Otto Everett Graham Jr.

Otto Everett Graham, Jr. stabilì il suo primo record statale all’atto della nascita, avvenuta a Waukegan, Illinois il 06 Dicembre 1921; il pupo pesava infatti ben 14 libbre e 12 once.
I suoi genitori, insegnanti di musica, seppero unire i valori familiari e le arti nel crescere ben 4 figli.
Otto imparò a suonare il pianoforte, il violino e la cornetta prima di concentrarsi sul corno francese. Più grande della maggior parte dei suoi coetanei, la versatilità di Otto risultò ben presto evidente, allorquando divenne campione di conference di basket e di corno francese dell’Illinois all’età di 16 anni.
Nell’anno da senior, fece parte del sestetto di ottoni di Waukegan laureatosi campione nazionale e venne al contempo selezionato per le squadre All-State di basket e football.
Otto segnò 20 punti tra le fila dei Bulldogs, che sconfissero i campioni statali in carica di Dundee High, mettendo la parola fine ad una striscia ininterrotta di 44 gare in 3 anni.

Immagine articolo

In versione trombettiere ai tempi del liceo

Diplomatosi rapidamente, Graham valutò numerose offerte provenienti da Northwestern e Dartmouth, ed alla fine accettò una borsa di studio dalla vicina Evanston.
Informato circa una matricola in grado di lanciare lunghi e precisi passaggi nella Lega intramuraria della confraternita, il coach di Northwestern Lynn “Pappy” Waldorf vide la stella del basket vincere il campionato IM e lo invitò ad una sessione primaverile di football.
Dopo una promettente stagione d’esordio nel basket, Otto fece il suo debutto tra i Wildcats mettendo a segno 3 mete su corsa e lanciando altrettanti TD passes nello scrimmage annuale.
Dopo aver saltato un anno a causa di un infortunio al ginocchio, la carriera di Otto al college fu contrassegnata da:
a) 2 vittorie a sorpresa sui campioni nazionali di Ohio State, guidati da Paul Brown;
b) il record nazionale di 20 passaggi su 29 per 295 yards nell’incontro perso contro Michigan;
c) 27 punti segnati su 41 nella partita vinta contro Wisconsin;
d) il superamento del record in carriera nella Big Ten di Tom Harmon e di quello stagionale di Angelo Bertelli quanto a yards su passaggio;
e) un ritorno vincente di intercetto da 97 yards , lanciato niente meno che dal mitico Sammy Baugh in occasione del College All-Star Game contro i Campioni del Mondo in carica, i Washington Redskins.

Otto chiuse al terzo posto nella classifica dell’Heisman Trophy del 1943 (vinto da Bertelli, di Notre Dame) e venne scelto al primo giro dai Detroit Lions.
Grazie alla borsa di studio ricevuta quale ottimo giocatore di basket, “Automatic” Otto fu il secondo miglior realizzatore della Big Ten nell’anno da junior, capitano dei Wildcats ed MVP in quello da senior, e venne altresì nominato MVP nel College All-Star Game vinto contro i Campioni NBA, i Washington Bears.
Nominato MVP della Big Ten sia nel football che nel basket nello stesso anno scolastico, l’abilità di Graham gli diede una delle medie più alte nella storia di NU ed 8 premi sportivi universitari prima di laurearsi rapidamente. Pochi atleti sono stati All-American sia nel Football and Basketball: ma Otto vi era riuscito in 2 stagioni consecutive.

Fu arruolato nel programma V-5 della Marina dopo Pearl Harbor, a metà della sua stagione da senior nel basket, che si concluse poi alla Colgate University.
Venne trasferito a Chapel Hill, dove divenne cadetto Comandante di Reggimento ed apprese la T-formation sotto la guida di Glen Kilinger e Paul “Bear” Bryant.
Rifiutata la proposta dei Lions, Otto sposò la fidanzata Beverly Collinge da Wabash, Indiana e firmò invece per i neonati Cleveland Browns di Paul Brown della All America Football Conference.
Dopo il congedo dalla Marina e prima del football, Otto giocò il suo secondo All-Star Game e venne scelto per giocare a basket tra i pro con i Rochester Royals.
Insieme ai compagni Red Holtzman, Chuck “Rifleman” Connors, Al Cervi, Del Rice e Tom Rich, i Royals vinsero il titolo NBL nel 1947, un anno prima che questa si riformasse e diventasse l’odierna NBA.

Immagine articolo

Campione NBL con i Royals

All’inizio della sua seconda stagione da rookie del 1946, Otto abbandonò il basket per unirsi ai Cleveland Browns, che stupirono l’intero mondo del football vincendo il titolo AAFC.
Graham divenne l’unico atleta di sempre a vincere il Campionato del Mondo in sport differenti, ancora una volta in 2 stagioni consecutive.
I Browns dominarono la AAFC nel 1946 e nel 1947, chiusero imbattuti nel 1948, ed infransero i record di affluenza dell’epoca (inclusi quelli della NFL), vincendo il loro quarto titolo nel 1949.
Otto venne nominato MVP della AAFC in 3 stagioni su 4. Il dominio dei Browns condusse alla chiusura della Lega, mettendo fine alle speranze di una super partita tra AAFC ed NFL.

