Linehan alla guida dei Rams
Dopo 17 giorni di ricerca, preceduti da un paio di mesi di preparazione, il Presidente della franchigia oroblu, John Shaw, ha finalmente trovato il suo uomo.
I Rams hanno scelto l’offensive coordinator dei Miami Dolphins, Scott Linehan, per il ruolo di allenatore capo.
La presentazione ufficiale di Linehan avverrà nel corso di una conferenza stampa nel tardo pomeriggio di oggi.
Linehan è parso il favorito dopo un’ottima prima intervista 2 settimane fa. Ha impressionato Shaw ed il resto della dirigenza con le proprie idee riguardo al potenziale coaching staff nel suo complesso, confermandosi poi nella seconda intervista dello scorso Lunedì.
Dopo che Shaw ha fatto la sua raccomandazione al termine del giro di interviste con gli altri candidati (Cam Cameron e Ron Rivera), Linehan è volato in Arizona per incontrare la proprietaria del team, Georgia Frontiere, nella serata di mercoledì.
Con la sua approvazione, Linehan è divenuto il 22° allenatore nella storia della franchigia.
Linehan si appresta ad assumere le redini di un team che ha concluso la regular season col record negativo di 6-10, risultando tra i peggiori della Lega in termini di difesa e special teams. Ciò considerato, sarebbe stato sorprendente se i Rams avessero puntato su un offensive coordinator, ma dopo aver intervistato Linehan ed aver parlato con alcune persone fidate nella NFL, Shaw ha rapidamente cambiato i suoi piani.
St.Louis pareva inizialmente orientata verso un coach dalla mentalità difensiva, con la speranza che portasse con sè un offensive coordinator di talento per occuparsi dell’attacco.
Ma il piano di Linehan per l’intera franchigia, che includeva attacco, difesa e special teams, si è rivelato così impressionante che Shaw ha cominciato a rimeditare la propria strategia.
Con un cospicuo numero di talentuosi ed esperti defensive coordinators ancora disponibili, tra i quali Jim Bates, Dom Capers, Dick Jauron e Ted Cottrell, è divenuto evidente che i Rams non avevano necessariamente bisogno di un coach votato alla difesa.
Resta da vedere chi Linehan sceglierà per completare lo staff, ed è chiaro che i Rams punteranno ad uno dei predetti allenatori di reparto.
Sotto il profilo offensivo, Linehan si è guadagnato un’ottima reputazione nelle sue 4 stagioni NFL, ed è ritenuto una delle migliori menti offensive attualmente in circolazione.
Ha passato le sue prime 3 stagioni con i Minnesota Vikings, dei quali è stato sia offensive coordinator che allenatore dei quarterbacks.
Sotto la sua guida, quello di Minnesota è divenuto uno dei migliori reparti offensivi della Lega, tanto da chiudere al primo posto nel 2003 ed al quarto nel 2004.
Linehan si è guadagnato il rispetto dei suoi giocatori, venendo pubblicamente lodato dal quarterback Daunte Culpepper e dal wide receiver Randy Moss per il suo lavoro, che ha portato i Vikings a diventare una delle squadre più spettacolari e produttive in attacco.
Dopo la scadenza del contratto con Minnesota, al termine della stagione 2004, Linehan ha firmato un sontuoso contratto propostogli dal nuovo coach dei Dolphins, Nick Saban, al fine di risollevare un attacco a dir poco asfittico.
Anche se i Dolphins hanno chiuso solo al 14° posto in termini di total offense, hanno fatto grandissimi progressi, anche grazie a Gus Frerotte, classico giocatore con la valigia, nominato quarterback titolare.
Gli attacchi di Linehan vengono solitamente ricordati per il gioco verticale (Moss e Culpepper su tutti), ma c’è stato sempre molto equilibrio in quei reparti.
Nel 2003, anno in cui i Vikings hanno chiuso al primo posto quanto a total offense, la formazione del Minnesota era quarta sui passaggi e quarta sulle corse.
Un ottimo segnale, quindi, per un attacco talentuoso come quello dei Rams.
Con giocatori come il quarterback Marc Bulger, il running back Steven Jackson, i wide receivers Torry Holt, Isaac Bruce e Kevin Curtis ed una coppia di tackles come Alex Barron ed Orlando Pace, Linehan avrà a disposizione uno dei migliori pacchetti offensivi della Lega.
Il sistema di Linehan è diverso da quello dell’ex coach Mike Martz, ma è stato quasi altrettanto redditizio.
Il primo a trarne beneficio potrebbe essere Bulger, il quale ha avuto notevoli problemi di protezione nelle scorse 2 stagioni, che gli sono costati infortuni alla spalla e numerose assenze dal terreno di gioco.
Linehan preferisce utilizzare giochi con più tight ends, e non esita a ricorrere alla massima protezione per i propri quarterbacks. Prova ne sia il fatto che Miami ha chiuso la stagione al quarto posto come minor numero di sacks concessi.
Linehan non ha alcuna esperienza come head coach, ma ha passato 14 anni come allenatore di college prima di giungere ai Vikings nel 2002.
Ai tempi dell’Università, ha giocato da QB per Idaho.
Ha firmato un contratto da free agent con i Cowboys, prima che un infortunio alla spalla mettesse fine alla sua carriera.
Il prossimo passo per i Rams e Linehan sarà quello di decidere la composizione del resto dello staff.
Da fonti interne al team, si è appreso che Linehan sarà coinvolto nello sviluppo del reparto del personale, che gli permetterà di concentrare i propri sforzi sulla squadra.
Linehan è parso da subito il candidato numero 1, giungendo al rush finale con Cameron e Rivera questa settimana. Rivera sembrava ancora in corsa, dopo aver chiuso alla grande la seconda intervista, ma la visione d’insieme di Linehan per il futuro ha convinto definitivamente la dirigenza dei Rams.
Complessivamente, Shaw ha intervistato 7 candidati, uno solo dei quali telefonicamente.
Il 42enne Linehan è il sesto coach senza precedenti esperienze da allenatore capo ad essere nominato tale in questa offseason.