Una Domenica in paradiso.
Ovvero: una Domenica sugli spalti di uno stadio NFL.
Quanti di noi appassionati di football italiani, sognano di realizzare questo desiderio? Senza tema di smentita posso facilmente rispondere tutti.
Ebbene io questo sogno ho avuto la fortuna di concretizzarlo Domenica 18 Settembre 2005, quando ho assistito, sugli spalti dell’Invesco Field di Denver, a Broncos-Chargers!
Ma andiamo con ordine.
Da tempo, avevo programmato di passare una vacanza nel nord-ovest degli Stati Uniti d’America, visitando luoghi come lo Yellowstone Park. il Glacier Park, le Black Hills ecc.ecc. e la porta d’entrata migliore per questa zona è Denver.
Ovviamente Denver è una delle città della NFL, e così, dopo l’acquisto dei biglietti via internet, Domenica alle 12 mi sono presentato ai cancelli del Mile High Stadium.
L’impianto, situato nelle vicinanze del Federal Boulevard, è davvero fantastico!
Assolutamente funzionale, con decine di posti di ristoro, negozi, persino un finto studio dell’ESPN dove farsi riprendere mentre si finge di commentare Sportcenter, lo stadio dei Broncos ha per me una sola pecca: lascia gli spettatori completamente scoperti, e questo in una città come Denver non è certo piacevole, quando l’inverno si fa sentire.
All’interno sono situate le poltroncine blu, tutte numerate, con tanto di schienale e portabicchiere.
Su uno dei due lati corti è situato il principale schermo panoramico, nitidissimo anche in situazione di pieno sole, mentre quello secondario è in pratica di fronte, pur se leggermente spostato di lato.
Sotto lo schermo, una serie di poltroncine di colore bianco riproducono il logo dei Broncos, e davanti ad ogni poltroncina, vicino al portabicchiere, erano infilati dei pon-pon di colore arancione, che il pubblico agitava per incitare i giocatori di casa.
Durante il warm up, ogni volta che entrava uno dei reparti dei Broncos, una ovazione saliva al cielo e l’ambiente si faceva sempre più elettrico, stimolato anche dalle stupende cheerleaders del Colorado, oltre che da una bellissima cavallerizza bionda, che correva per il campo su di uno splendido cavallo bianco.
Poco prima dell’inizio, veniva portata sul terreno di gioco un’enorme bandiera a stelle e striscie, grande quasi come tutto il campo di gioco, che veniva distessa e sollevata da decine di mani, al suono dell’inno nazionale americano, mentre una pattuglia acrobatica formata da quattro jets solcava il cielo sopra lo stadio: un momento quasi mistico!
E che dire poi dei giocatori?
Durante le fasi di riscaldamento, ho avuto occasione di vederli proprio da vicino, e vi posso dire che fanno davvero paura!
Sono atleti incredibili, con velocità e tempi di rezione inimmaginabili per noi mortali!
La partita è poi cominciata, con una incredibile partecipazione del pubblico, che faceva un fracasso infernale quando l’attacco di S.Diego era all’opera, per rendergli la vita durissima.
Cmq. dopo un primo quarto privo di spunti particolari, i Chargers salivano in cattedra andando al riposo sul 3 a 14!
Nell intervallo un momento toccante è stato quando si è proceduto alla commemorazione di alcuni caduti in guerra, davanti ad alcuni reparti dell’esercito, della marina, dell’aviazione e dei marines, schierati in mezzo al campo.
Nel secondo tempo nulla faceva presagire una positiva reazione dei Broncos, che cominciavano anche ad essere contestati dai propri tifosi.
Ma una meta su intercetto, nel terzo quarto, ribaltava l’inerzia della partita ed i Broncos, pur se non facilmente, riuscivano alla fine a sigillare la vittoria con un fg di Jason Elam, che ne aveva già falliti due in precedenza.
Insomma davvero mi riesce difficile comunicarvi le sensazioni incredibili che ho vissuto Domenica, e non solo per la partita, perchè una Domenica in uno stadio NFL significa spettacolo dal primo attimo in cui si entra allo stadio, sino all’ultimo.
Vi auguro di tutto cuore di vivere presto un’esperienza del genere, dato che non è poi così impensabile il poterlo fare, almeno per una volta!