I giovani Jets

Come definire il draft 2006 dei New York Jets? Sotto molti aspetti è stato decisamente positivo. Vediamo innanzitutto quali sono stati i giocatori scelti dalla franchigia della Grande Mela:

Round 1
– pick 4 – D. Ferguson, Offensive Tackle, Virginia
– pick 29 – N. Mangold, Center, Ohio St

Round 2
– pick 17 (49) – K. Clemens, Quarterback, Oregon

Round 3
– pick 12 (76) – A. Schlegel, Linebacker, Ohio St
– pick 33 (97) – E. Smith, Safety, Michigan St

Round 4
– pick 6 (103) – B. Smith, Wide Receiver, Missouri
– pick 20 (117) – L. Washington, Running Back, Florida St

Round 5
– pick 18 (150) – J. Pociask, Tight End, Wisconsin

Round 6
– pick 20 (189) – D. Coleman, Defensive Back, TCU

Round 7
– pick 12 (220) – T. Adams, Defensive Tackle, Nebraska

Con il primo giro i Jets hanno optato per rafforzare in modo deciso la propria linea offensiva per gli anni a venire. Il primo giocatore scelto, D’Brickashaw Ferguson era da tutti indicato come uno dei più talentuosi prospetti degli ultimi anni. Qualsiasi mock draft non lo vedeva scivolare oltre la quarta chiamata assoluta, ed è stato proprio attraverso questa che i newyorkesi se lo sono assicurato. Il giocatore viene indicato come il miglior giocatore di linea offensiva in assoluto, ed andrà a coprire il delicato ruolo di left tackle, dove con molta probabilità rappresenterà una garanzia per gli anni a venire.
Non contenti, i Jets hanno deciso di non lasciarsi scappare quello che veniva indicato come il miglior centro fra i giovani giocatori scelti nella due giorni del draft, vale a dire Nick Mangold. Il giocatore da Ohio State veniva indicato come una possibile scelta di fine primo giro, ed è più che sensato che sia stato voluto dai razzi, ai quali serviva qualcuno che prendesse il posto del partente Kevin Mawae.
La scelta del secondo giro è rappresentata da Kellen Clemens, quarterback da Oregon tra i più promettenti dopo il trio da primo giro formato da Young, Leinart e Cutler. Clemens si troverà a competere con il titolare annunciato Chad Pennington e con il neo acquisto Patrick Ramsey.
La prima giornata del draft si è conclusa con l’arrivo di Anthony Schlegel, promettente linebacker compagno di squadra al college dei più quotati colleghi Hawk e Carpenter, e di Eric Smith, safety da Michigan State, scelta questa che ha fatto un po’ storcere il naso a i tifosi newyorkesi.
Il secondo giorno del draft ha visto l’approdo in biancoverde di un wide receiver (ex quarterback), Brad Smith da Missouri, seguito dall’halfback Leon Washington, accolto con un certo entusiasmo. Il tight end Jason Pociask, il cornerback Drew Coleman, ed il difensive tackle Titus Adams hanno chiuso le danze.
I pareri riguardo le scelte dei biancoverdi sono piuttosto contrastanti. Per molti si tratta di un draft solido che ha puntato a migliorare in modo consistente un reparto fondamentale, la offensive line, orfana di elementi importantissimi quali Mawae e Fabini, riuscendo inoltre ad assicurarsi dei prospetti interessanti nei ruoli di quarterback e runningback. Altri hanno criticato la rinuncia a Leinart (o Cutler) con la quarta scelta assoluta, sostenendo che le incognite riguardanti Pennington e Ramsey siano troppe per rinunciare a dei quarterbck con ottime prospettive di carriera nei pro. Criticata in parte anche la scelta di non tentare una trade up con i Saints per cercare di arrivare al tanto rinomato Bush, che sarebbe potuto diventare l’erede del veterano Curtis Martin.
Nonostante ciò si tratta certamente di un draft concreto, in cui i giocatori scelti vanno a coprire dei buchi significativi nel roster. Se poi le scommesse Clemens e Washington si dovessero rivelare azzeccate, questo draft verrà certamente ricordato come uno dei migliori degli ultimi anni.