Primo Superbowl per i Seahawks
Mentre il cronometro si avvicinava allo 00:00, finalmente domenica, per i fans dei Seahawks, il sogno durato 30 anni stata per realizzarsi: Seattle si è guadagnata un posto al prossimo Super Bowl, che si giocherà a Detroit il 5 febbraio, vincendo 34-14 contro i Carolina Panthers.
Soltanto nel lontano 1984 i Seahawks hanno giocato un Championship (allora erano ancora nella AFC) perdendolo però contro i Los Angeles Raiders per 30-14.
Da allora solo anni di delusioni e di sconfitte ai playoffs, nelle comunque poche apparizioni che la squadra s’è guadagnata. Ma finalmente, una settimana dopo essere tornati a vincere una partita di postseason dopo oltre 20 anni, si sono conquistati l’accesso al Superbowl.
La vittoria contro Carolina è stata netta e senza lasciare spazio a nessun dubbio: aiutati dall’assenza di Deshaun Foster, la difesa dei Seahawks è riuscita a fermare comodamente l’attacco avversario che invece nelle settimane precedenti aveva agevolmente battuto le pur ottime difese dei Giants e, soprattutto, dei Bears. Proprio in quella partita Foster, che aveva preso le redini dell’attacco di Carolina vista l’assenza di Stephen Davis, il RB titolare con cui si divideva il tempo in campo, si è rotto la caviglia su un placcaggio. Per sostituirlo i Panthers hanno schierato Nick Goings che in cariera era stato protagonista di ottime partite proprio in sostituzione di Foster e Davis (nel 2004 è andato ben due volte oltre le 100 yds contro la difesa di Buccaneers). Ma i Seahawks con un’ottima pressione della linea di difesa hanno impedito agli avversari di sviluppare il gioco di corse e, grazie ad una serie di raddoppi (e a volte anche di tripliche) di marcature sul ricevitore Steve Smith, hanno bloccato anche il gioco aereo. L’uscita per infortunio di Goings, a seguito di un duro colpo, peraltro fortuito, casco contro casco con Lofa Tatupu, ha ulteriormente complicato le cose per i Panthers.
Steve Smith, autore di due incredibili partite le due settimane precendenti, è stato infatti sistematicamente fermato dai giocatori dei Seahawks, che, agevolati dal non doversi preoccupare molto delle corse, hanno potuto schierare uno, a volte anche due, linebacker a copertura delle zone da lui corse (finirà con 5 ricezioni per 33 yds ed un fumble). Il qb di Carolina, Jake Delhomme, è stato quindi privato della sua arma principale e messo inoltre sotto forte pressione dalla linea di difesa (in particolare da Rocky Bernand con due sacks), finendo quindi con solo 15 passaggi completi su 35 per 196 yds e 3 intercetti. Il primo dei quali dimostra chiaramente il lavoro difensivo fatto dai Seahawks per contenere Smith: il ricevitore da Utah marcato prima da un LB e poi da un Difensive Back ha corso una traccia verso il centro del campo ma Tatupu, che copriva la zona, si è trovato praticamente sulla traiettoria del pallone, ritornandolo poi sulle 20 di Carolina e permettendo a Seattle di segnare tre punti e portare il punteggio sul 10-0, dopo la meta di Stevens a metà del primo quarto (17 yds di passaggio da Hasselback). Nel possesso successivo ancora Delhomme si è visto intercettare un passaggio (questa volta inteso per Colbert) dalla safety Marqueand Manuel e riportare anche questo nella propria redzone (sulle 17). Quattro azioni dopo, con il primo dei due TD di Alexander, la partita era sul 17-0 e quasi compromessa per Carolina.
Poche azioni dopo Smith riporterà in td un punt per 59 yds (azione che, dopo un consulto arbitrale per un presunto blocco irregolare, sarà dichiarata buona), riducendo il punteggio a dieci punti, ma che sarà l’unica dimostrazione di talento di questo grande giocatore. Successivamente Seattle riprenderà il pieno controllo della partita, segnando un altro calcio da 3 punti e sbagliandone uno dalle 49 yds a pochi minuti dalla fine del II quarto.
A metà partita, sul punteggio di 20-7 Smith aveva soltanto due ricezioni per un totale di 8 yards mentre Delhomme un rating di 3.6 (3 soli passaggi completati su 15 per 58 yds e 2 intercetti).
