Le burrasche della… uff season
La off season di football (o uff season, se davvero la sopportate poco) è talmente lunga che sembra qualcuno abbia deciso di riservarla per mettere a posto giorno dopo giorno tutte le beghe legate ai regolamenti… di conto. Gene Upshaw, di cui abbiamo parlato poche settimane fa, ha atteso proprio il periodo “morto” della Nfl e si è infilato alle combine per colpire il sistema salariale che regola i contratti dei giocatori ed il salary cap. La sua speranza era quella di avvicinare alla Nflpa i giocatori, unire tutti sotto una unica bandiera pronti all’offensiva contro gli avidi proprietari delle squadre.
Avidi loro, non certo Upshaw come vedremo poi, il quale si sarà trovato probabilmente spiazzato dalle ultime notizie. Matt Stover, quarantenne kicker dei Baltimore Ravens, in Nfl dal 1991, ha fatto sapere via e-mail a vari organi di stampa e a tutte le “associazioni” legate alla Nfl che, quanto uscito dal meeting di Maui tra i rappresentanti della Nfl Players Association è… che bisogna cambiare il leader. Ma come? Ci viene prospettata una battaglia infinita sul salary cap, si minacciano scioperi a destra e a manca e, nel pieno della guerra, il generale è messo in discussione?
A quanto pare sì, e se Upshaw evita il contatto diretto col problema e snobba il “capo dei ribelli” (“sapevo della mail” avrebbe dichiarato, “ma mi sono interessato alla cosa solo dopo averla sentita su Espn”), sembrano molte di più le voci contro di lui che quelle a favore. Non è un caso: Matt Mosley di Espn sostiene che da anni ormai ci si trascini dietro ad un Upshaw contestato da lamentele sempre troppo silenziose e da pochissime alzate di voce. La mail di Stover, sul quale il rappresentante esecutivo della associazione giocatori glissa con sarcasmo ammettendo che non è un mistero che il kicker dei Ravens non lo apprezzi, sembra però aver dato voce, improvvisamente, a tutto l’ambiente.
In difesa di Gene Upshaw arrivano parecchi giocatori, certo, molte persone ricordano l’ottimo lavoro svolto per anni, ma marzo 2009 (questa la data inserita nella mail di Stover) potrebbe essere il giorno dell’abdicazione di Upshaw sul quale, tra l’altro, escono alcuni dettagli interessanti. Descritto come scontroso e arrogante, il generoso Upshaw che accusa altri di pazzesca avidità, se ne esce dalla ricerca dello Sports Business Journal come personaggio retribuito a 6.7 milioni di dollari l’anno, molto più di quanto non percepisca il suo pariruolo Donald Fehr della Major League Baseball Player Association (che riceve un-milione-uno di dollari) e, soprattutto, più di quanto non percepisca lo stesso Roger Goodell.
Ed ecco che la credibilità del buon Upshaw comincia a barcollare; così come diventa ovvio il perché di tanta fretta nello scatenare uno sciopero contro il salary cap; una cosa che non trattammo nel precedente pezzo, inconsapevoli di cotanto astio nei confronti del vecchio Gene, era la data di scadenza del contratto del direttore della Nflpa, ossia il 2010. L’attuale contratto collettivo (CBA) scadrebbe nel 2012, ma il cambio al vertice della assogiocatori sarebbe già avvenuto e, probabilmente, il posto sarebbe occupato da altri. A meno che non si riesca a guidare una rivolta interna subito, non si ottenga al più presto ciò che si vuole anche se supportato da pretesti piuttosto deboli e, sulle ali dell’entusiasmo per la grande vittoria, o sulle ceneri di uno sciopero che non spingerebbe nessuno a cambiare leadership in un momento così delicato, ottenere la rielezione. Non è forse lecito supporre che Upshaw abbia pensato a queste due date, prima di alzarsi in piedi ad Indianapolis e fare la voce grossa contro i padroni del football?
Certo, ed è altrettanto lecito supporre che anche Stover sia arrivato a questa conclusione e che tenti di togliere dal piedistallo Upshaw prima che questo guadagni consensi ulteriori che lo lascerebbero al timone della Nflpa per chissà quanti anni ancora. Stover è appoggiato da buona parte dei membri dell’Assemblea che tutela i giocatori, ma è l’unico che possa davvero mettersi in prima fila. L’età è un fattore da non sottovalutare, chi appoggia Stover è riconosciuto a vista, ma lo fa con parole diplomatiche, senza esporsi troppo, anche se appare evidente che fra questi giocatori ci sia molto più di un accordo verbale, ossia la vera intenzione di sbarazzarsi di Upshaw. Non tutti però vedono la fine della carriera dietro l’angolo e preferiscono restare pubblicamente cauti. Tra l’altro, uno degli atleti più influenti, quel Brian Dawkins safety dei Philadelphia Eagles, sostiene l’idea di Stover rilasciando dichiarazioni che nascondono nemmeno troppo bene tra le righe la voglia di cambiamento.
