I due volti degli Steelers
La terza sconfitta consecutiva è maturata, questa volta, nella seconda parte di gioco. Al termine dei primi due quarti, infatti, i campioni conducevano ancora per 13 a 7, ma dopo l’intervallo hanno subito lo shut out (16 a 0) da parte dei padroni di casa: i San Diego Chargers. Sulla prestazione complessiva degli Steelers, sicuramente, ha inciso la mancanza di concentrazione e di tenuta atletica negli ultimi due quarti. Le statistiche del primo tempo di gioco dei black & gold sono risultate nettamente migliori rispetto a quelle finali, non solo per l’attacco (216 yarde nette guadagnate nei primi due quarti su 265 complessive) ma anche per la difesa (appena 102 yarde concesse nel primo tempo e più del doppio nel secondo: 239). Se Big Ben deve ancora ritrovare la condizione (e la perfetta intesa con i ricevitori) per reggere agli alti livelli a cui ci aveva abituato, anche la difesa necessita di una maggiore continuità di rendimento. Non si possono concedere 111 yarde su corsa solamente nel secondo tempo, quando nella prima metà la stessa difesa dei campioni aveva “contenuto” le corse dei Chargers ad appena 8 yarde. Analogo discordo vale per il passing game (94 yarde concesse nella prima metà dell’incontro a fronte di 222 yards della seconda parte).
La chiave di volta dell’incontro, che ne ha cambiato l’inerzia, fissando il risultato finale sul 23 a 13 in favore dei padroni di casa, è stato l’intercetto di Drayton Florence. Il cornerback di San Diego ha catturato il lungo passaggio con il quale Roethlisberger intendeva servire il rookie Santonio Holmes a poche yarde dalla endzone dei Chargers, dando così la possibilità all’attacco dei padroni di casa di arrivare in Touchdown nelle successive azioni.
In realtà, fino al primo dei due intercetti, BB aveva chiuso il primo tempo con un lusinghiero rating di 91.5 (169 yarde passate, 13 completi su 20 tentativi), mentre nello stesso periodo Rivers, QB dei Chargers, vantava un rating di 70.5 e un passing di yarde nette pari ad appena 94.
Gli Steelers rientrati in campo dopo la pausa sono sembrati, quindi, irriconoscibili con Big Ben che riusciva a lanciare solamente 51 yarde complessive (meno di un terzo di quanto lanciato nel primo tempo), subendo anche 3 sacks, e il gioco di corsa limitato ad appena 13 yarde (contro le 55 dei primi due quarti). La stessa offensive line dei B & G ha, quindi, evidenziato chiari segni di stanchezza non essendo più in grado di proteggere a sufficienza il proprio QB, come nel primo tempo, né a bloccare efficacemente per i runners.
La sindrome involutiva, che ha investito la squadra di Pittsburgh nella seconda parte dell’incontro, non ha risparmiato, neanche, la solida difesa dei campioni, che ha così permesso a Rivers di migliorare, decisamente, il proprio rating portandolo a 90,1 (con due td pass). Il giovane QB di San Diego ha, infatti, potuto lanciare con maggiore tranquillità e precisione essendo venuta meno la costante pressione che aveva subito nella prima metà dell’incontro. L’aggressività, caratteristica dell’intero reparto difensivo degli Steelers, scemerà, quindi, nella seconda e decisiva parte della partita. Venuto meno anche il baluardo della difesa, Big Ben non troverà più il modo, il tempo e la concentrazione necessari per condurre con convinzione l’attacco, che non segnerà più alcun punto nella seconda parte della gara.
I prossimi tre incontri, rispettivamente, con Kansas City (2-2), Atlanta (3-1) e Oakland (0-4) potranno chiarire definitivamente i dubbi sull’avvenuto, o meno, recupero di forma non solo di BB, ma di tutta la squadra campione in carica, che è sembrata ancora in balia dei postumi dell’euforia seguita alla conquista del XL Super Bowl.