A caccia del Superbowl
La stagione appena trascorsa è stata sicuramente una delle più positive nella storia dei Broncos, statisticamente la migliore dalla vittoria nel XXXIII Superbowl, sette anni fa. Una regular season chiusa con il lusinghiero record di 13 vittorie e 3 sconfitte, il titolo dell’AFC West, la vittoria nel Divisional Playoff contro i plurititolati Patriots, un cammino interrotto solo dai lanciatissimi Steelers nella finale di Conference.
La sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un’ottima squadra, a cui manchi davvero poco per aspirare al gradino più alto del podio e per tornare ai fasti di un passato ancora recente.
L’obiettivo, in questa off-season, è quello di mantenere intatti i punti di forza del team e allo stesso tempo di colmare quelle lacune che hanno impedito lo scorso anno di raggiungere il Superbowl. Questa elementare strategia si scontra con un ostacolo piuttosto evidente, cioè un monte – salari superiore di circa 20 mln $ al tetto stabilito per quest’anno. Per cui, finora si è cercato soltanto di rinegoziare il maggior numero di contratti possibile in modo da far scendere il livello del monte – salari sotto il limite ed evitare di perdere degli elementi ritenuti di vitale importanza all’interno del team (Lynch, Brandon, Nalen, Engleberger…). Restano ancora diverse situazioni spinose da risolvere in tal senso, e ci riferiamo alla rinegoziazione dei contratti dell’OT Matt Lepsis, del DT Gerard Warren, dei DE Trevor Pryce e Courtney Brown e del TE Jeb Putzier, tutti giocatori che i Broncos vorrebbero tenere, ma possibilmente tagliando i loro onerosi contratti… Sarà sicuramente difficile che tutti costoro rimangano a Denver, staremo a vedere…
Per ora gli unici cambiamenti sono avvenuti nella composizione del coaching-staff: Gary Kubiak, lo storico offensive – coordinator dei Broncos, è stato assunto dagli Houston Texans come capo-allenatore ed è stato sostituito da… due coach!! Ufficialmente il nuovo coordinatore dell’attacco è Dennison, che fino alla scorsa stagione è stato allenatore della straordinaria linea offensiva dei Broncos, ma probabilmente il “vero” offensive – coordinator sarà Mike Heimerdinger(ufficialmente assunto con il ruolo di Assistant Head-Coach), ex offensive – coordinator dei Titans e dei Jets ed ex allenatore dei WR a Denver nel periodo storico dei due Superbowl. Una defezione importante quella di Kubiak, ma che comunque non dovrebbe comportare grossi cambiamenti nel gioco d’attacco. Heimerdinger ha ricevuto parole di apprezzamento dal veterano Rod Smith, e questo è già un segno importante del suo valore come coach.
Dando per scontato che tutti i giocatori di cui abbiamo fatto cenno in precedenza restino ancora a Denver per la prossima stagione, secondo tutti i principali commentatori ci sono diverse aree in cui bisognerebbe intervenire per rendere i Broncos una squadra in grado di lottare per il Superbowl:
1) Wide Receiver:
Effettivamente, lo scorso anno questo reparto ha rappresentato il principale tallone d’Achille dei Broncos. Rod Smith è ancora un grandissimo WR, ma ha 36 anni. Ashley Lelie, pur essendo migliorato, ci sembra ancora a tratti inconsistente, per cui un rinforzo sarebbe necessario e consentirebbe a Smith di togliersi di dosso le attenzioni delle difese avversarie. E qui il nome che si è fatto è uno di quelli che lascia il segno e che ha aperto un dibattito che certamente non si placherà tanto presto, cioè Terrell Owens, il talentuosissimo ma indisciplinatissimo WR degli Eagles, che sicuramente verrà rilasciato fra pochi giorni dalle Aquile di Philadelphia. Si sono create già fazioni contrapposte all’interno della tifoseria fra chi vorrebbe T.O. a Denver e chi no. I contrari,(il grande Elway ne è il capofila, e ciò potrebbe pesare sulla decisione finale) sostengono che Denver in ogni caso anche senza Owens avrebbe un parco ricevitori più che competitivo e inoltre che il caratteraccio di T.O. potrebbe avere effetti deleteri sul rendimento di un team che ha basato i suoi recenti successi più sullo spirito di squadra che sul talento dei singoli componenti. I favorevoli sostengono che con Owens l’attacco farebbe un salto di qualità notevolissimo, anzi diverrebbe inarrestabile e che anche in passato giocatori con un “ego” piuttosto pronunciato si sarebbero poi inseriti bene all’interno del team(Shanahan rappresenterebbe una garanzia di serietà in tal senso).
