Con fatica, ma la quarta è ingranata

Quanto importante è una vittoria sudata contro una squadra che non ha ancora vinto una partita quest’anno? Più di quanto si disposti a credere. La vittoria per 16-10 contro i Texans dimostra che i Bengals possono gestire anche le partite difficili, quelle che dividono le squadre di alto livello da quelle aspiranti tale.
Un aiuto è venuto anche da una contestabile decisione arbitrale, quando a 3:14 dalla fine, è stato attribuito a David Carr un fumble, mentre al momento del colpo di Justin Smith era parso un movimento in avanti che avrebbe assegnato un passaggio incompleto. Il turnover ha permesso a Shayne Graham di mettere a segnare un’altro field goal, l’ultima segnatura della partita.
Graham è stato il top scorer dei Bengals questa volta, con 3 field goal e l’extra point dell’unico TD, siglato da Jeremy Johnson nel secondo quarto per il momentaneo 10-3.
Un’altro TD era stato segnato sul primo drive dell’incontro da T.J. Housmandzadeh, ma una penalità per un movimento illegale di Rudi Johnson ha ricacciato indietro i Bengals. Il successivo sack di Dunta Robinson su Carson Palmer, ha costretto Cincinnati ad affidarsi al piede di Graham.
Le penalità sono state un problema per tutto l’incontro. Alla fine se ne sono contate 14, e nel totale della stagione solo i soliti Raiders ne contano di più. Un’altro problema, più grave, sono stati gli infortuni del centro Rich Braham e della sua riserva Larry Moore, usciti entrambi nel socondo quarto. Ciò a costretto la G Eric Steinbach a prodursi come centro, un ruolo che ha ricoperto occasionalmente solo al college.
Malgrado Palmer abbia disputato la solita consistente partita, completando 25 palloni su 34 per 276, l’attacco è sembrato fuori sincrono a volte. Per la sfida contro Jacksonville, Braham potrebbe rientrare; il rookie Eric Ghiaciuc sarà chiamato a sostituirlo nell’eventualità di un ripercuotersi dell’infortunio.
Nota positiva, la pass rush che ha totalizzato 7 sacks, 5 in più del totale delle 3 precedenti partite. L’intera linea ha costretto Domanick Davis a correre non più di 81 yards, dimostrando di meritarsi più lodi di quanto fino ad ora sono state spese.