Corsi e ricorsi storici
L’espressione di Giovan Battista Vico ben si addice a quanto avvenuto ieri sera all’Edward Jones Dome.
Perchè? Dunque, all’incirca un anno fa, Shaun McDonald ebbe la sua giornata di gloria, mettendo a segno il TD che diede ai Rams un’insperata vittoria in rimonta a Seattle.
Ma ieri, quel ricordo è svanito, esattamente come le speranze di St.Louis di poter continuare la striscia vincente contro i rivali di Division.
McDonald ha ricevuto il punt di Tom Rouen, con ancora 3 minuti sul cronometro ed i Rams sotto di 6 punti, ma quando si è mosso in avanti è stato colpito da Jordan Babineaux, perdendo palla. Il fumble è stato ricoperto dal long snapper dei Seahawks Jean Phillipe Darche sulle 27 dei Rams.
Gli ospiti hanno solo dovuto far correre il cronometro e portare a casa la vittoria, per 37 – 31.
Seattle si porta al comando sul 3-2, i Rams precipitano a 2-3.
“Ho cercato di tagliare verso l’esterno, lui ha messo la mano sulla palla, e questa mi è scappata dalle mani”, ha detto McDonald. “Devo essere pronto quando c’è un gioco del genere”.
Ovviamente, McDonald avrebbe dovuto essere in grado di mantenere il controllo della palla, ma quel fumble ha fatto tornare alla memoria di tutti quello commesso da Az-Zahir Hakim contro i Saints nei playoffs del 2000.
In quell’occasione, Hakim commise un muff su un ritorno di punt, anche in quel caso con i Rams in svantaggio, e ciò costò alla squadra la possibilità di condurre un drive vincente.
Il wide receiver Torry Holt si è ricordato immedatamente di quella giocata quando McDonald ha commesso il suo errore.
“E’ la stessa situazione che si è verificata allora, ne stavo parlando con Isaac Bruce ricordando quanto avvenuto contro New Orleans”, ha detto Holt.
“La prima cosa che facemmo fu quella di andare da Az e dargli una pacca sulla testa, chiedendogli come si sentisse e dicendogli di non abbassare la testa, perchè avevamo bisogno di lui. Abbiamo fatto lo stesso con Shaun”.
Nella partita dello scorso anno, McDonald mise a segno il TD della vittoria, oltre a realizzare un paio di big plays che contribuirono certamente alla vittoria contro i Seahawks nei playoffs. Ma a rendere tutto più difficile, McDonald ieri non era il punt returner.
Il cornerback Terry Fair è stato informato venerdì pomeriggio non solo che sarebbe stato impiegato per la prima volta in stagione, ma che avrebbe dovuto anche occuparsi dei punt return. La mosse è stata una vera sorpresa sia per Fair che per McDonald, ma il primo se l’è cavata bene nelle prime 3 occasioni.
Quando i Rams hanno costretto i Seahawks al punt, McDonald è entrato in campo, lasciando perplessi tutti i presenti, incluso il coach Mike Martz.
“Stava giocando in difesa e mi ha chiesto di essere sostituito”, ha detto Martz. “Non siamo abituati a farlo. Non ci si chiama fuori. Terry è nuovo, e questa era la sua prima partita da titolare. Shaun McDonald, che Dio lo benedica, ha cercato di fare il miracolo”.
Fair era inconsolabile a fine gara, sapendo che avrebbe dovuto essere lui a ricevere il punt. La partecipazione di Fair si è limitata ai tre giochi precedenti il punt, non esattamente un carico pesante anche per un giocatore che non scendeva in campo da tempo.
“Ero in difesa, ed ero stanco“, ha detto Fair. “Ho chiesto a Shaun di darmi il cambio, e le cose sono andate come avete visto, sfortunatamente. Mi sento malissimo se penso che avrei dovuto esserci io in campo. Vorrei poter tornare indietro, sono molto deluso da me stesso”.
Il fumble di McDonald non è stato comunque l’unico problema dei Rams.
“Non si può incolpare un atleta per un solo gioco”, ha detto il running back Steven Jackson. “Un sacco di persone si concentrano su un solo gioco, e dicono che abbiamo perso per quello. Ma non è così. Fa male, certo, ma questo è un gioco di squadra, non si può puntare l’indice contro qualcuno in particolare. E’ un mio compagno di squadra, scendiamo in campo insieme, gli voglio bene e non posso incolpare lui o qualcun altro per la sconfitta. Abbiamo perso insieme”.
Ed è esattamente quello che hanno fatto. La difesa dei Rams ha palesato preoccupanti difficoltà per la seconda settimana di fila, permettendo ai Seahawks di totalizzare ben 433 yards in attacco. Shaun Alexander ha fatto al meglio il suo lavoro, correndo per 119 yards su 25 portate ed un paio di mete.
Quel che più sorprende è stata, però, l’efficienza di Seattle nel gioco aereo, pur priva dei suoi migliori ricevitori, Darrell Jackson e Bobby Engram.
Ma Joe Jurevicius non li ha fatti rimpiangere, ricevendo per 137 yards ed un touchdown.
Matt Hasselbeck ha chiuso con un rating di 113.5, mettendo a segno 27 passaggi su 38 per 316 yards ed un paio di mete senza intercetti
La difesa di St.Louis ha patito alcuni infortuni importanti, a cominciare dal defensive end Leonard Little, passando poi per il cornerback DeJuan Groce e la free safety Michael Hawthorne, fuori in diversi momenti della partita.
“Certamente, questo non ci ha aiutato”, ha detto il defensive tackle Ryan Pickett. “Ma abbiamo altri ragazzi pronti ad entrare. Dobbiamo giocare al meglio”.
Ad onor del vero, va detto che il reparto arretrato si è quasi sempre trovato in pessima posizione a causa dei punt terrificanti di Reggie Hodges (solo 33.2 yards di media, su 5 punt…), molti dei quali ritornabili senza grossi patemi.
Va però reso pieno merito a Chris Johnson, che ha aperto subito le segnature per i Rams, ritornando in meta il kickoff d’apertura per ben 99 yards.
Nonostante tutto, i Rams sono stati in partita fino all’ultimo. Il quarterback Marc Bulger ha completato 26 passaggi su 40 per 336 yards, ed un paio di TD passes.
Torry Holt è stato ancora una volta il bersaglio preferito del regista, ricevendo 8 passaggi per 126 yards ed una meta. Anche Steven Jackson ha fatto la sua parte, correndo 17 volte per 77 yards ed una segnatura, oltre a ricevere 6 passaggi per 62 yards.
Con la vittoria di ieri, Seattle ha messo fine alla propria striscia perdente contro i Rams, il che conta molto più delle statistiche.
“E’ frustrante, perchè siamo stati spesso in questa situazione, recuperiamo dopo essere stati sotto”, ah detto Bulger. “L’abbiamo fatto spesso, specie in casa. Sappiamo che avremmo potuto farcela, ma questo non dovrebbe succedere sempre“.
“Non abbiamo giocato come avremmo potuto e dovuto, ma è dall’inizio della stagione che lo stiamo dicendo. Se continuiamo a dirlo, rischiamo di finire 2-14, quindi bisogna rimettersi subito in carreggiata ed essere più incisivi”.