Soliti errori, solito risultato: sconfitta

E’ sempre la stessa storia.

La sconfitta di St. Louis per 17-16 contro Philadelphia non aveva alcun significato in chiave playoff. Non avrebbe determinato quale squadra sarebbe andata ai playoffs od al Super Bowl.
Era una partita per l’orgoglio, ed una prova di carattere.

Quale di queste due squadre (entrambe sul 5-8) sarebbe stata capace di correggere gli errori che ne hanno caratterizzato la stagione e portare a casa la sesta vittoria?
E’ certamente vero che nessuna delle due ha giocato come in un Super Bowl, ma i Rams hanno incontrato, per l’ennesima volta, gli stessi ed ormai cronici problemi.

Le penalità mi irritano, 15 penalità, 8 false partenze, tutto questo è inaccettabile”, ha dichiarato il coach ad interim Joe Vitt.
Altrettanto lo sono le troppe yards sui ritorni avversari. In occasione della loro lunghissima corsa nel primo tempo, abbiamo sbagliato 4 placcaggi, è inaccettabile. Finchè non correggi questi errori, finchè ognuno non si impegna al massimo per evitarli, andrà sempre così. Non hai possibilità. Non importa quanto duramente giochi, quando continui a spararti nei piedi, non puoi avere chances di vincere“.

Tutti questi problemi si sono ripresentati per l’ennesima volta ieri sera.

I Rams non avevano molto per cui giocare, ma la sconfitta porta il bilancio sul 5-9: non ci sono quindi speranze di chiudere la stagione in pareggio.

Niente ha devastato i Rams più delle penalità, il vero flagello di Vitt da quando ha assunto la guida della squadra nello scorso Ottobre.
In una partita ormai senza significato, gli Arieti hanno commesso 15 penalità per qualcosa come 115 yards.
Tali penalità hanno permesso agli Eagles di avere dei facili primi down, in situazioni di campo decisamente favorevoli.

La 8 false partenze sono state distribuite tra i vari uomini della OL: il tight end Brandon Manumaleuna e la guardia di sinistra Claude Terrell ne hanno messe a segno 3.

Il primo drive di St.Louis si è bloccato a causa di una falsa partenza della guardia di destra Adam Timmerman sulle 8 degli Eagles. I Rams si sono dovuti accontentare di un FG, altro leitmotiv della stagione.

Quando commetti errori simili, tutto si ritorce contro di te”, ha detto Timmerman. “Sono dei veri drive stoppers e ti tengono fuori dalla endzone: questo ci ha fatto davvero male, oggi. Abbiamo messo a segno dei field goals e non delle mete”.

Questo ha costituito una grossa delusione per una squadra che ha corso la palla con più impegno di quanto abbia fatto per l’intera stagione. I Rams hanno chiuso con 178 yards in 36 portate, con una media di 4.9 yards a portata.

Il runningback Steven Jackson è stato dominante nella prima parte di gara, ma ha avuto prima problemi di stomaco e poi un problema all’anca, che l’hanno costretto a saltare la maggior parte del secondo tempo. Quando è uscito, aveva portato palla 16 volte per 82 yards.

Marshall Faulk ha più che abilmente sostituito il compagno, correndo per 87 yards in 16 portate, mostrando ancora volta la velocità ed i movimenti che l’hanno reso il nono runner nella storia della NFL (ieri ha superato Marcus Allen).

L’aver aggiunto le corse ad un attacco altrimenti monodimensionale ha dato il vantaggio ai Rams per 13-7 all’intervallo, portato fino a 16-7 all’inizio del terzo.

Abbiamo corso”, ha detto Jackson. “A volte, non ne abbiamo approfittato. Si tratta di sfruttare al meglio le opportunità. E’ ciò che non abbiamo fatto”.

Mentre le corse funzionavano, anche la difesa stava facendo la propria parte. Per la seconda settimana di fila, la retroguardia era più aggressiva, blitzando im modo più consistente e addirittura forzando i turnovers avversari.

L’intercetto del linebacker Pisa Tinoisamoa, nel secondo quarto, ha dato la stura al TD da 5 yards di Torry Holt, portando i suoi sul 10-7. Leonard Little ha ricoperto un fumble, mentre la free safety Mike Furrey ed il cornerback DeJuan Groce hanno messo a segno degli intercetti.

Ma mentre la difesa strappava agli avversari il possesso della palla, l’attacco non riusciva a convertirlo in punti.

Ci sono circa il 90% di possibilità di vincere un incontro quando sei in vantaggio di 3 punti”, ha detto Timmerman. “Ma non siamo riusciti a convertire i turnovers in punti. Pensavo che la difesa avesse fatto un buon lavoro, ma ci siamo persi in endzone. Questo ha fatto la differenza”.

La difesa ha fatto un buon passo avanti, concedendo agli Eagles sole 201 yards in attacco, ma non è stata certo perfetta.
Per un grupopo che ha reso delle superstars giocatori come Aaron Stecker, Nick Goings e Rock Cartwright nelle 2 ultime stagioni, non è stata una sorpresa la corsa da 59 yards in meta di Ryan Moats nel primo quarto, che ha portato il punteggio sul temporaneo 7-3

Ancora una volta, la ragione di simili svarioni va ricercata nei fondamentali.

Sembrava l’avessimo placcato nel backfield, abbiamo sbagliato il placcaggio sulla linea di scrimmage e 2 volte nella secondaria”, ha detto Vitt.

Anche se i placcaggi sono migliorati dopo quel gioco, gli Eagles hanno comunque totalizzato 125 yards, con 4.5 di media per tentativo.

Nonostante questi errori, i Rams sembravano essere in controllo della gara od avere una possibilità di vincere fino alla fine dell’ultimo quarto.
Con Philadelphia che stava facendo aggiustamenti per fermare le corse, i Rams hanno chieso al rookie quarterback Ryan Fitzpatrick di finire il lavoro.

Dopo i 5 intercetti lanciati contro Minnesota la scorsa settimana, Fitzpatrick non è riuscito a fare granchè col gioco aereo.

Ha chiuso con 10 su 24 per 69 yards, 1 touchdown ed 1 intercetto, con un rating di 45.8. Fitzpatrick ha faticato così tanto da essere rimpiazzato da Jamie Martin.

Dopo che gli Eagles sono passati in vantaggio col TD pass di Mike McMahon per Mike Bartrum nell’ultimo quarto, i Rams hanno avuto 4 opportunità di tornare davanti nel punteggio.

Nell’ultimo drive dell’incontro, Faulk – il migliore in attacco per i Rams – si è bloccato. Arlen Harris ha preso il suo posto.

Il drive è giunto al termine quando Martin non è riuscito ad imbeccare Shaun McDonald in situazioen di 4° e 7. I Rams hanno così perso il terzo incontro consecutivo, la terza partita in casa e sono rimasti con un palmo di naso.

Pur avendo giocato duramente, ciò non ha fatto molto per il morale di un ovviamente frustrato Vitt.

Siamo pagati per giocare duramente”, ha detto Vitt. “Siamo pagati per allenare duramente. Se non giochi o non alleni duramente, rubi i soldi. In quel caso, fai le valige e vattene. Questa è una grande Lega. E’ una grande professione. Non prendiamo medaglie d’oro per giocare duramente. E’ quello che ci si aspetta da noi. Adesso dobbiamo dare a noi stessi la possibiità di vincere giocando in modo intelligente”.