WEEK 4
In questo weekend, l’unico della stagione privo di copertura televisiva da parte di ESPN (e quindi di Eurosport), sono successe tante cose importanti. Ma la notizia è quella che tutti aspettavano e che consacra ufficialmente ciò che tutti già sapevano: Damian Harrell è il più grande ricevitore che abbia mai calcato i turf della AFL, punto. Con i due TD ricevuti nella sfida vinta da Chicago in casa con Colorado (proprio la sua ex squadra, curiosamente), il fenomeno da FSU ha prima raggiunto e poi superato “Touchdown” Eddie Brown e con 304 TD in carriera può ora permettersi di guardare tutti dall’alto verso il basso. Se poi osservate attentamente la foto che accompagna questo articolo (tratta da: http://www.arenafootball.com/) vedrete che Harrell scavalca letteralmente un difensore (l’ex compagno di squadra Delvin Hughley) con il gesto atletico che in gergo si chiama “hurdling”: è da azioni come questa che si capisce come la decima stagione nella Lega non sarà certo l’ultima per il Mr. Fantastic (o il Tiramolla, se a quelli americani preferite i fumetti italiani) dell’Arena Football. Quindi questo record potrà essere ulteriormente ritoccato, forse anche di molto. Altro primato, importante ma assolutamente secondario rispetto al precedente, i 92 punti segnati da Grand Rapids a Kansas City, massimo storico di segnature in trasferta nella Lega (il record assoluto di 99 appartiene ai New York Dragons del 2001). Da segnalare, inoltre, l’eccezionale prestazione di Matt D’Orazio per Philadelphia che dimostra quanto si era detto in offseason, e cioè che i frequenti infortuni di Tony Graziani da quest’anno non sarebbero più stati un problema: attenzione ai Soul per la corsa all’ArenaBowl. In quest’ottica è importantissima anche la vittoria di Dallas in casa di San Jose, anche perché i Desperados erano ancora privi di Dolezel ed hanno perso Pettis per il secondo tempo. E’ vero che i SaberCats sono abituati a partire piano per poi crescere nel finale di stagione, ma quest’anno sembra che le già citate Dallas, Philadelphia e Chicago abbiano davvero qualcosa in più dei Campioni in carica e siano le più probabili partecipanti all’atto finale del campionato.
Ma andiamo ad analizzare le partite di questa quarta settimana.
Philadelphia Soul @ Los Angeles Avengers 71-34
Cominciamo proprio con la squadra orfana di Graziani, impegnata nell’anticipo di giovedì allo Staples Center per testare le ambizioni dei rampanti padroni di casa. Ebbene, pare proprio che a Los Angeles si dovrà aspettare almeno un’altra stagione per avere una squadra vincente: gli Avengers attuali appaiono di categoria nettamente inferiore rispetto ai top team AFL. Per nulla intimiditi dall’infortunio al loro leader storico, i Soul hanno infatti dato lezioni di Arena Football sia offensivo che difensivo ai 13398 fans accorsi a tifare Avengers in questo turno infrasettimanale. D’Orazio ha dimostrato di poter giocare da starter ovunque, anche a Phila, lanciando per 338 yards (28 su 42) con 8 TDpass di cui ben 6 ricevuti da Chris Jackson, il quale con 16 TD in quattro partite guida ora la classifica dei top-scorer. Ma è la difesa dei Soul, meno attesa su questi livelli, ad impressionare maggiormente, avendo messo a segno un safety (Bryan Save), due intercetti (Mike Brown e Eddie Moten) e due TD su recupero di fumble (Gabe Nyenhuis ed ancora Save). Inoltre, cosa ancora più significativa, è stato ottimamente neutralizzato il pericolosissimo WR Timon Marshall, tenuto a 8 ricezioni per sole 77 yards e nessun TD. Brutta serata, quindi, per il QB degli Avengers Sonny Cumbie, ben assistito dal solo Kevin Ingram (12 per 113 con 2 TD) ed incapace di tenere il passo degli imbattuti Soul nel secondo tempo. La prima frazione si era infatti chiusa 34-27 per gli ospiti, ma una corsa di Lonnie Ford ad inzio terzo quarto aveva impattato la gara regalando qualche speranza ai tifosi degli Avengers. Che però, di lì in poi, hanno assistito al blackout dei propri beniamini ed al corrispondente break di 37 punti dei Soul in versione schiacciasassi, quindi perfettamente in linea con le precedenti tre uscite. Se continueranno a giocare così, chi mai potrà fermarli?
