John Hannah

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Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, i New England Patriots faticavano oltremodo, con records al di sotto del .500.

Ma con tre scelte al primo giro, nutrivano grandi aspettative in vista del draft 1973. Si sperava che l’arrivo di nuovi giocatori di talento potesse dare lo slancio al programma di ricostruzione della franchigia.
La prima scelta dei Patriots fu la quarta assoluta, e cadde su John Hannah (6-2, 265 libbre), guardia proveniente dall’Università dell’Alabama. Due volte All-America, Hannah era stato descritto dal suo celebre coach, Bear Bryant, come “il miglior offensive lineman che io abbia mai allenato“.
Hannah dimostrò rapidamente che Bryant non aveva esagerato.
Giocò con i Patriots per 13 stagioni e, in quell’arco temporale, gli vennero attribuiti praticamente tutti i premi che un uomo di linea d’attacco potesse vincere.
Al momento del ritiro, nell’estate del 1986, ammise di avere ancora un traguardo da raggiungere come giocatore di football, al quale teneva più di qualunque altro: l’introduzione nella Pro Football Hall of Fame.
Solo cinque anni dopo, il desiderio di Hannah fu esaudito, al primo anno di eleggibilità.
Hannah fu il primo Patriot di sempre – giocatore, allenatore o dirigente – ad avere il proprio busto in bronzo a Canton, Ohio. Fu inoltre uno dei soli due giocatori – l’altro fu Gene Upshaw – ad aver giocato l’intera carriera NFL nel ruolo di guardia per diventare un Hall of Famer. Due altri membri, Jim Parker e Jones, avevano giocato per periodi significativi della loro carriera in quella posizione, e Larry Little venne poi eletto nel 1994.

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John in azione

Taluni hanno sostenuto che se così poche guardie sono state elette è perché giocano in un ruolo oscuro, proprio nel mezzo della pugna, dov’è difficile determinare come un giocatore se la cavi davvero. Tuttavia, Hannah mostrò la propria superiorità sin quasi dal primo giorno al training camp e, da lì in avanti, fece in modo che il pubblico prestasse attenzione a quello che faceva.
Dopo la sua prima stagione, venne unanimemente scelto per l’all- rookie team. Nel 1974, fu inserito nella squadra all-AFC.
A partire dal 1976, Hannah venne nominato all-pro ogni anno fino al termine della carriera, per ben 10 stagioni consecutive.
Hannah venne anche convocato al Pro Bowl per nove volte in quella decade, ma dovette saltare la gara del 1984 a causa di un intervento chirurgico alla spalla. Vinse il premio attribuito dal sindacato giocatori NFL al miglior offensive lineman dell’anno per quattro stagioni di fila tra il 1978 ed il 1981.
Nella sua quarta stagione, quella del 1976, i Patriots corsero per 2.948 yards, primato di franchigia, infranto due anni più tardi con 3.165 yards, record NFL per l’epoca.
Nel 1983 le yards corse dai soli Patriots furono più di quelle corse dal resto delle squadre NFL. Sotto ogni aspetto, Hannah aveva giocato un ruolo assolutamente determinante nel successo dell’attacco su terra dei Patrioti.

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Hannah sulla panchina di New England

