Colts, imbattuti e felici (ma non troppo)
Mentre parte della squadra è a New Orleans per il funerale di Rashad, fratello del WR Reggie Wayne, a Indianapolis si parla ancora della incredibile vittoria ottenuta domenica scorsa a New York, questa volta contro i Jets. Una vittoria ottenuta nonostante una serie lunghissima di errori, dalle 10 sanguinose penalità meritate, all’onside kick recuperato dai Jets, al ritorno di kick off da 103 yards concesso a due minuti e spiccioli dalla fine, che sembrava aver regalato ai Jets il successo. Ma stavolta il carattere dei Colts, e di Peyton Manning in particolare, è venuto fuori prepotentemente. Il QB dei Colts ha orchestrato un drive da 6o yards di tutti passaggi, che nello spazio di 1 minuto e 25 secondi ha portato Indianapolis a una yard dall’area di meta. E’ stato poi lo stesso Manning, come accaduto domenica scorsa con Jacksonville, a segnare, di forza, come non gli succede praticamente mai, il TD della vittoria (31-28)
In quel bellissimo ultimo quarto Manning ha portato i Colts tre volte in red zone, per un totale di 17 punti realizzati. Sufficienti, nonostante le difficoltà della difesa e degli special teams, per portare a casa la quarta vittoria in fila, seconda in trasferta.
“Ci alleniamo sempre per situazioni come queste – le parole di Tony Dungy – e sapevamo d’essere in grado di gestire una situazione così complicata. Ma non dovrebbe succedere due volte nella stessa partita“.
Il coach dei Colts non riesce a trattenere l’irritazione per quanto successo in campo, con la squadra che ha rischiato di rovinare la propria partita incappando in ben 10 penalità (“E’ assurdo” ha ripetuto il coach), e concedendo quell’incredibile ritorno da 103 yards a poco più di due minuti dalla fine, dopo aver segnato il TD che sembrava aver chiuso il discorso. Ma tutto è bene ciò che finisce bene, e i Colts posso comunque festeggiare. Anche se Dungy preferisce tenere toni molto bassi: “Siamo stati fortunati a vincere nonostante tutto, e questo l’ho detto nello spogliatoio. Bisogna stare concentrati per 60 minuti, e abbiamo dimostrato di sapere come vincere una partita. Ma ci sono anche tante cose da rivedere, e che ci potevano costare il successo“.
Da New York i Colts tornano a casa con qualche certezza in più per quanto riguarda il gioco di corsa, visto che Joshep Addai e Dominic Rodhes insieme hanno combinato per 160 yards, ma anche con ulteriori dubbi sulla consistenza della proprio difesa. Questo almeno fino a quando non torneranno in campo i molti titolari ora costretti ai box. Per Bob Sanders bisognerà attendere ancora due settimane, fino al bye week, mentre Corey Simon resta un mistero. Non si allena da agosto e la società non sembra in grado di dire quando tornerà in campo. Meno preoccupanti le condizioni di Marlin Jackson e Nick Harper, assenti contro i Jets, di cui si saprà di più in settimana. Lo stesso discorso vale per Brandon Stokley e Adam Viantieri, che potrebbero farcela per domenica.
Ma proprio il match di domenica 8 ottobre con i Tennessee Titans all’Rca Dome (ore 19 italiane), visto il momento difficile che la squadra di Jeff Fisher sta attraversando (0 vinte, 4 perse), potrebbe indurre i Colts alla prudenza e a non affrettare i tempi del recupero di molti giocatori. Vedremo dunque domenica quali Colts spunteranno dal tunnel. E quanti ancora no.