Dopo la pausa purtroppo le cose non miglioravano per Carolina, costantemente imbrigliata dalla difesa dei Seahawks che, vista la pochezza del gioco di corse avversario, poteva concentrarsi sul prevenire i passaggi. L’unico altro TD i Panthers lo mettevano a segno ormai a partita conclusa (a cinque minuti dalla fine sul punteggio di 34-7) con un passaggio di Delhomme per Carter, con la difesa colpevolmente distratta.
Insomma, una partita che Seattle ha vinto grazie alla difesa? Niente affatto, anzi. Ciò che più ha impressionato dei Seahawks è stata la padronanza del campo dimostrata dall’attacco che, contro una difesa che era la terza della NFL per yards e quinta per punti concessi, ha totalizzato 27 primi down, 393 yds (190 di corsa e 203 di passaggio) e 34 punti riuscendo a controllare il pallone per quasi 42 minuti. Durante la stagione Carolina aveva concesso solo 3.6 yds di media ed un totale di 9 td ai RB avversari e nella prima partita di playoffs erano riusciti ad annullare Tiki Barber, secondo come miglior rb della stagione, lasciandogli solo 41 yds. Alexander invece ha dimostrato di meritare il titolo di MVP assegnatogli correndo 132 yds e segnando due TD
Ma è stato soprattutto grazie al gioco di passaggi (e ai due intercetti iniziali) che Seattle ha preso il vantaggio. Dopo un primo drive di iniziato bene ma conclusosi con un punt, i Seahawks hanno avuto la palla sulle proprie 43 yds. Dopo essersi conquistati un primo down ed essere quindi entrati nel territorio di Carolina, Holmgren ha mandato in campo il qb di riserva Seneca Wallace, che si è quindi schierato come ricevitore. Wallace, scelto come QB da Seattle nel 2003 da Iowa State ma che molti volevano come ricevitore viste le sue doti atletiche, ha effettuato una spettacolare ricezione di 28 yds mettendo la palla sulle 17 di Carolina. Nell’azione successiva Hasselbeck trovava il TE Jeremy Stevens (6 ricezioni per 66 yds) libero in endzone per il primo td della partita.
Sfruttando i due intercetti di Tatupu prima e Manuel poi e grazie alle ottime posizioni di campo da questi fornite, i Seahawks allungavano quindi nel punteggio portandosi sul 17-0 con un Fg dalle 24 ed una corsa di Alexander di una yds. Inoltre sempre nel secondo quarto Seattle realizzava altri due ottimi drive, bilanciando sapientemente corse e passaggi portandosi due volte in raggio da field goal (Josh Brown realizzerà il primo dalle 39 e sbaglierà il secondo dalle 49)
All’intervallo i Seahawks avevano già 80 yds e 1 td per Alexander e 159 yds (con 14 su 19) ed un 1 td per Hasselbeck (il rating di 115,90, confrontato con il 3.6 dell’avversario, la dice lunga su come siano andate le cose per le due squadre).
Nel primo drive del III quarto Hasselbeck continuava come in precedenza guidando i Seahawks ad un’altra segnatura con un passaggio per Jackson (6 ricezioni per 75 yds) di 20yds e, dopo una serie di punt di entrambe le squadre, Seattle chiudeva la partita con il secondo td di Alexander (sempre una corsa da una yds) portandosi in vantaggio di 27 punti a sei minuti dalla fine.
Nel loro primo Superbowl i Seahawks si troveranno di fronte i Pittsburgh Steelers che hanno avuto una postseason fenomenale e che, pur essendosi classificati come sesti nella AFC (mentre i Seahawks sono arrivati primi nella NFC) partiranno favoriti secondo molti esperti e bookmaker. L’esperienza accumulata nei playoffs (ultimo dei quali un championship AFC perso l’anno scorso), ed i risultati conseguiti in questa incredibile marcia verso Detroit effettuata da Pittsburgh (nette vittorie a Cincinnati, Denver e soprattutto ad Indianapolis) giustificano in effetti questo giudizio ma la speranza nella città di Smeraldo è quella di ripetere quanto realizzato questa domenica dove sono riusciti a fermare una squadra lanciatissima come Carolina che arrivava lanciata da due eccezionali prestazioni e forte del pronostico.