Si ritira John Welbourn

L’offensive lineman dei Kansas City Chiefs John Welbourn ha annunciato il proprio ritiro dall’attività professionistica.

Welbourn, 30 anni, era giunto nel Missouri da Philadelphia nel 2004, dopo aver iniziato la sua carriera come nel 1999, scelto al quarto giro del draft di quell’anno.

La sua prima stagione a Kansas City è stata caratterizzata da un infortunio al ginocchio, e nel 2005 è stato sospeso per le prime 5 gare, avendo violato le norme della Lega relative all’assunzione di sostanze volte a migliorare le prestazioni fisiche.
Nella prossima stagione, avrebbe dovuto lottare per un posto da tackle di destra con il neo-arrivo Kyle Turley ed i veterani Jordan Black e Kevin Sampson.

Ho deciso di ritirarmi alle mie condizioni, e non a quelle di altri“, ha detto Welbourn all’Associated Press. “Giocare nella NFL è stato fantastico. Ho potuto giocare con molti grandi atleti, Will Shields, Willie Roaf, per fare solo qualche nome. Ho giocato a football per 16 anni e mi spaventa un pò il fatto che non lo farò più. Ma al contempo, è eccitante pensare che sto per aprire un nuovo capitolo nella mia vita“.

Welbourn, che ha quasi completato il percorso di studi universitari, ha detto che vorrebbe insegnare legge nelle scuole, e che perfezionerà i documenti per il suo ritiro con con gli uffici della NFL.

Ho discusso con i Chiefs un paio di settimane fa“, ha detto Welbourn, che ha partecipato al minicamp dello scorso mese, ma decisamente scontento per il fatto che i Chiefs non erano intenzionati a rinegoziare il suo contratto.

Un portavoce dei Chiefs ha detto che il team aveva ricevuto un fax dal rappresentante di Welbourn, il quale evidenziava “il suo desiderio di proseguire gli studi“.
Kansas City vorrebbe tenerlo a roster per il momento, nel caso cambiasse idea.

Ha giocato principalmente come guardia sinistra nei suoi 5 anni a Philadelphia, nei quali ha disputato 3 Championships NFC.

E’ strano pensare che non giocherò più a football“, ha detto. “La maggior parte degli atleti giocano fino a quando non ce la fanno più. Ma mi sento bene fisicamente e ho giocato bene. Me ne vado in modo positivo“.