Romeo Crennel ottiene la sua prima “W” in carriera
Al Lambeau Field ieri notte sembrava di essere tornati indietro di 30 anni, quando Cleveland @ Green Bay faceva trattenere il fiato alla nazione perché da lì sarebbe uscito il vincitore del titolo. I caschi “old time”, senza logo quello dei Browns, con la caratteristica “G” quello dei Packers, facilitavano senza dubbio il deja-vu.
Purtroppo per i tifosi delle due franchigie in palio non c’era il titolo nazionale ma solo la speranza di poter giocare un ruolo nella stagione NFL 2005 e di non dovere rivedere i propri programmi dopo solo due giornate (anche se per gli sconfitti sono arrivati i risultati delle rivali di division ad addolcire la serata).
L’hanno spuntata i Browns al termine di una partita entusiasmante, anche se magari non eccellente sotto il punto di vista tecnico, condita con brivido finale dato dal tentativo di rimonta di Green Bay che si è arenato sull’ultimo on-side kick, calciato quando sul cronometro c’erano solo più 4 secondi e ricoperto dalla Safety Brodney Pool.
E’ stata una vittoria, la prima “W” nella carriera di head coach di Romeo Crennel, con molti padri. In primis Romeo Crennel ed il suo coaching staff che hanno saputo gestire la batosta dell’esordio nel modo migliore; si vedeva benissimo che la squadra ha lavorato duro durante la settimana perché molte magagne che erano emerse durante la partita con i Bengals (che, va detto, sono una squadra nettamente superiore sia ai Browns che ai Packers di ieri sera), soprattutto in difesa, risultavano già rimediate contro i Packers. La palla della partita andrà idealmente a loro.
Poi la difesa. Una secondaria quasi impeccabile ha fatto sovente stropicciare gli occhi ai tifosi dei Browns, facendo loro pensare “sogno o son desto?”. E’ vero che ai Packers mancava un playmaker di valore assoluto come Javon Walker, ma è anche vero che Favre giocava un secondo tempo favoloso (a proposito, hats-off per la barriera delle 50.000 yards lanciate in carriera!) mettendo a dura prova i Defensive Back di Cleveland. Prova abbondantemente superata con il condottiero della “D” Andra Davis, implacabile sulle corse, ed il DE Orpheus Roye, vera spina nel fianco per la OL di Green Bay, sugli scudi. Reggie Miller, la cui maglia è stata ritirata con una commovente cerimonia a metà partita, avrà certamente ammirato da lassù l’abnegazione e la concentrazione dei difensori dei Browns.
Poi l’attacco dei Browns, comandato splendidamente da Trent Dilfer (che con uno scintillante 21 su 32, 3 TD, nessun intercetto e con un QB rating di 131.8 esce per la prima volta vincitore dal Lambeau Field), una fortissima linea d’attacco (nessun sack subito in due partite) con un buon equilibrio tra corse e lanci (23-32) e due big-play da urlo, TD da 80 yds. di Braylon Edwards per il 19-7 e di 62 yds. di Steve Heiden (il secondo della serata) per il 26-17 che mette (quasi) in ghiaccio il risultato.
Ed infine gli special team, con una menzione particolare per il punter Kyle Richardson che ha calciato divinamente mettendo costantemente i Packers in condizioni di campo tremende (net punting average consuntivata: 42.3!). Peccato per l’extra-point che Phil Dawson e la linea si sono fatti bloccare dopo il big play di Braylon Edwards.
Ed ora si va verso l’RCA Dome di Indianapolis con qualche certezza in più. Ad attendere i Browns ci sarà il “three-headed monster” Manning/Harrison/James con in più una difesa che sta giocando alla grande e sarà durissima. Romeo Crennel ed il suo staff staranno già certamente visionando i nastri di Jaguars-Colts per vedere come Jack Del Rio ha messo sotto scacco l’attacco dei Colts. Dopo una “W” così convincente però si lavora molto meglio…
Woofff!