Ci proveranno i Tampa Bay Storm (2-1) che, reduci dal turno di bye, andranno a far visita ai Soul (4-0) sabato 29 in diretta nazionale su ESPN. Anzi, parliamo pure di diretta internazionale perché Eurosport2 manderà in onda integralmente la gara a partire dalle 19.
Gli Avengers (2-2) giocheranno invece in trasferta contro i Grand Rapids Rampage (1-2), rivitalizzati dalla prima vittoria della stagione e dal cambio in cabina di regia.
Cleveland Gladiators @ New Orleans Voodoo 24-63
Terza partita consecutiva in casa per i Voodoo e terza vittoria consecutiva alla New Orleans Arena, mai come in questo periodo adatta ad essere soprannominata “The Graveyard”. La vittima sacrificale, stavolta, sono stati quei Gladiators sorprendentemente reduci da tre vittorie nelle prime tre gare ed apparsi invece completamente fuori partita, tanto da non mettere punti sul tabellone nel primo e nel terzo quarto. I 13207 accorsi a tifare Voodoo hanno invece assistito ad una solida prova del proprio attacco e ad una eccezionale prestazione della difesa, la quale ha messo a segno ben 4 intercetti (3 con Calvin Spears e 1 con Lin-J Shell) e 2 sack (uno a testa per Henry Bryant e Lauvale Sape) ed ha lasciato pochissimo tempo per ragionare a Raymond Philyaw, autore della sua peggiore prestazione in stagione con 15 su 29 per sole 146 yard e nessun TD. Nell’attacco di Cleveland si salva solo il solito Robert Redd con 13 ricezioni per 131 yards, mentre tornando ai Voodoo da segnalare l’eccellente prestazione di Wendall Williams, autore di due TD tipicamente “Arena-style” su net recovery: il primo ritornando nell’endzone avversaria un FG dei Gladiators rimbalzato sulle proprie reti (53 yards), il secondo dopo aver recuperato un kickoff del proprio compagno Ruffin respinto dalle reti avversarie in prossimità della goal line (3 yards). A fine secondo tempo si è rivisto sul turf di casa il QB Steve Bellisari, reduce da infortunio, ma ormai è chiaro che per lui non sarà facile recuperare il posto ai danni del lanciatissimo Danny Wimprine, autore di un ottimo 19 su 26 per 235 yards con 4 TD ed un solo intercetto. E’ infatti lui uno dei responsabili della grandiosa partenza dei Voodoo, anche se ovviamente gran parte del merito va ascritto alla loro grande difesa che li pone a +8 nell’importantissima statistica del differenziale palle recuperate-palle perse.
Per i Gladiators (3-1) giunge opportuno il turno di bye per riordinare le idee e cercare di capire il proprio ruolo nella Lega dopo la fantastica, ma forse non del tutto sincera, partenza 3-0.
I Voodoo (3-1), invece, voleranno a Colorado (1-2) e cercheranno di approfittare del momento di difficoltà dei Crush siglando così la quarta vittoria consecutiva. Impresa tutt’altro che impossibile.
Columbus Destroyers @ Utah Blaze 52-49
Per raccontare questa sfida tra grandi deluse bisogna necessariamente partire dalla fine. Mark Lewis, “Kicker of the Year” in carica (peraltro finora molto sottotono), ha regalato la prima vittoria stagionale ai vice-campioni di Columbus con un FG buzzer-beating dalle 35 yards dopo una partita tiratissima che a 5.3 secondi dalla fine era ferma sul 49 pari. Grandi ribaltamenti di punteggio hanno caratterizzato questa partita resa spettacolare, come sempre, dall’attacco flamboyant dei Blaze (nomen omen, verrebbe da dire). Joe Germaine, 2° per numero di tentativi e 1° per completi nella Lega, ha lanciato un discreto 28 su 47 per 298 yards con 6 TD e 2 intercetti. Ottimo Joey Whittaker con 12 ricezioni per 131 yards e 3 TD (a cui ne va aggiunto uno su corsa) e buoni anche Aaron Boone, anche lui in doppia cifra, e J.J. McKelvey, autore di 2 TD ad inizio partita. Ma è sempre di più la difesa il vero problema per coach Danny White, con l’intercetto dell’ultimo arrivato, il superveterano Damon Mason, ed il sack dell’esperto Dwayne Missouri come uniche perle di una prestazione assolutamente incolore. Sul fronte Destroyers, solo 3 i TDpass lanciati da Nagy (17 su 29 per 188 yds) a fronte di un intercetto, ma discreta la prestazione complessiva della squadra con TD venuti anche su corsa (2 di Harold Wells), intercetto (Rober’ Freeman) e kickoff return (Rasheed Marshall). Nella pochezza dell’attacco aereo di Columbus spicca come sempre Derek Lee, per lui 7 ricezioni per 77 yards e un TD. In difesa, oltre al citato Freeman, buone le prestazioni degli altri due DB Nate Coggins e Sidney Haugabrook, usciti relativamente indenni dai bombardamenti di Joe Germaine. Dalle cifre emerge chiaramente come la partita sia stata lo specchio della pessima situazione in classifica di queste due squadre. E’ vero che la stagione è ancora lunga, ma nulla lascia presagire che ci possano essere grandi stravolgimenti.
