I Bills falliscono la prova di maturità

La tana dei Raiders si è dimostrata prova troppo ardua per una squadra imbottita di giovani e cronicamente alle prese col mal di trasferta.
I Bills non sfigurano per tre quarti di partita, ma alla fine affondano al cospetto di un attacco che non ha mostrato punti deboli.
L’inizio per Buffalo è ormai un marchio di fabbrica.
Holcomb è freddo anche sotto pressione, McGahee ci mette le yd che bastano per chiudere qualche down ed Evans riceve in endzone una saetta di Holcomb…TD e 7-0 Bills.
Anche la difesa fa il suo dovere, chiudendo con un sack il drive di Oakland.
A cavallo tra il primo e il secondo quarto comincia la giornata perfetta dell’attacco di casa.
Dopo uno sterile tentativo dei Bills, la palla torna nelle mani di Collins, che comincia a completare come un forsennato.
Gabriel è il bersaglio preferito e una bomba di 38yd porta i Raiders in zona FG.
In campo scende anche Randy Moss, giusto in tempo per ricevere un passaggio che mette Janikowski nelle condizioni di piazzare il facile FG del 7-3.
La pressione su Holcomb aumenta e le corse diventano prevedibili, il risultato è un nulla di fatto.
I padroni di casa sono caldi e fanno tutto a memoria.
A Collins bastano un paio di traccianti per chiudere in endzone il drive.
Prima per Jordan, e soprattutto poi per Moss, che riceve con irrisoria facilità un TD da 22yd, controllando il corpo nello spazio di una monetina…10-7 Raiders.
L’inerzia è tutta per i padroni di casa, ma i Bills non si arrendono.
Sfruttando un gran ritorno di McGee partono in territorio avverso e costruiscono un drive efficace.
Holcomb cerca Moulds, mentre McGahee porta a casa yd pesanti.
Il drive sembra concludersi sull’1yd, con un promettente 4e1…e qui Mularkey si gioca l’azzardo.
Invece che accontentarsi del FG del pareggio i Bills cercano la corsa del possibile TD, ma il risultato è di nessun guadagno e palla che torna ai Raiders.
Qui la difesa dei bisonti non connsente nulla a Collins e compagni, costretti ad un punt dall’interno della loro endzone.
I Bills ripartono così già nelle 30 avversarie, ma non riescono a migliorare molto la posizione iniziale, risultato il FG del 10-10 di Lindel.
Con 4 minuti da giocare i Raiders mettono in campo tutta lo loro forza offensiva.
Porter, Jordan, Gabriel e Moss trascinano i Bills a ridosso della loro endzone, viloata da una facile corsa del RB di Oakland…in un amen i Raiders sono ancora avanti..17-10.
L’inizio del 3 quarto sembra chiudere i giochi.
Collins trova compagni liberi ovunque e li serve con precisione incredibile, in alternativa Jordan trova buchi su buchi nella difesa dei Bills, chiudendo infine il drive con un’ accelerazione di 17yd per il TD del 24-10.
Le cose vanno di male in peggio.
Holcomb costruisce un possesso importante, ma in prossimità delle 30yd avversarie commette un fumble sanguinoso…partita chiusa???
Assolutamente no, due giochi dopo infatti Collins restituisce il favore e i Bills ne approfittano.
Holcomb si risacatta e dopo alcuni buoni completi trova Reed sull’esterno, che con un azione agilissima prende le 9yd del TD e del 24-17.
Si entra così nell’ultimo quarto, ma le speranze di rimontare finiscono subito.
I predoni imbastiscono un drive imperioso e con un passaggino trasformato da Crockett in una voraggine da 23yd si portano a ridosso dell’endzone.
A violarla è ancora Jordan con una corsa di 7yd…31-17 Raiders.
Nel finale inutile ogni tentativo dei Bills e anzi sono i Raiders ad arrotondare con un TD di Crockett per il 38-17 finale.
Sconfitta pesante quindi, sopratutto perchè costringe i Bills a giocarsi le residue speranze di playoff sul terribile campo dei Patriots.
Non si possono muovere troppi appunti all’attacco stavolta.
Nel complesso Holcomb e compagni di reparto fanno il possibile considerando gli affanni della linea offensiva, semmai discutibili le chiamate dello staff offensivo, troppo conservatrici e prevedibili per una squadra che dimostra di avere dei margini nel gioco di passaggi.
Il buco nero stavolta è la difesa, fino ad oggi la migliore sui passaggi, ma fatta a fette da un Collins perfetto.
Domenica prossima chiamata d’appello prima della sosta…una vittoria per sognare…una sconfitta per affondare.