Obiettivo Los Angeles per Tagliabue

Paul Tagliabue ha un desiderio: prima di ritirarsi, vorrebbe infatti vedere la NFL più decisa a riportare un team nella Città degli Angeli.

Mentre Tagliabue si appresta a lasciare la carica in Luglio (sempre che gli owners riescano in tempo a trovare un degno successore), la soluzione della questione Los Angeles non appare così vicina.

Due siti sono stati sinora presi in considerazione, ad Anaheim e nell’area sulla quale è costruito il Los Angeles Coliseum, ognuna delle quali con costi attorno agli 800 milioni di $.
Tagliabue è desideroso di vedere una squadra tornare a Los Angeles, abbandonata prima dai Raiders e poi dai Rams dopo la stagione 1994, che poi non ha ottenuto finanziamenti pubblici e si è così vista sfuggire l’expansion team nel 2002, appannaggio di Houston.

Della vicenda si è discusso nel corso dell’ultimo meeting NFL, anche se qualche decisione concreta dovrebbe arrivare in Maggio.

Il mio auspicio è che si prosegua con le presentazioni delle due aree, cosicchè si possa decidere qualcosa a Denver, selezionando uno dei progetti per lo stadio, identificando una squadra e costruendo l’impianto“, ha dichiarato Tagliabue.

Quest’ultimo ha detto ai 32 team owners che, se non si stabilirà in tempi brevi un piano per Los Angeles, il ritorno di un team nel secondo mercato nazionale non potrà quasi certamente avvenire entro la fine del decennio. Per ora, un comitato di 6 membri si sta occupando della questione.

Ha ammesso che la situazione degli stadi in California non è buona. Gli Oakland Raiders, i San Francisco 49ers ed i San Diego Chargers giocano in vecchi impianti, e sono alla ricerca di nuove case, con una buona dose di fondi comunali. La Lega dispone del fondo G3, che aiuta a costruire gli stadi e che ha ben funzionato in altre città.

Ma non sulla West Coast, a sud di Seattle.

Non hanno gli stadi migliori in California“, ha detto Tagliabue, “e stiamo lavorando. Sì, sarà una priorità“.

Altra priorità è il ritorno dei Saints a New Orleans. La Lega ha fissato la prima partita casalinga dei Saints al Louisiana Superdome per il 24 Settembre, nella terza settimana stagionale.
Tagliabue ha ricevuto rassicurazioni dal proprietario Tom Benson sul fatto che il team sta preparandosi a tornare, ed il Commissioner sarà a New Orleans la prossima settimana per “verificare i progressi compiuti nelle aree critiche”.

Tagliabue ha anche messo fine alle voci di una gara di regular season al di fuori del territorio statunitense quest’anno.
Nel 2005, Arizona ha incontrato San Francisco a Città del Messico, con ben 103.467 spettatori, record di affluenza nella storia della Lega.
I Cardinals si sono imposti per 31-14 e Tagliabue ha definito la partita “un elemento di legittimazione“.

La NFL, comunque, non volerà oltreoceano nel 2006.

Tornando al football giocato, sono state proposte alcune interessanti variazioni, che saranno votati oggi. Esse includono:

* Poca tolleranza sui festeggiamenti in endzone. I giocatori non potranno fare nulla quando ancora per terra, e non potranno nemmeno sfruttare i piloni della endzone. Potranno schiacciare, lanciare o far girare il pallone fin quando saranno entro la endzone, a patto che non sia un’azione collettiva.
* Consentire le reviews dei giochi down-by-contact; questa proposta era stata bocciata un anno fa. Attualmente, il gioco è finito quando l’arbitro fischia ed il portatore di pallla è considerato a terra dalla crew.
* Maggiore severità verso i pass rushers che colpiscono i quarterbacks al di sotto delle ginocchia. “Tra 5 anni, non potremo più colpire i QBs in alcun modo“, ha detto scherzando il coach dei Chiefs Herman Edwards, aggiungendo però di essere profondamente d’accordo con questa regola. “Bè, ho dovuto far ruotare 5 registi l’anno scorso (coi Jets, n.d.r.)”.