Colts, W come Wayne
Era forse la partita più importante dell’ottava settimana, quella che poteva dare un’idea più chiara dei rapporti di forza nella AFC. E si giocava all’Invesco Field High Mile di Denver dove i Broncos, ultimamente, avevano lasciato le briciole agli avversari. Ma nella splendida e nemmeno tanto fredda giornata di sole del Colorado, l’attacco dei Colts è riuscito, ancora una volta, a girare come un orologio, e nell’impresa di condurre la squadra alla settima vittoria consecutive. Il 34-31 finale è stato siglato allo scadere da un field goal dalle 37 yards di un Adam Vinatieri infallibile; ma se la difesa dei Colts, priva oltre che di Simon e Doss (fuori per la stagione), anche di gente come Sanders e Reagor, ha subito clamorosamente per tutta la seconda parte il gioco di corsa dei Broncos (per Mike Bell 136 yards, in totale Denver ne ha raccolte 227), è stato l’attacco guidato da Peyton Manning a ribaltare l’inerzia della partita, che sul 14-6, e palla in mano, sembrava tutta nelle mani dei Broncos. Ma nella seconda parte Indy è stata capace di segnare 28 punti e tre TD, tutti per mano di Reggie Wayne, contro una difesa che fin qua aveva concesso solo 44 punti in sei partite.
Se Peyton Manning con il suo 32/39, 345 yards, 3 TD e 129,4 di rating è stato il sicuro protagonista della serata (tra l’altro è arrivato a 35.000 yards in carriera) grazie anche ad una linea che l’ha protetto perfettamente non concedendo nemmeno un sack, grandi meriti vanno ovviamente anche a Wayne, che oltre alle tre segnature (più una conversione da due punti), ha prodotto 138 yards in 10 ricezioni, riducendo al minimo l’impatto sulla squadra delle difficoltà di Marvin Harrison, fortemente limitato da Champ Bailey.
“Si respirava un’atmosfera da play-off – ha detto Reggie -, di fronte a 77mila spettatori urlanti è fantastico giocare. Sulla mia prestazione posso solo dire che a volte si viene chiamati e bisogna rispondere, stavolta è uscito il mio numero e io ho risposto. Non eravamo venuti a Denver per cercare scuse, e non volevamo perdere. Ci è andata bene“.
“Avrei preferito fermare loro e non dover affidare un’altra volta le nostre speranze all’ultimo drive. Ma in quei frangenti preferiamo avere la palla in mano, questo è sicuro” ha detto a fine partita Tony Dungy.
Con questa vittoria i Colts restano imbattuti e in testa alla AFC South con tre partite di vantaggio sui Jaguars (7-0 contro 4-3). La strada per i play-off è ancora molto lunga, ma i Colts stanno cercando di accorciarla il più possibile nonostante gli evidenti problemi difensivi. Problemi difensivi che anche New England, nel Sunday Night del 5 novembre (2.30 ora italiana) cercherà di mettere nuovamente a nudo.
Ma il problema vero, ancora una volta, sarà fermare Manning e compagni, cosa che a Boston in passato hanno saputo fare piuttosto bene. L’ultima parola comunque l’avrà nuovamente il campo per questa sfida che resta tra le più affascinanti che la Nfl di oggi può offrire.