I Destroyers (1-3) proveranno comunque ad iniziare una striscia positiva nella partita in casa contro gli imprevedibili Orlando Predators (2-2).
Gli Utah Blaze (0-4) ospitano i Georgia Force (1-3), affamatissimi di vittorie dopo una partenza molto al di sotto delle aspettative, in quella che dovrebbe essere una sparatoria stile far west tra i due attacchi più spumeggianti della Lega. E, alla luce dei recenti fatti, se al termine Utah si ritrovasse 0-5 non sarebbe una sorpresa per nessuno.
New York Dragons @ Arizona Rattlers 33-62
Allo US Airways Center 11689 persone (molte delle quali abbonate, che quindi si vedranno rimborsare il proprio season-ticket nel caso i Rattlers non si qualificassero per i playoff) hanno gioito per la schiacciante vittoria di Arizona sui New York Dragons. Una vittoria derivante da una supremazia sia offensiva che, soprattutto, difensiva. Nei primi due quarti i Dragons hanno infatti segnato solo 10 punti, peraltro con un FG ed un kickoff return (Levy Brown). Troppo poco per un attacco ancora orfano di Aaron Garcia e guidato comunque in maniera discreta da Rohan Davey. Il problema è che l’inesperto backup è stato messo sotto enorme pressione dalla difesa di Arizona (sei quarterback hurries e un sack) tanto da non superare il 50% dei completi (per lui 21 su 43 per 334 yards con 3 TD e un intercetto). Sugli scudi il rookie Derrick White, Mac-LB dei Rattlers, con un sack, un fumble forzato, uno recuperato, due passaggi difesi e una quarterback hurry. Ottima anche la prestazione del DB Isaiah Trufant con 9 placcaggi, un intercetto, due passaggi difesi e un fumble ritornato in TD. In attesa del ritorno di Lang Campbell, nell’attacco di casa sta cominciando a girare Jeff Smoker (l’ennesimo backup in questa stagione sfortunata per i QB titolari), autore di una buona prestazione (22 su 31 per 240 yards con 5 TD e un intercetto) e capace di miscelare bene i lanci per i suoi WR, tra i quali spicca il solito Trandon Harvey con 8 ricezioni per 110 yards e 3 TD. Per New York, le uniche note positive vengono, in attacco, da Kevin Swayne (9 ricezioni per 187 yards e un TD) e, in difesa, da Henry Taylor (2 sack di cui uno valido per un safety).
Il record in pareggio dei Rattlers (2-2) verrà messo a dura prova dalla trasferta a Chicago (3-1) contro i fortissimi Rush. Ma sono altri gli ostacoli che ad Arizona contano di superare per ottenere il pass per la postseason.
Pronostico chiuso anche per i Dragons (1-3) che ospiteranno gli imbattuti Dallas Desperados (4-0) in un incontro interno alla Eastern Division della National Conference.
