Io e T.O.

Gli ci sono voluti 48 giorni per dirlo, ma alla fine: “Lo dico, sono contento, questa sarà la nostra strada. Non la vedo come una scommessa. E’ nel mio interesse che questa scelta abbia successo, ed è anche nel suo interesse che lui stesso abbia successo…“. Le parole sono di Bill “Big Tuna” Parcells, l’argomento è Terrell Owens.

Non ho assolutamente un atteggiamento ostile nei suoi confronti, né starò lì ad analizzare al microscopio ogni sua più piccola azione!“. Parcells ama mantenere un profilo basso in off-season, ma quest’anno lo ha fatto ancora di più, con tutti gli sguardi puntati sull’ingaggio di T.O. e le voci secondo cui Jerry Jones aveva forzato la mano al suo allenatore, prendendo il giocatore senza un suo consenso.

Parcells ha sottolineato più volte come la decisione di ingaggiare Owens fosse stata frutto di un lavoro di squadra, evidenziando come l’intenzione di prendere qualcuno rimanga sempre, almeno per metà, una mera intenzione. “Qui si lavora in team, lo facciamo davvero. Prendiamo decisioni come in qualsiasi organizzazione, e lo facciamo sempre collegialmente, adesso più che mai. Ed ogni decisione presa, la appoggiamo tutti indistintamente. E quindi appoggio qualunque decisione abbiamo preso. Ho preso parte a questa decisione, e continuerò a farlo nel bene e nel male“.

Ora questo non vuol dire che possiamo avere diversità di opinione su alcuni argomenti. Finchè va, andiamo avanti. Se avremo sbagliato, taglieremo i nostri errori e continueremo ad andare avanti“. La conferenza stampa del 5 maggio scorso, tenuta dopo il primo allenamento del minicamp dei rookies, ha avuto come centro focale proprio le prime dichiarazioni di Parcells sull’ingaggio di Owens, avvenuto il 18 marzo. Seduto dietro al suo tavolo, con un grande sorriso a favore di dozzine di telecamere, il coach ha infatti esordito dicendo: “Bene, adesso fatemi capire di cosa vogliamo parlare“.

Ovviamente la prima domanda è stata su T.O., e la risposta non è sembrata una di quelle per cui occorrono sette settimane per pensarci: “E’ un ottimo giocatore, lo è sempre stato. Mi è sempre piaciuto, e credo possa aiutarci moltissimo“. Alla domanda sul come mai Owens non abbia preso parte alla preparazione presso il Valley Ranch, la risposta di Parcells è stata: “Sta facendo esattamente come gli ho detto di fare: deve sistemare prima le sua cose, in modo che poi possa completamente dedicarsi a noi, senza distrazioni. Non gli ho concesso alcun privilegio particolare“.

Il coach ha inoltre affermato che apprezza molto il carattere altamente competitivo del wide receiver: “Se non fosse stato così, avrei avuto qualche resistenza a portarlo qui. Chiunque io abbia sentito su questo argomento, mi ha dato risposte estremamente positive in merito“.

La scorsa stagione Dallas esordì con un 7-2, spegnendosi poi in un mediocre 9-7, mancando i playoffs per la seconda stagione consecutiva e compiendo 10 anni dall’ultima vittoria in un match di post-season. Parcells ha firmato un’estensione di contratto che lo porterà fino al termine della stagione 2007, prima dell’ingaggio di Owens. “Non è andata esattamente come pensavo che potesse andare” ha detto parlando del suo triennio ai Cowboys, “ma credo che lo scorso anno siamo stati più vicini ad essere una buona squadra di quanto tutti possano essersi resi conto“.