La nuova casa delle Tigri
Siamo a casa.
Ho atteso tanto questo Lunedì. Dodici anni dodici.
Dodici anni fa riuscii a strappare all’allora Assessore allo Sport l’inserimento nel bilancio della costruzione della casa dei Bengals.
Le cifre, gli impegni, gli incontri, i progetti, le incazzature, le consultazioni, i solleciti, la burocrazia e i “veti”: “ma ci sono altre priorità , ma non ci sono più i soldi, ma il governo ha fatto i tagli, ma la regione, ma la cassa depositi e prestiti, ma ora non è il momento, poi ci sono le ferie…”
Le giunte cambiavano e si ricominciava tutto di nuovo.
Intanto, i miei Tigrotti si allenavano su un campo infame, e la frustrazione di tutti noi che li coordinavamo dall’esterno era sempre più forte.
Dobbiamo essere stati molto incazzatamente convincenti quando riuscimmo comunque a farci assegnare per le partite lo splendido stadio Internazionale di Rugby, che tanto ha piacevolmente impressionato tutti i nostri ospiti in questi ultimi anni, ma tanto è che la sensazione di essere tollerati e considerati un fastidio è sempre stata un freno all’organizzazione di qualcosa di più della semplice attività sportiva.
Ma non ci siamo dati per vinti, e così come abbiamo sempre predicato ai nostri atleti che non si deve mollare MAI, anche noi ci abbiamo creduto, abbiamo continuato a lavorare per ottenere il nostro scopo, che è più di una vittoria, il nostro anello.
Ieri sera i Bengals hanno iniziato gli allenamenti sul nuovo impianto sportivo in sintetico realizzato per il football. Non vi sto a descrivere quanto è bello, con le zone delle 10 yards distinte da due tonalità di verde diverse, porte regolari fisse, e non protesi delle porte del calcio.
Pioveva. Ma quanto era dolce quell’acqua. Allenamento durissimo, ma che splendida sensazione alla fine. L’abbiamo goduto tutto, dagli spogliatoi (che dovranno essere a breve raddoppiati) nei quali c’è stato il momento della “teoria” davanti ai filmati delle nostre gare con tanto di maxischermo, al terreno, perfetto, percorso da una endzone all’altra (100 Yards regolari) tra scatti ed agility.
E di questo devo dare giustissimo riconoscimento al meraviglioso Presidente Virgilio Baresi, alla guida da oltre 20 anni della società di football che da più anni in Italia è in attività senza aver mai cambiato nome, assetto societario, senza mai alcuna fusione e sempre costantemente presente ai campionati senior e giovanili under 21.
Grandissimo è stato il lavoro di Alberto Petitpierre, Sergio Fausto, Daniele Fassoli e dei ragazzi del Consiglio che hanno preso in mano la squadra da qualche tempo e la stanno gestendo con tanta passione e professionalità.
Ma lasciatemi spendere una parola in più per Sergio Corti. Un grande.
Se c’è qualcuno che in tutti questi anni ha dato la vita per i Bengala, assieme a Baresi, è stato lui. Sempre presente in tutte le attività sia in campo che in Società, è stato ed è tuttora uno degli artefici della conquista del centro sportivo dei Bengals.
Ringrazio anche i “veci” che ancora sono in squadra, li ringrazio per la loro pazienza e per il loro impegno a sostenere il gruppo anche in condizioni disagiate, ed a condurlo fino a qui, fino ad oggi, fino alla nostra casa.
Sono felice.
So che ancora lungo è il cammino, e che le difficoltà arriveranno quando meno ce lo aspettiamo, ma so che la squadra ha tutte le risorse per trasformare ogni momento critico in una nuova opportunità, una sfida che affronterà come in campo, per vincerla.
Enzo Uliano
Grandi Bengals, veramente complimenti per il grande risultato!
Complimenti! Un esempio da seguire ed imitare!
Vi conosco, vi ho visto giocare,