Hannah sembrava essere nato per giocare a football. Pesava 11 libbre alla nascita, avvenuta il 04 Aprile 1951 a Canton, Georgia. Il padre, Herb, era stato un grande giocatore ad Alabama, e tra i pro aveva vestito la maglia dei New York Giants. John aveva anche un fratello minore, Charley, che giocò 12 stagioni nella NFL, con i Tampa Bay Buccaneers ed i Los Angeles Raiders.
John pesava 35 libbre all’età di un anno, e 210 alle medie. Giocò 3 anni alla Baylor Prep di Chattanooga, Tennessee, prima di terminare la carriera liceale ad Albertville, Alabama.
All’Università dell’Alabama, non perse nemmeno un incontro di lotta, dedicandosi anche alla corsa..
Al college, il suo soprannome era “Ham Hocks” (cosce di prosciutto) – con i Patriots, veniva rispettosamente chiamato “Hog” (porco). Tre volte guardia all-SEC, vinse praticamente qualsiasi premio possibile dopo l’anno da senior. Disputò sia il Cotton Bowl che l’Hula Bowl, e venne poi invitato al College All-Star Game.
Le altre scelte dei Patriots al primo giro, il fullback Sam Cunningham da Southern California ed il wide receiver Darryl Stingley da Purdue, furono altrettanto capaci, ed anch’essi vennero scelti per il College All-Star Game. Ma nella partita persa per 14-3 contro i Campioni NFL, i Miami Dolphins, fui Hannah ad aprire i varchi per quasi tutti i guadagni più significativi mai registrati dagli All-Stars. Diversi autori votarono Hannah quale miglior lineman dell’incontro.
Skip Husbands, da USC, allenatore della linea d’attacco degli All-Star, disse di Hannah: “Farete meglio a credere che questo ragazzo sarà al top per molto, molto tempo. È un giocatore fantastico da allenare, molto aggressivo e veloce“.
Hannah tornò a vestire in tempo la maglia dei Patriots per la sfida AFC-NFC della Hall of Fame a Canton il giorno dopo l’All-Star Game, ma non giocò fino alla settimana successiva allo Schaefer (Foxboro) Stadium. Già allora i tifosi si aspettavano grandi cose da lui.
Quando gli chiesero come avrebbe gestito la pressione di essere una prima scelta al draft, Hannah diede una risposta veloce e sicura: “Credo significhi che si aspettino che giochi quest’anno. Anche se non fossi la prima scelta, giocare regolarmente sarebbe il mio obiettivo. Se occorre lavorare duro, farò qualunque cosa sia necessaria“.
Hannah, che era anche eccezionalmente veloce per la sua stazza, era valutato come secondo miglior atleta di college della Nazione nel 1973. Ma qualcuno dubitava della sua capacità di adattarsi al cambiamento tra i bloccaggi nell’attacco wishbone e la tecnica professionistica di arretrare piuttosto che caricare verso l’esterno.
Altri si facevano domande sulla sua altezza, dato che avrebbe concesso dalle 4 alle 5 inches ai difensive linemen che avrebbe dovuto bloccare. Hannah non era preoccupato.
Quando sei più basso, probabilmente hai un piccolo vantaggio in termini di leva“, disse. “Non penso che il fattore stazza costituirà un problema per me. Lo sarà scontrarmi con gente ben più esperta di me. Conoscono tutti i trucchetti del mestiere. Spero che i veterani dei Patriots mi diano una mano e mi insegnino tutto quello che dovrei sapere“.
Come poi si è dimostrato, i timori di Hannah erano infondati. Dimostrò velocemente le qualità – velocità, abnegazione, consistenza, intensità, intelligenza – che l’avrebbero posto una spanna sopra rispetto alle altre guardie del pro football. Diventò efficiente tanto sulla pass protection quanto sui bloccaggi per le corse, ed un grande specialista del pull.
Quand’era offensive coordinator dei Patriots, l’Hall of Famer Jim Ringo disse: “Nel pull, John ha una velocità maggiore di Jerry Kramer e Fuzzy Thurston, anche se pesa 20 libbre di più di ognuno di essi“.
Hannah fu oggetto di ammirazione anche per la sua volontà di lavorare più duramente e più a lungo di chiunque altro, che fosse una bella giornata di primavera al training camp o un campo ghiacciato in un freddo Dicembre.
Bear Bryant ci ha insegnato come vincere quando ero ad Alabama“, disse Hannah. “Ci dava l’ispirazione per dare il massimo in ogni gioco. Ci diceva che di solito una partita si decide in 4 o 5 giochi. Non sai mai quando arriveranno, quindi devi essere sempre pronto“.

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Al bloccaggio contro i Dolphins

