Robbie Gold!
Chicago vince una gara di playoff dopo tredici anni e raggiunge una finale di conference dopo diciotto, un’impresa che si compie grazie al secondo calcio più lungo nella storia degli overtime infilato tra i pali. L’eroe è Robbie Gould, un cognome che suona molto simile a gold, oro, secondo anno uscito undrafted nel 2005 e divenuto miglior kicker della stagione regolare in tutta la NFL. Un record dopo l’altro all’interno della franchigia, poi il colpo di ieri, il pareggio nel finale e il calcio vincente dalle 49, a un passo, anzi una yard, dalle 50 ricoperte da Gary Anderson che nel 1989 mandò Pittsburgh in paradiso a discapito dei defunti Houston Oilers.
Gould ha calciato con potenza, precisione, freddezza, il field goal più importante, e pesante, della sua giovane carriera NFL. Prima di lui dei buoni Bears, capaci di vincere con i numeri ma di non mettersi davanti nel risultato contro una Seattle finalmente ritrovata anche se ancora priva di qualche difensore importante.
Rex Grossman non gioca male e non fa nulla per gettare la partita alle ortiche; 21 su 38 per 282 yards coin un TD pass splendido connesso con Bernard Berrian (5/105) per 68 yards su un lancio profondo che ha battuto nettamente le secondarie dei Seahawks. Due palle perse per il QB, con un fumble che un po’ pesa sulla sua coscienza, vittima di un’aggressione di Julian Peterson che approfitta del movimento esterno del braccio di Grossman, in scramble sulla propria sinistra, e provoca la perdita del pallone. Un intercetto, su un pallone non lanciato benissimo ma dove pesa un intervento non troppo eccelso di Muhsin Muhammad (3/38).
Nel primo tempo l’attacco di Chicago funziona alla perfezione, segna tre TD, due dei quali da Thomas Jones (21/66) che trova i primi punti in carriera in una gara di playoff. E’ buono anche il contributo di Cedric Benson (12/45), ma nel secondo tempo Seattle prende le misure, le corre calano ed il peso gravita troppo intorno a Grossman, il quale a sua volta comincia a fare un po’ troppa fatica. Seattle risponde colpo su colpo e approfittando dei buchi centrali sulle corse, scatena un ritrovato Shaun Alexander (26/108, 2 TD) che più volte tiene a galla la propria squadra. Per fortuna il gioco aereo di Matt Hasselbeck (18/33, 195 yds, TD, INT) non ha gran fortuna; la prova dei cornerback Nathan Vasher e Charles Tillman è ottima, ed anche se un paio di semplici intercetti vengono droppati, Ricky Manning coglie l’attimo subito giusto per pizzicare un pallone avversario, subito dopo quello perso da Grossman nel lancio per Muhammad. Sul 21-24 la giocata salva la squadra, ma un drop clamoroso di Berrian subito dopo obbliga Chicago a restare dietro.
Come le penalità, che gravano per 40 yards sui Bears e annullano un TD su punt return del solito Devin Hester; la difesa viene fuori nel momento migliore, con un Lance Briggs che prende in mano la squadra quando Brian Urlacher, ormai stanco, comincia a calare visibilmente. The other linebacker, protagonista di molti “tackle for loss” in gara, ferma un 4th & 1 guidato da un handoff per Alexander, scelta che, invece del punt, risulta rischiosa e sbagliata per gli Hawks. La posizione di campo garantisce a Gould di infilare il primo field goal dalle 41. Arriva l’overtime, Seattle vince la monetina ma fallisce la propria occasione, Chicago no. Benson sbaglia una corsa, Grossman lancia un incompleto e, su un 3rd & 10, Chicago sembra nei guai. Grossman pesca però Rashied Davies (4/84), zoppicante per buona parte del match, per 30 yards, e spedisce i Bears in territorio nemico.
Tre giochi per poche yards e poi il calcio immenso di Gould che spedisce i Bears sul 27-24 e al Championship NFC della prossima settimana, dove Chicago si vedrà opposta ai forti e sorprendenti New Orleans Saints.