Nel 1950, i Browns, i 49ers ed i Colts vennero assorbiti dalla NFL.
Il Commissioner Bert Bell, intenzionato a dare una lezione ai nuovi arrivati, fissò il loro debutto stagionale contro i Philadelphia Eagles, 2 volte Campioni del Mondo.
Il primo lancio di Otto nella NFL fu un TD pass, ed i Browns annientarono gli Eagles.
La formazione di Cleveland perse 2 gare, ma si aggiudicò il titolo per 30-28 contro i Los Angeles Rams, la squadra che aveva lasciato la città dell’Ohio dopo aver vinto il campionato nel 1945.
Lou “The Toe” Groza calciò il field goal della vittoria, dando ai Browns il loro primo titolo NFL, e Graham venne eletto MVP.

I Browns lottarono ancora per la vittoria finale nel 1951, nel 1952 e nel 1953, ma persero contro i Rams e per 2 volte contro i Lions.
Si riscattarono però nel 1954: Otto lanciò 3 TD passes e mise a segno altrettante mete su corsa, guidando i suoi ad un roboante 56-10 contro Detroit.

Immagine articolo

In azione con la maglia dei Browns

Ritiratosi al termine di quella stagione, Otto fu convinto a rientrare ancora per un anno, e guidò la franchigia di Cleveland alla sua ultima finalissima con lui in cabina di regia, lanciando 2 TD passes e mettendone altrettanti a segno su corsa, piegando così per 38-14 i Rams.
Nominato MVP della Lega per la seconda volta, Otto si ritirò all’età di 33 anni dopo 10 stagioni.

Immagine articolo

Fu dopo questo intervento che Paul Brown inventò il face mask…

La maglia di Otto, la numero 14, la prima ritirata dai Browns, si trova presso la Professional Football Hall of Fame vicino alla sua Hickock Belt, premio per il miglior atleta professionista nazionale, vinto nel 1955.
Otto divenne una stella di prima grandezza guidando i Cleveland Browns a 10 finalissime in altrettanti anni di carriera e vincendone 7.
Con lui alle spalle del centro, i Browns persero sole 17 gare di regular season. Un ironman ante litteram, Otto giocò tutte le partite della sua carriera.

Immagine articolo

Con la prestigiosa Hickock Belt

Nel 1959, grazie alla raccomandazione dell’amico di lunga data George Steinbrenner, Otto accettò l’incarico di Direttore Atletico e di allenatore di football alla United States Coast Guard Academy di New London, Connecticut.
Nominato Comandante dal Presidente Kennedy, ed in seguito Capitano da Lyndon Johnson, Otto guidò i Bears ad una stagione senza sconfitte nel 1963, conclusasi con il Tangerine Bowl perso contro Western Kentucky.

Immagine articolo

In divisa da ufficiale

Fu anche scelto come componente del Consiglio Presidenziale per la Salute Fisica.
Con 2 vittorie nel College All-Star Game da universitario, ed altrettante come giocatore dei Browns, a Otto venne chiesto di allenare 10 squadre di All-Star, che superarono i Detroit Lions nel 1958 ed i Green Bay Packers nel 1963.

Lasciata la Guardia Costiera per diventare Head Coach e General Manager dei Washington Redskins dal 1966 al 1968, gli attacchi di Otto, sospinti dal braccione di Sonny Jurgensen, infransero i primati di Lega quanto a passaggi, dando a Otto l’opportunità di allenare la squadra dell’Est nel Pro Bowl NFL del 1968.

Immagine articolo

Insieme a Sonny Jurgensen ai tempi dei Redskins

Rimpiazzato a Washington dal grande Vince Lombardi nel 1969, Otto fece ritorno alla Coast Guard Academy, dove gli venne diagnosticato un cancro al retto nel 1977, che portò ad una colostomia.
Dopo aver vinto un torneo di golf con Joe DiMaggio un mese dopo l’intervento, Graham venne nominato Presidente onorario della National Cancer Society.
Ritiratosi come allenatore, Otto rimase Direttore Atletico ed ambasciatore dello sport fino alla pensione, nel 1985.

Graham venne introdotto nella Professional Football Hall of Fame nel 1965, al primo anno di eleggibilità, ed è ancora tra i migliori 10 passatori di sempre.
Nel 1994, Otto fu selezionato, insieme ai QBs Sammy Baugh, Johnny Unitas e Joe Montana per la squadra di ogni tempo in occasione del 75° anniversario di fondazione della NFL; inoltre, rappresentò i suoi pari lanciando la monetina all’inizio del Superbowl XXIX e dell’incontro inaugurale della Hall of Fame tra Jaguars e Panthers.
Nel 1999, fu nominato tra i 100 migliori atleti del millennio da ESPN, ed altresì tra i 6 migliori giocatori di football di sempre da Sports Illustrated, similmente a quanto fece Sport Magazine; la NFL Films lo indicò come quinto miglior quarterback di sempre, e venne inserito anche nell’All-Madden Team.

Immagine articolo

Con il suo busto di bronzo, esposto a Canton

Otto se n’è andato serenamente, a causa di un aneurisma, il 17 Dicembre 2003, circondato dall’affetto dei suoi famigliari.
Aveva festeggiato il suo 58° anniversario di matrimonio con Bev in Ottobre ed il suo 82° compleanno soli 11 giorni prima della morte.

Ha lasciato 3 figli: Duey, Sandy, e Dave; 2 figli adottivi, Kay and Charee; 16 nipoti ed 8 pronipoti.

Con lui, se n’è andata una parte di storia del football: non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano.

Fonte: http://www.ottograham.net/biography/

Il sopra riportato testo costituisce una traduzione dell’elaborato originale, i cui diritti di proprietà intellettuale ed economica spettano al relativo Autore.