La offseason nella Capitale
E’ passato oramai un mese dall’inizio della free agency, ed è quindi tempo di un primo bilancio per pesare quali siano state le perdite e le acquisizioni per una squadra che da tempo è campione della offseason ma non lo è poi sul campo, come sarebbe lecito aspettarsi visto l’ammontare degli investimenti fatti. Dolorosi esempi sono quelli del recente passato, con i larghi assegni incassati dai vari Lloyd, Rande El, Archuleta e chi più ne ha più ne metta a non rendere mai il favore sul rettangolo di gioco, rendendo ancora una volta vanificati grossi dispendi monetari, da sempre preferiti dall’owner Dan Snyder a discapito dello sviluppo di giovane talento da inserire.
I Redskins, come ogni anno, si sono presentati puntuali all’appuntamento con l’apertura del mercato con un approccio più calmierato, cercando di rimettere assieme i cocci di una difesa tra le più deludenti della stagione scorsa, precipitata tra gli ultimi posti dei rispettivi rankings statistici dopo i successi del 2005, naturalmente sempre sotto la direzione di Gregg Williams.
Ecco quindi arrivare la firma di uno dei linebackers più ricercati dell’intera Nfl, London Fletcher, 8 anni di esperienza nella lega trascorsi tra St. Louis e Buffalo, che dovrà rendere effettiva la posizione di middle linebacker laddove Lemar Marshall ha parzialmente fallito, con il conseguente spostamento di quest’ultimo al vecchio ruolo, quello in weakside.
5 sono gli anni concessi al trentaduenne Fletcher, per un importo di 25 milioni di dollari totali, 10.5 dei quali gli saranno versati tramite signing bonus, con il giocatore a portarsi in dote 157 placcaggi e 4 intercetti nell’ultimo anno ai Bills, che dal 2002 ad oggi ha sempre guidato per numero di tackles stabilendone anche un record di franchigia con 209; la sua esperienza (con i Rams vinse un Super Bowl) e l’abilità nelle letture saranno merce preziosa per la difesa di Williams, già suo capo-allenatore in passato.
Molte sono le speculazioni che in questi giorni percorrono il tratto Washington-Chicago, già protagoniste dello scambio che ha portato Adam Archuleta ai Bears per una scelta di sesto giro, e sempre più insistenti, seppur da prendere con le dovute maniere, sono le voci che vogliono lo scontento Lance Briggs in maglia Burgundy, affare che se andasse in porto porterebbe i Redskins a cedere la sesta scelta assoluta in cambio della trentunesima, fatto che se confermato andrebbe ad avvalorare le notizie secondo le quali nessuno dei prospetti pensati dal management avrebbe soddisfatto appieno nei workouts, con la logica conseguenza di scendere di posizione e portarsi a casa uno dei migliori giovani linebackers in circolazione, facendo così diventare Marshall spendibile.
Altra firma importante è stata quella che ha sancito il ritorno della pecorella smarrita Fred Smoot, che andrà ad affiancarsi a Carlos Rogers quale corner titolare dati i problemi fisici di Shawn Springs, il quale è stato offerto in giro senza successo e che pare comunque destinato ad essere convertito a safety. Dopo due stagioni deludenti nel Minnesota Smoot si è detto felice di tornare in un ambiente dove per sua ammissione si era trovato molto bene, salvo avviare discussioni finite nel nulla per le solite questioni economiche; originariamente scelto da Washington come 45mo giocatore assoluto del draft 2001, Smoot avrà il difficile compito di restituire agli avversari il timore di sfidare i Redskins sul profondo, settore critico e decisivo per i fallimenti difensivi del 2006.
Altri movimenti minori hanno riguardato le acquisizioni dei linemen Jason Fabini e Ross Tucker per riempire il grande vuoto lasciato da Derrick Dockery, accasatosi a Buffalo, la firma di Omar Stoutmire (altro cavallo di ritorno) in sostituzione di Archuleta, e l’aggiunta a roster del kicker Shaun Suisham, ex Cowboys, arrivata in contemporanea al taglio di John Hall. Tagliato infine anche il wide receiver David Patten, reduce da un’annata nettamente al di sotto delle aspettative, contornata tra le altre cose da continui problemi fisici.