Georgia Force @ Orlando Predators 45-50
Altra partita con finale al cardiopalma quella disputatasi all’interno della “Jungle”, dove a conclusione dell’ultimo gioco del match i 12107 presenti hanno trattenuto il fiato durante un lungo huddle degli arbitri per poi esplodere di gioia all’annuncio delle “zebre”: Charles Pauley di Georgia era stato spinto contro le balaustre pochi pollici prima di entrare in endzone, quindi niente TD per i Force (che non l’hanno presa benissimo) e sofferta vittoria casalinga per i Predators. I quali hanno avuto una buonissima prestazione del QB Shane Stafford (20 su 28 per 278 yards con 6 TD e un intercetto) e, soprattutto, il solito showcase delle eccezionali qualità di T.T. Toliver: 8 ricezioni per 154 yards e 3 TD con l’aggiunta di 4 kickoff return per 96 yards. Quindi 4 partite su 4 con più di 100 yards ricevute (e più di 200 all-purpose) per uno dei giocatori più hot di questo inizio stagione. Efficace anche il ricevitore “di possesso” agli ordini di Jay Gruden, Ron Johnson, con 9 ricezioni tutte effettuate nei momenti importanti. Buona la prestazione complessiva della difesa, messa sotto grande pressione dai soliti bombardamenti di Chris Greisen, autore di un modesto, per lui, 24 su 46 per 287 yards con con 4 TD e un intercetto. Si è fatta molto sentire la mancanza di Troy Bergeron, #1 nella rotazione dei Force, ed infatti il solo Charles Pauley, peraltro ottimo con 14 ricezioni per 170 yards e 3 TD, non è bastato. Come nelle prime due uscite i Force hanno quindi dimostrato che un solo top-WR non basta in nessuna partita AFL, soprattutto per una squadra con un gioco pirotecnico come il loro: non può essere un caso che l’unica partita vinta sia la sola in cui hanno potuto schierare sia Bergeron che Pauley. Ad Atlanta si augurano che d’ora in poi la cosa avvenga sempre più spesso, anche perché ormai è chiaro che la squadra difensiva è poco più che discreta e non può certo vincere da sola le partite.
I combattivi Predators (2-2) andranno a Columbus (1-3) e cercheranno di andare in attivo in attesa di ospitare, in Week 6, i Chicago Rush in una gara dal pronostico chiuso.
Per i Force (1-3) una grande occasione per migliorare il proprio record in casa dei derelitti Utah Blaze (0-4). Come detto, comunque vada a finire ci sarà sicuramente da divertirsi.
Colorado Crush @ Chicago Rush 35-70
Pubblico delle grandi occasioni alla All-State Arena di Rosemont, Illinois, per avere la possibilità di assistere ad un momento storico della AFL. L’Harrell-o-meter segnava -1 ad inizio partita e per circa 25 minuti le cose non sono cambiate. Nel frattempo era però cambiato il punteggio della gara, con i Rush avanti grazie anche a due TD su corsa del backup sui generis Russ Michna, il quale viene sempre chiamato in causa da Coach Ho nelle situazioni di corto yardaggio (per l’ottimo Michna anche 2 TDpass nel secondo tempo). Ma a 4’43” dalla fine del secondo quarto Harrell pareggiava lo storico record di Eddie Brown e quasi 4 minuti dopo (durante una di quelle situazioni al limite della follia tipiche della AFL, con 2 TD per parte negli ultimi 66 secondi del tempo) lo batteva entrando definitivamente nella storia. La standing ovation dei 16036 presenti (di più proprio non ce ne stavano…) è il giusto corollario ad un’impresa che ha davvero dell’incredibile. Sappiamo che “incredibile”, quando si parla di Harrell, è un aggettivo che ricorre spesso, tanto da rendere il termine logoro ed abusato. Però, con buona pace dei nostri word-processor, continueremo imperterriti ad utilizzarlo perchè davvero non esistono altre parole che riescano a descrivere in maniera altrettanto efficace le sue eccezionali prestazioni. In questo clima di euforia la partita è arrivata all’intervallo sul punteggio di 40-28 per Chicago. Colorado ha subito segnato un TD ad inizio terzo quarto, ma da lì in poi è stato un monologo assoluto dei Rush con un parziale di 30-0 che dice tutto sui reali valori in campo. In realtà Harrell non ha certo disputato una delle sue migliori partite (6 per 78 con “solo” i due TD che gli servivano) ma, come al solito, la sua mera presenza ha lasciato grande libertà di azione ai due giovani compagni di reparto, i bravissimi Travis LaTendresse (10 per 108 e un TD) e Donovan Morgan (7 per 63 con un TD), ben imbeccati da un ottimo Sherdrick Bonner (24 su 29 per 211 yards e 4 TD), rinvigorito dalla recente prima paternità. Da segnalare anche un TD su ricezione e uno su corsa per DeJuan Alfonzo, a mani basse il miglior Jack-LB della Lega, che conferma la sua duttilità anche in attacco e si candida per il titolo di “Ironman of the Year”. Buona la prestazione complessiva della difesa che è riuscita a tenere poco oltre il 50% (23 su 34 con 4 TD) un John Dutton che, pur non lanciando intercetti, non è riuscito a gestire la gara e nel finale è stato sostituito da Brandon Kirsch per l’ennesima volta. Di conseguenza non hanno brillato i WR dei Crush, in particolare Ben Nelson tenuto a 8 per 88 senza alcun TD. Insomma, non è certo un buon periodo per i pupilli di John Elway.
