Bush e famiglia: benefit non consentiti a USC?

Reggie Bush la sua famiglia parrebbero aver ricevuto più di 100.000 $ in benefit economici da parte di procuratori, mentr Bush giocava a USC: questo, almeno, seconod un articolo pubblicato ieri sera da Yahoo! Sports.

Il predetto sito web sostiene che i benefit, che potrebbero spingere la NCAA a dichiarare retroattivamente ineleggibile Bush ed a comminare sanzioni contro i Trojans, sarebbero stati forniti da due gruppi, che stavano tentando di assicurarsi Bush come cliente. Bush potrebbe altresì venire privato dell’Heisman Trophy.

Bush, che ora gioca con i New Orleans Saints, non ha voluto commentare il contenuto del’articolo.

Mike Ornstein, l’agente di Bush sospettato di aver versato parte di quei benefit, ha negato gli addebiti, sostenendo che non vi sia nulla di vero.

L’articolo si è basato su un’indagine, durata 8 mesi, di Yahoo! Sports, che cita documenti ed interviste con fonti a diretta conoscenza dei fatti.
Sono riportate diverse circostanze, in occasione delle quali Bush e famiglia avrebbero ricevuto dei benefit, tra i quali:

• vestiti per il patrigno ed il fratello di Bush da indossare durante il gala del 10 Dicembre 2005 per la consegna dell’Heisman Trophy a New York, trucco e capelli per la madre e limousine – tutti pagati da Ornstein.

• due pernottamenti in albergo per Bush, uno a Las Vegas ed un altro a San Diego, nel Marzo del 2005. In entrambi i casi, le stanze sarebbero state pagate da Michael Michaels, investitore di una societò che voleva rappresentare la giovane stella.

• 13.000 $ per l’acquisto e la modifica di un’automobile per Bush (sborsati dalla società di Michaels, la New Era Sports & Entertainment).

• bigietti aerei del complessivo importo di 595.20 $ per il viaggio da San Diego a Oakland nel November 2005; ciò al fine di consentire al patrigno, LaMar Griffin, alla madre, Denise Griffin, ed al fratello più giovane di assistere all’incontro USC-California a Berkeley. Le spese sarebbero state effettuate mediante una carta di credito appartenente a Jamie Fritz, dipendente di Ornstein.

Reggie Bush non ha mai ricevuto benefit extra da Mike Ornstein, nemmeno un dollaro in più di quanto era autorizzato a percepire dalla NCAA quando lavorava con noi“, ha detto Ornstein a Yahoo!

Bush ha infatti lavorato per la società di Ornstein nell’estate del 2005.

Ornstein ha dichiarato che i fondi versati alla famiglia di Bush sono un prestito, poi restituito. Ha altresì detto di non sapere se un tale prestito fosse suscettibile di violare le nome NCAA.

Queste ultime stabiliscono a chiare lettere che i giocatori e le loro famiglie non possono ricevere prestiti o benefits da agenti.

L’avvocato di Bush, David Cornwell, ed Ornstein non hanno risposto immediatamente alle telefonate loro fatte al riguardo dall’Associated Press.

Le voci circa possibili dazioni di denaro a Bush e famiglia avevano preso a circolare ad inizio anno; secondo la stampa, la madre ed il patrigno non avrebbero pagato 54.000 $ d’affitto durante l’anno trascorso in una casa di proprietà di Michaels, che in seguito ha dichiarato che la famiglia l’avrebbe rimborsato dopo il passaggio di Reggie al professionismo.

La NCAA e la Pacific-10 Conference stanno ancora indagando sul fatto, volendo accertare se esso integri o meno una violazione alle predette norme.
Cornwell ha anche dichiarato, ad inizio estate, che alcuni agenti dell’FBI l’avevano contattato telefonicamente, parlando di “potenziali crimini federali“.
L’FBI non ha sinora confermato nè smentito la sussistenza di un’eventuale indagine federale in corso.
Anche il sindacato dei giocatori NFL vuole vederci chiaro.

In una dichiarazione rilasciata dal consigliere di USC Kelly Bendell, è stato reso noto che l’ateneo sta collaborando alle indagini, ma di non poter in alcun modo fornire dettagli su quanto forma attualmente oggetto delle indagini stesse.

Il portavoce dei Saints, Greg Bensel, ha dichiarato all’AP che il team non intende commentare quanto accaduto a Bush ai tempi del college.

I Saints non sono coinvolti“, ha detto.

Le accuse non avrebbero effetti sulla carriera professionistica di Bush; questo almeno secondo le dichiarazioni di una fonte NFL, a conoscenza dei fatti, che ha chiesto di rimanere anonima stante la delicatezza dei fatti.