Lions ancora sconfitti, troppo forti i Bears
In settimana il ricevitore dei Lions Roy Williams aveva fatto parlare di se sui giornali, garantendo la vittoria della sua squadra contro i Chicago Bears. Sfortunatamente per i Lions Williams non è Namath, e soprattutto i Bears sono una squadra decisamente superiore. I padroni di casa hanno chiuso la partita nei primi due quarti e ai Lions non è restato altro da fare che registrare la seconda sconfitta in altrettante partite. Con grande senso di responsabilità l’head coach Marinelli si è assunto tutte le colpe per la sconfitta, c’è da sperare che ciò aumenti la coesione all’interno dello spogliatoio e stimoli i giocatori a dare più di quello che hanno dato domenica.
Il 34-7 finale è sicuramente un risultato pesante, ancora di più considerando che è stato maturato contro una rivale divisionale, e a differenza di settimana scorsa ci sono pochi aspetti positivi da salvare anche sul piano del gioco. Kitna è forse l’unico giocatore che potrebbe essere salvato in toto, nonostante una pessima protezione della linea d’attacco è riuscito a non commettere errori e a completare più del 66% dei passaggi (23/30 per 230 yard). Purtroppo ha subito ben sei sack (e 9 hurries) che hanno fortemente danneggiato la squadra, uccidendo drive promettenti. Per quanto riguarda la pass protection, pur con tutti gli errori imputabili ai linemen dei Lions, bisogna riconoscere che il front seven dei Bears è certamente tra i più esplosivi della lega. Il running game ha iniziato timidamente a mostrarsi, soprattutto a inizio partita, ma trovandosi subito a inseguire i Lions non hanno potuto sfruttarlo con continuità e le medie sono calate. Kevin Jones inoltre non ha dato grande prova di se, ha sbagliato molte letture sia nelle corse che nei blitz e ha commesso ben due fumbles. Per quanto riguarda il garante di vittoria Roy Williams, la sua partita non passerà alla storia: 6 rcezioni per 71 yard, nessun touchdown.
La difesa aveva creato delle aspettative dopo la prima partita, ma la prestazione con Chicago è stata di inferiore alle attese. La linea di difesa ha giocato una partita decente contro il gioco di corsa, che non è mai decollato, ma non è mai riuscita a mettere pressione su Grossman, che è uscito dal Soldier Field con la maglietta ancora fresca di bucato e senza un graffio. Già che passava il pomeriggio al sicuro nella tasca ha pensato di punire ripetutamente la secondaria di Detroit, lanciando quattro passaggi da touchdown, tre dei quali nei primi due quarti. Discreta nel complesso la prestazione dei linebackers, soprattutto quella del rookie Sims, mentre continua a non convincermi l’impiego di Boss Bailey nella posizione di linebacker centrale: sicuramente ha la velocità per coprire da sideline a sideline ma non ha la solidità fisica né l’abitudine a giocare in quella posizione, per non parlare delle scarse doti di placcatore. Dimostrazione di ciò si è avuta nel secondo quarto quando in situazione di terzo e corto Cedric Benson l’ha messo a sedere e gli ha letteralmente camminato sopra. Per quanto riguarda la secondaria il discorso si riallaccia a quello fatto sulla linea di difesa. Grossman ha avuto sempre tempo per lanciare e ha eseguito con fiducia, i ricevitori hanno giocato una partita eccellente, però anche i defensive back dei Lions non sono esenti da colpe, ad esempio Fernando Bryant si è lasciato battere da Berrian in occasione del touchdown pass da 41 yard a inizio secondo quarto.
L’illusione dei Lions di poter fare partita è durata pochi minuti: nel primo drive Kitna ha commesso un fumble sfortunato sulle 6 yard difensive, Chicago ha recuperato palla e sgnato due azioni dopo. Nel drive seguente fumble di Jones, recuperato, e drive da field goal per i Bears. A questo punto la squadra era già alle corde, ma Kitna sembrava finalmente entrare in ritmo, purtroppo il drive veniva rovinato da un sack e due penalità. Sul ribaltamento di campo i Bears capitalizzavano ancora con la citata bomba di Grossman per Berrian: 17-0. Aggiungiamo il touchdown di Dallas Clark a fine secondo quarto e la partita era sostanzialmente finita. I Lions avevano una reazione d’orgoglio nel terzo quarto, segnavano nel primo drive ma finivano lì la benzina mentre i Bears controllavano tempo e partita fino alla fine.