Nel prossimo turno, altra apparizione in casa per i Rush (3-1) contro Arizona (2-2) prima di affrontare una serie di 5 partite di cui 4 fuori casa. Dopodichè capiremo se Chicago vale davvero quel ruolo di candidata #1 al Championship dell’American Conference che tutti le assegnano.
Per i sempre più depressi Crush (1-3), invece, un’altra difficile prova: ospitano quei New Orleans Voodoo (3-1) che sono una delle squadre più calde del momento. Ai 1600 metri d’altitudine di Denver c’è aria di crisi, anche se rarefatta.
Dallas Desperados @ San Jose SaberCats 59-56
Forse i tifosi di Philadelphia e Chicago non saranno d’accordo, ma Dallas si propone come la squadra più forte della Lega dopo quello che ha dimostrato sabato sera all’HP Pavillion davanti a 11472 persone. Sarebbe difficile spiegare altrimenti la sconfitta dei campioni AFL in carica alla luce della partita che hanno disputato. Mark Grieb ha lanciato ben 45 volte completando 34 passaggi per 356 yards con 6 TDpass e nessun intercetto. Cleannord Saintil (una delle grandi rivelazioni della stagione) ha strabiliato con una prestazione da superstar: 18 ricezioni per 218 yards e 3 TD. Gli altri due WR (Roe e Geathers) hanno accumulato complessivamente altre 139 yards e 3 TD. Sì, avete capito bene, stiamo parlando della squadra che ha perso questa partita. Gli unici appunti che lo possono parzialmente rivelare riguardano un fumble perso in attacco e nessun takeaway in difesa. E’ questa la scarna chiave di lettura della gara, e va aggiunto che Dallas, per via delle assenze, non era certo nelle condizioni psicologiche di giocare questa partita da favorita. Eppure l’ha vinta, grazie ad un incredibile FG da 45 yards dell’immenso Remy Hamilton (leader all-time nella categoria) e ad una buonissima “prova di gruppo”, espressione che mai come in questo caso perde tutte le sue connotazioni retoriche. Eccellente l’ottetto defensivo, con i tre DB ovviamente sugli scudi, vista la gragnuola di lanci che arrivava nella loro direzione, e con il duo Bobby Perry-Duke Pettijohn che si conferma una delle migliori unit di LB, se non la migliore, della Lega. Ma eccellente anche e soprattutto l’attacco, che ha saputo ottimamente sopperire alle importantissime assenze di Dolezel (ancora forzato al ruolo di offensive coordinator) e di Pettis, il quale ha subito una forte concussione a fine primo tempo. Ottima anche stavolta la prova di Chris Sanders che, a parte le buone statistiche (20 su 28 per 277 e 6 TD), riesce a comunicare ai compagni la sua grande carica agonistica, per lui indispensabile per sopperire alle evidenti carenze fisiche, tanto da essere diventato un vero e proprio trascinatore. Buona anche la prova dei ricevitori e buonissima quella del FB Josh White che, con l’eccellente lavoro da extra-blocker e con ben 36 yards di guadagno sul terreno, ha permesso al suo QB di avere il tempo necessario per sezionare la fortissima difesa avversaria. Alcuni avevano definito questo atteso scontro come ArenaBowl 21.5, lasciando intendere che la mancanza di Dallas all’atto finale della scorsa stagione fosse solo un caso. Bene, ora sappiamo che forse in quel di New Orleans le cose sarebbero andate diversamente per San Jose.
I SaberCats (2-2) avranno comunque modo di rifarsi andando a visitare i malmessi Kansas City Brigade (0-3) e sperando così di cominciare una striscia simile a quella che l’anno scorso li ha portati al Titolo.