“Non posso parlare per Matt Stover” ha detto Dawkins alla stampa, “ma cercate di vedere questa cosa da un altro punto di vista. Parliamo di un’attività, di affari, ed è normale che al posto di comando vi siano dei cambiamenti prima o poi. Sarebbe assurdo pensare che gli Eagles non cercassero una nuova safety che possa sostituirmi. Io non mi sento a mio agio quando penso a questa eventualità, ma voi dovete guardare avanti. E’ assurdo per noi, come Unione, non cominciare un processo che chiarisca chi possa sostituire Gene”. Ed il processo sembra già cominciato; pagheremmo per vedere la faccia di Goodell il quale, dopo aver proposto un salary cap riservato ai soli rookie, si è visto servire un assist del genere da Stover. Che si siano sentiti al telefono prima che tutto questo accadesse?
Goodell ha intanto varato le nuove regole per la stagione 2008 al meeting Nfl di Miami, e la prima domanda che ci facciamo è se sia necessario cambiare qualcosa del gioco ogni santo anno. La storia ci insegna che ad avere troppe idee si finisce per averne anche di pessime, e le ultime decisioni sul Roughin the passer e le esultanze hanno lasciato in noi più di un dubbio.
Ciò non toglie che al meeting di inizio aprile, oltre a stabilire le gare in diretta nazionale della prima giornata di campionato (i Giants campioni in carica ospiteranno i Washington Redskins nel primo kick off stagionale), qualcosa sia stato votato. Lo avrete già letto in giro, ma segnaliamo ugualmente i cambiamenti più importanti. Tanto rumore per le nuove norme sulla penalità di face mask, che abolisce i contatti involontari (o lievi) e punirà ogni azione di questo tipo, se violenta, con 15 yard, di fatto, non cambia nulla; i contatti lievi saranno puniti per uso illegale delle mani con 5 yard, quindi si stravolgono le frasi del regolamento per lasciare il tutto esattamente come prima.
Il Force Out (quando un giocatore spinge fuori dal campo un avversario che ha appena ricevuto/intercettato l’ovale prima che questo possa mettere i piedi in campo e validare l’azione) viene abolito e diventa un lusso per i defensive back; d’ora in avanti non verrà più “regalato” il possesso a chi sarebbe teoricamente riuscito a mettere i piedi in campo se non avesse ricevuto una spinta dall’avversario. I piedi dovranno essere in campo punto e basta, il che porterà inevitabilmente ad alzare il rischio di pass interference (per tutti coloro che giocheranno sull’uomo da spingere a prescindere da tutto) e di infortuni. Decidete voi se vi garba o meno come regola.
Verrà concessa la possibilità di rivedere al replay i calci da tre punti e gli extra point per assicurarsi che siano davvero stati realizzati (è pazzesco, lo sappiamo, ma è così) e un difensore in campo potrà essere munito di auricolare per comunicare con la sideline come succede per il quarterback. Questo sarà un buon vantaggio per le difese e annullerà i tentativi di spiare i segnali difensivi avversari come nel celebre caso dei New England Patriots; non ci voleva tanto ingegno a escogitare una regola di questo tipo, tant’è, ora abbiamo anche questa.
Il pallone che dopo lo snap venga completamente mancato dal quarterback sarà vivo, l’azione verrà considerata un fumble, mentre prima doveva essere toccata o si sarebbe trattato di semplice falsa partenza con relativa penalità da 5 yard. Sarà possibile attuare il Deferral Coin Toss come al college, ossia la squadra che vince la scelta nel lancio della moneta non sarà più obbligata a dichiarare se calciare o ricevere, ma potrà lasciare la scelta all’avversario e riservarsi di scegliere cosa fare nel terzo periodo. Potremmo così anche avere partite dove a ricevere il kick off nel primo e terzo periodo di gioco è la stessa squadra.
Scartate invece le ipotesi di cambiare il seeding dei playoff (dando il fattore campo alle Wild Card in base al record di vittorie e non al fatto di aver chiuso al primo posto la propria division) e la Hester Rule (punire chi calcia i punt fuori dal campo). Rimane anche la Tuck Rule, la regola che salvò Tom Brady nell’ormai famosissimo episodio di New England-Oakland, playoff 2001 sotto una incredibile nevicata e con tanto di fumble-non fumble che salvò la stagione dei bostoniani e li condusse al titolo. Oltre che altamente inconcepibile in alcuni suoi aspetti, la regola può risultare di difficile interpretazione in alcuni casi e, soprattutto, non passa off season, anzi, uff season, senza che vi sia qualche giornalista che versa fiumi d’inchiostro per discuterne… forse la tengono per garantire vita, e lavoro, anche tra febbraio e agosto.
Ottimo articolo, Ale!!! Davvero interessante, grazie mille!!!