Qualsiasi standard di lavoro si aspettasse da se stesso, Hannah se l’aspettava anche da parte dei suoi compagni di squadra. E non esitò mai a dire ciò che pensava ad un compagno di squadra che sbagliava. Persino in un College All-Star Game, accusò alcuni compagni, nell’intervallo, di non rendere al meglio in campo.
All’inizio della sua carriera, Hannah dovette imparare a controllare un temperamento piuttosto scontroso, che gli provocò non pochi problemi, sia con gli amici che con gli avversari.
Con l’aiuto della moglie Page, sua fidanzata dai tempi del liceo, trovò conforto nella religione dopo la stagione da rookie. Mentre da un lato non professava di essere stato trasformato per magia in un cristiano perfetto, dall’altro si accorse che si stava procurando da solo un mucchio di problemi, e che urgevano dei cambiamenti.
Sul campo, nel 1974, giocò con la medesima intensità, ma si sentiva molto più sotto controllo. “Ho perso la calma un paio di volte, una con Will Foster in allenamento ed un’altra con Alan Page in partita“, ammise. “Non ne sono stato orgoglioso“.
L’amore di Hannah per il football fu sempre totalizzante, ma spesse volte significava lottare contro il dolore. Considerava ciò come un effetto collaterale del football, qualcosa che durò per la maggior parte della sua carriera nella NFL. Saltò sole 5 gare in 13 anni a causa di infortuni, ma furono molte le partite nelle quali Hannah scese in campo, mentre altri sarebbero rimasti in panchina.
Per essere un grande, devi dimenticarti del dolore“, aggiunse. “Se non è qualcosa che ti tormenta in modo permanente, non giocare significa imbrogliare i tuoi compagni, piantarli in asso“.
Nonostante il suo impegno sul campo, il libero pensatore Hannah visse una relazione travagliata con la dirigenza dei Patriots.
Nel 1974, sostenne la dirigenza ignorando lo sciopero dei giocatori NFL. Ma nel 1977, John ed il compagno Leon Gray abbandonarono il camp quando i Patriots si rifiutarono di rinegoziare i loro contratti. Alla fine, la Lega ordinò loro di onorare gli accordi o di restare fuori per un anno, cosicché rientrarono nei ranghi nella quarta partita della regular season.
Hannah fu particolarmente scontento quando il coach Chuck Fairbanks lasciò i Patriots verso la fine del 1978. Fairbanks fu rimpiazzato dapprima da Ron Erhardt e poi da Ron Meyer nel 1982. Hannah pensava che le regole di Meyer fuori dal campo fossero infantili, e si lamentò costantemente dei game plans troppo semplici dei Patriots, oltre che della mancanza di esperienza tra i pro dello staff di Meyer.
Prima della stagione 1983, John minacciò il ritiro, perchè “il football non mi diverte più. Vincere è più importante del denaro, e non abbiamo vinto“. Ma alla fine decise di continuare a giocare.
In realtà, i Patriots ebbero dei records vincenti in 9 delle 10 ultime stagioni giocate da Hannah, ma approdarono ai playoffs solo nelle stagioni 1976, 1978 ed in quella del 1982, decurtata causa sciopero dei giocatori. Vinsero il titolo della AFC East nel 1978. Due anni prima, i Patriots avevano una delle migliori squadre di sempre, ma persero negli ultimi secondi di una sfida di playoff contro i futuri campioni del Mondo, gli Oakland Raiders.
Nella 13ma stagione di Hannah, quella del 1985, i Patriots si aggiudicarono finalmente il Championship AFC. Divennero la terza Wild Card di sempre a raggiungere il Super Bowl.
Una vittoria dei Patriots contro i Bears nel Super Bowl XX avrebbe rappresentato un climax perfetto per l’eccezionale carriera di Hannah, ma l’incontro terminò con una vera débacle, un impietoso 46-10.
Hannah, giocando con i muscoli rotatori di entrambe le spalle a pezzi ed un ginocchio malandato, fu inefficace contro il chiassoso rookie dei Bears, William “Refrigerator” Perry.
Non c’è dubbio, perdere quell’incontro è stata la mia più grande delusione“, disse Hannah.
John riuscì comunque a disputare il Pro Bowl una settimana dopo, ma in off-season, gli interventi chirurgici ad entrambe le spalle ed al ginocchio gli fecero capire che continuare a giocare avrebbe messo a repentaglio la sua salute.
Così, si ritirò nel Giugno del 1986, con queste eccezionali statistiche:

-13 stagioni NFL;
-183 partite giocate;
-10 volte All-Pro (1976-1985);
-4 volte NFLPA Offensive Lineman of the Year (1978-1981)
-9 volte convocato al Pro Bowl
.

Hannah abbandonò il football a testa alta, per dedicarsi agli affari nel New England.
Credo di voler essere ricordato come un giocatore che ha fatto del suo meglio con quello che aveva a disposizione”.

Fonte: http://www.profootballresearchers.org/Coffin_Corner/17-04-610.pdf

Autore: Don Smith

Originariamente pubblicato su “The Coffin Corner

Il sopra riportato testo costituisce una traduzione dell’elaborato originale, i cui diritti di proprietà intellettuale ed economica spettano al relativo Autore.