Due al prezzo di uno
In poche settimane è stato confermato a Dallas che il cognome più in voga è indubbiamente Jones: sia perchè sono due i Jones alla guida della squadra, ed anche perchè ceduto Julius ai Seahawks, Adam ha tenuto banco per praticamente tutta la free-agency fino a che la NFL non ha dato il suo benestare alla trade tra Titans e Cowboys poche ore prima del draft.
E’ finita qui? Nossignore! La prima scelta di Dallas, con queste premesse, non poteva che essere Felix Jones: alter-ego di “DMac” McFadden e prodotto dell’Alma Mater del Jones più importante (quello che, per intenderci, ci mette i soldi).
Circa Pacman, i Cowboys si sono tutelati imponendo a Tennessee una quarta scelta “condizionata” da quello che succederà: se Pacman non verrà “sbloccato” da Goodell, i Titans restituiranno la quarta scelta al prossimo draft; se invece il giocatore, una volta sbloccato, si farà sospendere di nuovo per i suoi comportamenti, Dallas avrà indietro una quinta scelta. Infine, se tutto andrà per il meglio (come sperano i Cowboys) i Titans riceveranno una sesta scelta il prossimo anno.
Per quanto riguarda l’altro Jones (Felix), Dallas si è assicurata un giocatore esplosivo che, nonostante abbia diviso le sue portate con McFadden, ha totalizzato 2.956 yards e 20 TD in 386 azioni, e che sembra essere il complemento ideale per il dirompente Marion Barber III.
I Cowboys hanno poi speso la loro seconda scelta per Mike Jenkins, un cornerback che pur non essendo un grande intercettatore, ha tuttavia grandissime abilità in copertura, è veloce ed è un grande placcatore. I due Jones potrebbero aggiungere valore esplosivo agli special teams, e Pacman e Jenkins potrebbero sistemare qualcuno dei grossi problemi evidenziatisi la scorsa stagione nelle coperture sul profondo.
I Giants hanno invece fatto il loro migliore acquisto decidendo di puntare ancora su Jeremy Shockey, tanto da spingere qualche giornalista a definire la mossa “il migliore pick del draft dei Giants”. In effetti, i Newyorkers hanno speso le loro prime due scelte per mettere a posto la loro difesa, selezionando Kenny Phillips (FS) e Terrell Thomas (CB), entrambi tecnici ed estremamente aggressivi. I classici giocatori da “l’attacco fa vendere i biglietti, ma le difese vincono le partite”…
A Washington si respira aria di rifondazione in attacco: dopo aver ingaggiato in free-agency Jerome Mathis, Jim Zorn ha deciso di continuare a pescare ricevitori dal draft: e così sono approdati a Capitol City Devin Thomas da Michigan State, il TE Fred Davis (USC) e Malcolm Kelly da Oklahoma. I due receivers sembrano fratelli gemelli a livello fisico, entrambi dotati di grandissimo atletismo. Davis invece avrà probabilmente il compito di fare da backup al titolare Chris Cooley. Gli avversari dei Redskins stiano pronti con la contraerea…
A Philadelphia si è lavorato con un pò più di giudizio rispetto a Washington (che ha lasciato scoperto al draft il posto di linebacker, forse pensando di riempirlo in seguito con un veterano), e le scelte fatte hanno provveduto a riempire i breakdown principali del roster. la prima è stata fatta per trovare il punto di ancoraggio della difesa, ed il preselto è stato il DT da Notre Dame (un nome una garanzia) Trevor Laws. la seconda scelta è stata fatta invece per accontentare un Donovan McNabb che, presumibilmente, si è scaricato di qualunque responsabilità in assenza di un playmaker in grado di alleggerire la pressione sul QB. La scelta è caduta su DeSean Jackson: un WR che in molti accostano a Steve Smith e Terrell Owens come potenzialità: non grande, ma veloce ed elusivo. Staremo a vedere.