Una Domenica tra Passato, Presente e Futuro
Non era questa partita per i Niners e, forse, non lo saranno nemmeno le prossime tre, ma non era importante il risultato (per quanto possa esser vero in una partita dell’NFL) ma era importante vedere come sarebbe arrivato.
Strano comunque che una partita dichiarata fin dall’inizio settimana come a senso unico, senza speranza per i 49ers, racchiudesse invece un momento importante per la loro storia. Passato,presente e futuro erano al Candlestick (pardon, Monster park) per la quinta stagionale dei Niners (1-4) contro gli imbattuti e in corsa per il Superbowl Colts (5-0) di Manning: il passato con i volti dei leggendari Steve Young e Jerry Rice rassegnati ormai a perdere il record di ‘TD di coppia’ realizzato negli anni d’oro dei 49ers, il presente con la faccia dei sconsolati tifosi presenti al Candlestick (pardon, Monster Park) e il futuro negli occhi (e nelle mani) di Nolan e di Smith.
Durante la settimana l’Head Coach dei Niners Mike Nolan s’era deciso a compiere il fatidico passo: fuori dopo un mese alquanto mediocre Tim Rattay, dentro in cabina di regia il ‘ragazzo delle speranze’ Alex Smith, prima scelta assoluta dell’ultimo draft si aprile. “Sento che Alex ci dara’ le maggiori chance per vincere”, aveva dichiarato l’incrollabile ottimista Nolan, riferendosi in cuor suo alle prossime stagioni piu’ che a questa partita. Ma ecco subito i numeri che tutti aspettavano come l’estrazione del superenalotto: 9 completi su 23 tentativi per 74yards, 0 TD, 4 int, 2 corse per 6yards, 5 sacks, 2 fumble (1 perso e uno recuperato).
Una disfatta. A guardarli ci si potrebbe sentire sconsolati notando come Alex abbia passato piu’ “completi” alla difesa dei Colts che ai propri WR. Ma questi numeri non tengono conto dell’incapacita’ dei tackle Anthony Clements (in miglioramento comunque dopo la disastrosa partita di 7 giorni fa contro i Cardinals) e Kwame Harris di proteggerlo (4 dei 5 sacks subiti da Alex son arrivati dalla linea di Indianapolis), a quanto di suo e della sua mobilita’ comunque ci sia nelle 99yards conquistate per la prima volta quest’anno dal RB Kevan Barlow e dal fatto che per la prima volta quest’anno siano i Niners riusciti a tener palla per ‘l’incredibile’ ammontare di 29 minuti. Con un attacco che per la seconda partita consecutiva non ha messo a referto nemmeno un TD e che ha racimolato nell’arco dei 60 minuti un solo FG la nota lieta viene dalla difesa. Ci si aspettavano numeri per Manning e i suoi ricevitori contro una disastrata secondaria dei Niners che schieravano nel ruolo di CB uno sconosciuto Bruce Thornton che fino la settimana scorsa faceva parte del practice team. Ma questi numeri non ci sono stati e, anzi, si e’ potuti godere lo spettacolo di vedere Thornton intercettare un non certo trascendentale Manning limitato a un solo TD (e non per Harrison): spiacenti, il record non lo potevate festeggiare proprio qui.
Partono subito forte i Colts che realizzano il loro primo TD al primo drive: 6 yards di corsa di Rhodes e subit Colts 7 49ers 0. Al loro secondo drive potrebbero passare ancora ma James perde palla a 1 yard dalla endzone e la palla passa cosi’ ai Niners. Dovranno attendere fino al 7 minuti dalla fine del secondo quarto i Colts per chiudere la partita: lancio di Smith per Lloyd intercettato e portato in meta da June: 14 – 0 e fine della prima meta’ della gara non prima che vengano intercettati altri 3 lanci: 2 a Smith, 1 a Manning.
Nel primo drive del 3/4o San Francisco evita con lo shootout: 47 yards guadagnate con un Barlow in grande spolvero dato che la difesa di Indianapolis deve stare attenta alla mobilita’ di Smith e FG dalle 12 di Indianapolis. 14 a 3 il parziale. Si susseguono un intercetto di Manning, un altro di Smith, e 2 TD nell’ultimo quarto per Indianapolis con James (corsa di 4 yards) e Walters (lancio di Manning di 18yards) sul finire di gara. 28-3 e tutti a casa non prima che Manning e l’HC dei Colts Dungy andassero a stringere la mano ad uno sconsolato Smith, confortandolo con la loro esperienza e ribadendo il motivo di fondo di questa partita: non c’era storia in campo, ma ce ne sara’, sperando, in futuro, se davvero Smith riuscira’ a far esperienza e guardare avanti.