale, l’orgoglio del Paese. Oggi non è più così. Abbiamo un mucchio di problemi“.
Benson non ha chiarito quale dovrebbe essere la “situazione ragionevole” necessaria per far rimanere la squadra a New Orleans, nè tantomeno ha parlato nel dettaglio dell’offerta da 1 miliardo di $ ricevuta per la cessione del team.
“Non sono in procinto di vendere la squadra … Non ho intenzione di fare nulla fino a dopo il Super Bowl. Non mi importa se mi offrono 6 miliardi di $” ha detto.
La NFL sta pensando a come fare ritorno in quel di Los Angeles, città priva di squadre dal 1995.
Dev’essere ancora deciso se Los Angeles avrà un nuovo team o vi si traferirà una franchigia esistente.
Quanto alla spartizione dei proventi, Benson ha detto che i proprietario stavano facendo passi avanti per risolvere le proprie divergenze, ma questa ultime erano ancora evidentissime.
Molte squadre con un mercato medio – piccolo, tra le quali anche quella di Benson, vorrebbero una suddivisione dei ricavi, sia quelli provenienti dagli stadi (biglietti, merchandising, ecc.) che, ad esempio, dalle suites di lusso, ma la maggior parte dei proprietari delle grandi squadre dicono che dovrebbero essere in grado di tenere quelle entrate per sè.
La contrapposte esigenze vanno necessariamente contemperate prima che comincino i negoziati con il sindacato giocatori, al fine di addivenire ad un nuovo accordo collettivo.
Quello attualmente in vigore scadrà nel 2008, ma include una stagione 2007 senza salary cap, qualcosa che entrambe le parti vogliono assolutamente evitare.
Il punto di vista delle piccole squadre? “Credo sia importante per tutte le squadre che tutte le istanze siano prese in considerazione. Non si può avere una soluzione che vada bene a 16 squadre, a 9 o a 22“, ha detto il patron dei Kansas City Chiefs, Lamar Hunt.
Quello delle grandi? “Il modo nel quale siamo strutturati ci ha portati a buon punto“, ha dichiarato il proprietario dei Cowboys, Jerry Jones.
Quanto alla sede del Super Bowl 2009, la scelta è caduta su Tampa, Florida.
La squadra della cittadina, o meglio il suo patron, Malcolm Glazer, è chiamato a spiegare il rapporto tra il Manchester United (da lui recentemente acquistato per ben 1,47 miliardi di $) ed un casinò di Las Vegas.
Glazer pare infatti coinvolto in una possibile joint venture con la Las Vegas Sands Corp., che prevederebbe la costruzione di un albergo ed un casinò vicino all’Old Trafford.
Il portavoce della Lega, Greg Aiello, ha detto che l’acquisizione di Glazer non ha violato la norme NFL che vietano le proprietà incrociate, e che non ci sono problemi legati al debito contratto dal miliardario.
“La sola questione è legata alla nostra politica riguardo agli interessi dei proprietari nei locali in cui si pratica il gioco d’azzardo“, ha dichiarato Aiello.