Anche per i Desperados (4-0) un impegno relativamente facile con New York (1-3) nell’ultima partita con Dolezel indisponibile. E’ chiaro però che con questo Sanders il veterano può permettersi di recuperare completamente dalla lussazione alla spalla senza rischiare di affrettare i tempi.
Grand Rapids Rampage @ Kansas City Brigade 92-52
Nell’articolo introduttivo di questa stagione 2008, parlando dei Rampage, avevamo posto quasi tutta l’attenzione sul dubbio amletico relativo alla scelta del QB, dubbio che sicuramente attanagliava il coaching staff. Steve Thonn, il nuovo geniale capo allenatore, ha preso la decisione di schierare James MacPherson a discapito del talentuosissimo, ma poco affidabile, quasi omonimo Adrian McPherson. Ovviamente pensiamo che possa averlo fatto con qualche remora, ma altrettanto ovviamente crediamo che dopo questa partita ogni dubbio si sarà dipanato. I 12943 che lunedì sera affollavano la Sprint Arena di Kansas City hanno infatti assistito ad una dimostrazione di Arena Football offensivo che difficilmente dimenticheranno e che, ovviamente, si auspicavano dai propri Brigade. Invece è stato proprio MacPherson a realizzare qualcosa di molto simile (fatti i dovuti aggiustamenti) a quello che un perfect game è per un pitcher del baseball: 24 su 27 per 307 yards con 9 TD e nessun intercetto è la sua impressionante statistica. Ad impreziosire ulteriormente questa sua prestazione, il fatto che a segnare i TD su ricezione siano stati cinque diversi suoi compagni e non un fenomeno in stato di grazia (anche se Anthony Hines con 8 ricezioni per 117 yards e 4 TD qualcosa di suo lo ha certamente messo). Ma quello che, per assurdo, può fare più piacere a Thonn è il fatto che il suo nuovo QB titolare abbia guadagnato una yard di corsa con una sola portata. Evidentemente MacPherson ha perfettamente assimilato gli schemi del suo allenatore e non ha bisogno di uscire in scramble come faceva troppo spesso il suo attuale backup. Se poi pensiamo che Thonn è il principale “imputato” per la tardiva esplosione di Chris Greisen ai Georgia Force con conseguente record di 117 TDpass alla prima stagione da titolare, capiamo come le cose potrebbero prendere un’ottima piega per i Brigade dopo questa controversa, ma per ora convincente, decisione. Difficile, dopo una prestazione di questo tipo, dire qualcosa di significativo sugli altri reparti dei Rampage e, soprattutto, sui Brigade. Compatta ed efficace, comunque, la difesa di Grand Rapids, che ha messo a segno 2 recuperi di fumble, 2 intercetti ed un sack valido per un safety. Va a statistica come terzo recupero di fumble anche il net recovery su kickoff di Kenny Higgins, secondo TD di questo tipo per lui in stagione. Esordio in cabina di regia anche a Kansas City, con l’inesperto Matt Kohn autore di una prestazione appena sotto il par (19 su 36 per 281 yards con 4 TD e 2 intercetti) che assume però contorni disastrosi nel confronto con quella del collega. Di negativo, lo scarso coinvolgimento dei WR Mike Horacek e Charles Frederick, i due migliori esponenti dell’ottetto offensivo. Per quanto riguarda quello difensivo, ovviamente, meglio non parlare e stendere il fatidico velo pietoso.
I Rampage (1-2) ospiteranno nel weekend gli Avengers (2-2) sperando di confermare questa eccezionale prestazione. La difesa di Los Angeles vale più di quella di Kansas City, ma se MacPherson si conferma su questi livelli sarà impossibile fermarlo.
Per i Brigade (0-3) pronostico chiuso nel match casalingo con San Jose (2-2), la quale deve il record in pareggio a due sconfitte contro le fortissime Chicago e Dallas. Probabilmente a Kansas City si dovrà aspettare ancora per festeggiare la prima vittoria.
Per finire, gli award settimanali:
Offensive player of the Week: James MacPherson (Rampage) e Chris Jackson (Soul)
Defensive player of the Week: Calvin Spears (Voodoo)
Ironman of the week: DeJuan Alfonzo (Rush)
Una copertura cos
Bravo Andrea, gran lavoro.
Mi permetto una richiesta. Verso fine settimana una “presentazione” della/e partite che andranno in TV?
Ciao
Grazie ad entrambi, devo ammettere che una copertura cos