Sulla rampa di lancio?

All’inizio di questa stagione, c’erano in ballo moltissimi interrogativi circa la reale situazione dell’attacco di Dallas. Molti di essi riguardavano il quarterback Drew Bledsoe, e se avesse potuto garantire il lavoro per cui era stato scelto. Dopo quattro partite, si può dire di si. Un’altra questione riguardava la batteria dei ricevitori, e se i veterani che ne facevano parte avessero ancora un potenziale da big-play. A tutt’oggi, sembra che ce l’abbiano.

Non sembravano esserci invece molte preoccupazioni circa la linea d’attacco o la capacità dei Cowboys di far correre la palla, visto che Julius Jones era atteso ad un campionato da 1700 yards e da 20 touchdown. In fondo, Jones correva dietro una linea composta anche da tre probowlers e veniva da una prima stagione in cui aveva corso per 818 yards in sole sette partite.

Eppure il running game sembra lento a decollare, Jones ha corso solamente 335 yards (83,7 yards ad incontro) e segnato tre touchdown nelle prime quattro partite. La cosa peggiore è che Jones non ha messo da parte abbastanza yards per dare un senso alle sue 96 portate di palla, tenendo una media di sole 3,5 yards per portata. Di questo passo, Jones potrebbe battere il record di portate di Emmitt Smith (377 nel 1995) raggiungendo quota 384 in stagione.

Le difficoltà del running game sono state molto evidenti nella sconfitta di domenica contro i Raiders, dove i Cowboys hanno sofferto molto per guadagnare qualche risicata yard sul terreno nei momenti cruciali della partita. Queste opportunità mancate sono state sottolineate sia nello spogliatoio a fine partita, sia lunedì mattina quando la squadra è rientrata al Valley Ranch dopo la lunga permanenza californiana.

“Sappiamo di avere avuto la possibilità di segnare più punti”, ha dichiarato Dan Campbell, tight end veterano e capitano dell’attacco. “Quando arrivi nei pressi della goal line, bisogna capitalizzare. Non puoi solo calciare field goal: dovevamo andare in touchdown, e non l’abbiamo fatto”. I Cowboys infatti sono entrati in endzone un’unica volta, con un passaggio da 63 yards per Patrick Crayton, riducendo lo svantaggio da Oakland a 16-13.

Ma quelli che hanno creato il problema sono stati i tre non segnati in altrettante situazioni da short-yardage, l’ultima delle quali nella zona dei due minuti finali. I problemi sulle corse erano già evidenti da prima: nel secondo quarto, Marion Barber aveva mancato un terzo-e-due sulle 12 di Oakland. Poi un touchdown di Keyshawn Johnson era stato annullato per un movimento illegale dello stesso giocatore. Ma i Cowboys avevano ancora avuto un terzo-e-uno. E questa volta, Jones era stato fermato senza aver preso nemmeno una yard.

Sul gioco di corsa i Cowboys hanno mischiato un bel pò le carte dall’inizio di stagione. Jones di sicuro è il titolare sulle corse, ma Parcells lascia intendere che per le posizioni di rincalzo non ci sono certezze per la gara di domenica al Texas Stadium contro Philadelphia.

Barber è stato l’uomo del terzo down per la prima volrta contro Oakland, portando palla per due volte, mentre Thompson ha sostituito Jones in un paio di drives, guadagnando 32 yards in sette portate. Thompson, però, ha avuto problemi con l’assegnazione dei bloccaggi sui blitz, cosa che è costata a Dallas un sack decisivo nell’ultimo quarto.

E nonostante Parcells sappia che il veterano Anthony Thomas è ben più esperto dei due giovani rookies, preferisce tenerlo inattivo nelle ultime due gare giocate. “Sto solo provando nuove soluzioni.” ha detto Parcells “E questo è tutto quello che ho da dire su questo argomento. Dobbiamo comunque fare meglio nel gioco a terra”.

E questo probabilmente sarà il filo conduttore dei prossimi giorni. Specialmente con gli Eagles che stanno per arrivare in città.