Double Yoi, Myron Cope saluta gli Steelers

Yoi. Anzi. Double Yoi. Già, perché quando gli Steelers in campo iniziavano a cedere la voce stridula quanto inconfondibile di Myron Cope tirava fuori questo verso, Yoi, entrato di diritto nel vocabolario dello sport di Pittsburgh. E di Yoi, nella città dell’acciaio, ieri se ne saranno sentiti parecchi. Cope, a 76 anni, ha detto basta. La stagione passata è stata l’ultima da voce ufficiale degli Steelers, un ruolo ricoperto – alternandosi con altre illustri posizioni, come quella di grande firma per Sports Illustrated – per ben 35 anni. Così l’inventore del Terrible Towel, il cronista-analista-showman-tifoso per eccellenza, ha salutato tutti in una conferenza stampa che, per la prima volta, lo ha visto protagonista come sempre, ma dall’altra parte del microfono. Un ruolo decisivo nella scelta di Cope lo hanno giocato i numerosi problemi di salute degli ultimi tempi, che lo scorso anno lo costrinsero a saltare la radiocronaca di un incontro. Problemi respiratori, poi la polmonite e l’udito che non funziona più come una volta. Ma il sorriso, Cope, non lo ha perso e ieri ha dimostrato come gli anni possano passare senza scalfire un umorismo innato. A chi gli chiedeva come vorrebbe essere ricordato, Myron ha risposto ridendo di gusto: “Ci sarà sicuramente un articolo che dirà ‘Morto il creatore del Towel’“. Un modo positivo di affrontare la vecchiaia e gli acciacchi dell’età che avanza rispecchiato anche dal fatto che Cope, spesso, racconta di quando un tifoso lo avvicinò e gli disse che anni prima aveva avuto un suo autografo per poi aggiungere: “E sai, potrebbe valere anche qualcosa se tu fossi morto“. Una sintesi perfetta: da un lato la simpatia, l’autoironia, dall’altro il valore che Cope ha avuto, e avrà, per la città di Pittsburgh e per gli Steelers in particolare. Un amore ricambiato sinceramente, tanto da portarlo a chiudere il suo incontro con la stampa pensando proprio alla squadra: “Forse qualcuno di voi può portare un mio messaggio a Ben e Tommy Maddox“, ha detto Cope; “ditegli che se hanno ancora un cervello nella testa, quel cervello che Dio ha dato loro, portassero le loro motociclette sul ponte più vicino e le buttassero di sotto. Se non altro perché hanno una cinquantina di compagni che dipendono da loro. Non so se questo ha mai fatto capolino nei loro pensieri“. Unico.