Rod Smith dice basta
Un paio di occhiali scuri e i 2 anelli conquistati con i Broncos non sono stati una protezione sufficiente per respingere le lacrime: il grande Rod Smith ha dato l’addio alla NFL, in una stanza piena di famigliari, di amici e di compagni.
Dopo aver cercato di rompere il ghiaccio con una barzelletta, la commozione ha avuto il sopravvento, e Rod ha dovuto estrarre un fazzoletto.
Dire addio non è stato facile.
“Ho dato tutto quello che avevo“, ha detto Smith.
Pat Bowlen, Presidente e CEO dei Broncos ha avuto grandi parole di stima per Smith, definendolo come il migliore giocatore dei Broncos che di nome non fa John Elway ad aver mai giocato per lui.
“Se dovessi mai trovare ancora qualcuno come te e John, sarei molto fortunato“, ha aggiunto Bowlen.
Il 38enne Smith era stato messo nella reserve/retired list sin dallo scorso Febbraio, e nell’ultimo anno e mezzo era stato sottoposto a due operazioni all’anca.
E’ il primatista di franchigia in tutte le statistiche su ricezione.
“Rod è l’unica persona che io abbia frequentato costantemente a non essersi mai preoccupato delle statistiche“, ha detto il coach dei Broncos Mike Shanahan.
“Tutto ciò di cui parlava era vincere“.
Smith detiene i primati di franchigia per ricezioni (849), yards ricevute (11.389), TDs su ricezione (68), TDs (71) e partite da 100 o più yards (31).
L’ex stella di Missouri Southern è anche il miglior undrafted di sempre nelle statistiche su ricezione.
Nell’immediato futuro, Smith intende dedicarsi alla famiglia e ad alcuni investimenti immobiliari.
“Dal primo giorno in cui sono entrato qui, ho sempre pensato alla fine”, ha detto Smith. “Non sapevo quando sarebbe arrivata. Mi sono sempre preparato per la vita dopo il football. Ma il football mi è rimasto tra i piedi – per 14 anni, grazie a Dio”..
“Mi mancherà lo spogliatoio. Se non avessi fatto altro, spero di essere stato un buon compagno di squadra. Tutto ciò che volevo era vincere“.
I Broncos accoglierebbero a braccia aperte Smith se dovesse tornare in veste di allenatore, o di mentore per i giovani ricevitori: ruolo, quest’ultimo, che ha già rivestito recentemente con Brandon Marshall, accompagnandolo ad un incontro con il Commissioner NFL Roger Goodell per discutere dei problemi legali di Marshall fuori dal campo.
“Mi piacerebbe che fosse coinvolto in certi ambiti“, ha detto Shanahan. “Adesso, credo sia un pò troppo presto per lui, ma avremmo sempre un posto per lui se volesse tornare in un altro ruolo, e spero che lo faccia“.
Smith sapeva che la sua carriera era ormai al capolinea il giorno successivo alla vittoria dei Broncos su Minnesota per 22-19 in overtime nell’ultima di campionato.
E’ stato il suo corpo a scegliere per lui. L’anca sinistra non gli avrebbe più permesso di fare il lavoro che l’ha reso celebre.
“La cosa che mi ha portato ad entrare in questa Lega è la stessa che mi ci ha portato fuori: il sacrificio, il lavoro duro“, ha detto Smith.
“Giocare ancora a football? Possibile. Voglio trovarmi in quella condizione di forma? E’ difficile a dirsi, non mi vedo a giocare un altro anno, il mio corpo non ne avrebbe certo giovamento.
Sono felice di aver preso questa decisione. Onestamente. So che sto piangendo, e non sembra che io sia felice: ma, fidatevi di me, lo sono“.
Dopo tutto, ha molti bei ricorsi.
Tra i suoi preferiti, le 2.008 yards corse da Terrell Davis nel 1998 ed il 300° TD pass di Elway.
Sente di aver avuto un ruolo in entrambi, bloccando per Davis e ricevendo le frecce di Elway.
Ha anche una fotografia in cantina, che lo ritrae insieme ad Elway e ad Ed McCaffrey mentre saltellano come ragazzini dopo aver sconfitto per 31-24 i Green Bay Packers nel Super Bowl del 1998.
“Ecco perchè si fa sport – il 12enne che è in te salta fuori“, ha detto. “Nessuno può toglierti quei ricordi“.
Shanahan sapeva che c’era qualcosa di speciale in Smith, poco dopo il suo arrivo sulla panchina di Denver nel 1995.
Lo osservava, e quel giocatore della practice squad continuava a far impazzire la difesa titolare
“Continui a guardare e ti chiedi ‘Perchè non riescono a coprire questo tizio?’“, ha detto Shanahan. “Poi dici, ‘Porca vacca, ho trovato un giocatore di football’“.
Smith è stato promosso in prima squadra in quella stagione. La sua prima ricezione in carriera è stato il TD pass da 43 yards che ha dato la vittoria ai Broncos contro Washington: allo scadere, Smith è riuscito a saltare più in alto di Darrell Green.
E’ stato solo un assaggio.
“Ogni volta che sei capace di assicurartri un giocatore come Rod Smith quando inizi ad allenare da giovane, non riesci nemmeno a capire quanto sei fortunato“, ha detto Shanahan.
“Sono così orgoglioso di avere un ragazzo come lui“.
Quindi, Smith dovrebbe essere introdotto nella Hall of Fame?
“Maledizione, certo che sì”, ha risposto Shanahan.
L’amico ed assistente allenatore dei Broncos Keith Burns si è detto d’accordo.
“Se guardano ai numeri, ci va di sicuro. Se guardano alla persona, idem. Allora, perchè non dovrebbe entrarci?“.
A Smith piacerrebbe molto raggiungere Elway e l’OL Gary Zimmerman in quel di Canton, Ohio. Ma non dipende da lui.
“Ho fatto tutto quello che potevo“, ha detto.
Fonte: nfl.com / Fonte foto: turner.com
Bell’articolo Di
Ahahahh..!!! Dai Emiliano.. non fare cos
grandissimo!
ce ne vorrebbero altri 1000 di giocatori come lui…