Week 1 : Bills-Texans 22-7
Esordio casalingo con vittoria per i giovani Buffalo Bills.
La compagine di Mularkey piega nettamente i Texans e allontana le ombre che il finale di preseason aveva portato.
I timori della vigilia riguardo la consistenza dell’attacco si sciolgono fin dal primo drive.
Losman è sicuro, concentrato, conosce i movimenti dei compagni e li serve senza affanni, senza mai strafare.
Se McGahee nelle prime battute stenta a sbloccarsi, JP rimedia completando terzi down a profusione.
Evans e Moulds sono i bersagli prediletti, ma bella è anche la prestazione di Campbell, un Te che mette il corpo in ogni azione, ma che all’occorrenza dimostra pure di avere buone mani.
La pecca è l’inconsistenza del gioco di corse, con un McGahee che entra in partita solo nel terzo quarto, costringendo i Bills a molti terzi down lunghi e ad accontentarsi di incamerare FG.
La paura è che Carr si illumini di botto e vanifichi una superiorità troppo sterile, ma per il Qb di Houston la difesa di Buffalo diventa un muro insormontabile, un incubo martellante, un mostro dalle mille teste.
Il primo drive degli ospiti finisce quando Schobel sbatte a terra Carr, ma è solo il preludio della tempesta.
Mentre l’attacco mette punti in 5 drive consecutivi, la difesa sporca ogni gioco, bloccando ogni corsa di Davis, colpendo a ripetizione Carr e intercettandolo se necessario.
Il risultato è un 12-0 molto risicato per la superiorità dimostrata, e come spesso accade ai tifosi di Buffalo, scatta l’ora dei brutti presentimenti.
Carr nel finale di secondo quarto imbastisce l’unico drive decente della sua partita, e non riuscendo a farlo con i passaggi, lo fa mettendosi a correre.
La variazione crea scompiglio e apre spazi a corse e ricezioni, per concludersi col TD dello stesso Qb dei Texans con una corsa da 1yd dopo 4min e mezzo di possesso ininterrotto.
12-7 insomma e meno di un possesso di vantaggio…come reagiranno i giovani bisonti?
Palla a Losman, a lui la responsabilità.
6 minuti di possesso, 11giochi, 61yd, TD pass.
Losman ha le unghie e questa è la sua partita, prima di trovare il sorprendete Peters in endzone, orchestra un drive pulito pulito, e se ancora McGahee non decolla poco importa, JP completa al centro o sui lati, si prende tutto il tempo, primo comandamento non sbagliare.
Il 19-7 chiude il secondo quarto e l’incontro.
Per i Texans ancora tante botte però, Shobel porta a casa il suo secondo sack e con lui banchettano su Carr anche Spikes,Greer e Kelsay.
Sorte simile tocca ai pochi palloni che si alzano da terra, per tre volte afferrati dagli zoccoli d’acciaio di Milloy e Vincent(2).
A questo punto si potrebbe infierire, ma Losman s’inceppa o forse più semplicemente si gode lo spettacolo della difesa, e lascia il grosso del lavoro al ritrovato McGahee.
Il Rb in due quarti raddrizza una partita opaca, inanellando primi down abbondanti a portata e finendo con un confortante 22per117.
Lindell celebra col FG del 22-7 la sua giornata di gloria, con un 5/5 che nemmeno i suoi familiari più stretti si sarebbero potuti immaginare.
In conclusione.
Non è tutto oro quello che luccica, ma al di là della pochezza dei Texans, è confortante la prova di Losman, apparso sicuro, prudente, ma anche talentuoso.
Se la difesa è da playoffs,oltre che da applausi, non altrettanto si può ancora dire dell’attacco.
Losman fa tutto bene per due quarti, senza grandi bigplay peraltro, ma poi si ferma a risultato non ancora acquisito e non trova più fluidità.
McGahee soffre una difesa ospite che lo azzera per metà partita, e solo dopo prende il largo…per lui la prossima gara con i Buccaniers sarà la prova del fuoco.
Bills 1-0 e pronti per affrontare Tampa con una bella iniezione di fiducia, per Losman l’interrogativo è…saprà dimostrarsi freddo e cinico anche lontano dal Wilson Stadium?