Dal punto di vista tattico, la possibilità di schierare un attacco con la presenza contemporanea di tre WR come Smith, Lelie e Owens darebbe ai Broncos un vantaggio evidente su tutte le difese avversarie che difficilmente potrebbero fermare un tale trio; d’altra parte, poichè nell’ultimo anno l’attacco dei Broncos è sembrato piuttosto run-oriented e Owens non ci sembra il tipo da accontentarsi di ricevere due-tre passaggi a partita senza creare casino, una tale acquisizione necessiterebbe di una rivisitazione dello stile offensivo sin qui adottato. Il fascino esercitato dall’acquisto di Owens è ad ogni modo notevole, certo è che prima bisognerebbe risolvere i problemi legati al salary-cap, ma se i Broncos dovessero riuscirci il colpo sarebbe importante e Denver diverrebbe senza dubbio una delle principali favorite per il prossimo Superbowl. Altre soluzioni potrebbero essere rappresentate nel settore Free-agent da Antwaan Randle El o Joe Jurevicius, ma sicuramente non sarebbero altrettanto eficaci rispetto all’ipotesi Owens. In subordine, si potrebbe pensare ad una soluzione interna, con un maggior coinvolgimento del WR David Terrell, una ex prima-scelta finora poco utilizzato(solo una partita giocata lo scorso anno) oppure puntare a prendere un rookie al draft, dato che Denver avrà a disposizione ben 6 scelte nei primi 4 giri. Ma onestamente, i Wr di talento quest’anno sembrano davvero pochi.
2) Linea Difensiva:
Negli ultimi anni, un altro grande difetto dei Broncos è sembrato quello di non avere una pass-rush incisiva, ed è una lacuna che si è spesso sentita nelle partite che contano, contro squadre importanti e con grandi QB.
Anche quest’anno, pur se la difesa complessivamente è nelle posizioni di testa per quanto riguarda le palle recuperate e i turnovers causati agli avversari, è invece agli ultimi posti nella classifica dei sacks provocati. Se non si dovesse riuscire a tenere Warren o Pryce, o peggio entrambi, per problemi di salary-cap, è chiaro che un acquisizione in tal campo diverrebbe prioritaria. Senza tenere conto del fatto che negli ultimi anni c’è stata una riscoperta generale della difesa 3-4 come fattore di successo(vedi New England e Pittsburgh) e che Shanahan, seppur convinto ad operare un cambiamento in tal senso, non avrebbe potuto farlo per mancanza di personale adeguato. Servirebbe un DE dotato di una incisiva pass-rush e capace di giocare anche come outside linebacker. L’identikit sembra corrispondere a quello del Rookie Mathias Kiwanuka, che già molti commentatori pronosticano come possibile prima scelta assoluta dei Broncos.
3) Safety:
Nel settore, Denver sembra coperta con l’immenso veterano John Lynch, Nick Ferguson e con la riconferma del backup Sam Brandon, ma vista la veneranda età di Lynch, il cui apporto seppur sempre fondamentale, sembra inferiore a quello degli anni di Tampa Bay, non sarebbe una cattiva idea prendere un rookie al draft, magari da far maturare all’ombra di questi altri. Se pensiamo che Troy Polamalu, certamente la miglior safety attualmente, ha iniziato a giocare titolare solo nella sua seconda stagione a Pittsburgh, forse l’idea non è poi così azzardata come sembra. Alcuni nomi di safety interessanti: Michael Huff, Darnell Bing, LaRon Landry, Daniel Bullocks.
4) Runningback:
Nei loro ultimi 7 draft, I Broncos hanno selezionato in ordine cronologico Olandis Gary, Mike Anderson, Clinton Portis, Quentin Griffin, Tatum Bell e Maurice Clarett. Eccetto Anderson, tutti sono stati scelti entro il quarto giro. Quest’anno, nel gioco di corsa Denver ha alternato Mike Anderson, che ha corso per più di 1000 yard e Tatum Bell, che ne ha corse più di 900 ma con molte meno portate. Shanahan di solito non ama questo tipo di combinazioni e preferisce una situazione caratterizzata da un RB titolare che fa la maggior parte delle portate. Bell in questo caso potrebbe essere il RB titolare, ma in ogni caso probabilmente Denver prenderà un rookie, magari non nei primi giri. Nomi possibili: Brian Calhoun, Joseph Addai, Gerald Riggs Jr.
5) Offensive Line:
I Broncos hanno bisogno di giovani per rimpolpare un settore che pur essendo uno dei punti di forza del team da anni è appunto caratterizzato da età media dei suoi componenti piuttosto elevata. Molti esperti sostengono che Denver aspetterà fino al 5-6° giro del draft prima di scegliere un rookie per coprire questo ruolo, ma specialmente se la rinegoziazione del contratto dell’OT Lepsis non dovesse andare a buon fine, e dato che quest’anno i Broncos avrebbero a disposizione due scelte al primo giro, l’obiettivo primario diverrebbe la Guardia Taitusi Lutui.
In conclusione, con un paio di grandi giocatori nei ruoli chiave( WR e linea difensiva) e qualche buon rookie nei settori sopra elencati i Broncos quest’anno potrebbero realmente competere per il titolo, sempre che si riescano a risolvere i problemi legati al salary-cap. Presto ne sapremo di più, si prospetta una off-season davvero interessante e piena di possibili colpi di scena!!