Jets e Dolphins trovano il signal caller

Sicuramente nè Bills, nè Jets, nè Dolphins si sono avvicinati ai Patriots tanto da impensierirli per il titolo divisionale. New England e il suo tanto chiacchierato (per il noto spygate) Head Coach Bill Belichick sono ancra qualche spanna sopra rispetto alle concorrenti, ma qualcosa di importante è avvenuto nella parte finale di questa off season: New York Jets e Miami Dolphins hanno trovato il Quarterback che può far fare il salto di qualità al proprio attacco e, grazie al fatto che si alleneranno contro due fortissimi ‘signal caller’, alle rispettive secondarie.

Favre dopo 17 anni alla guida dell’attacco di Green Bay e una serie di ritiri-non ritiri in perfetto stile Cher (quante volte ha fatto la sua ultima tournee?) approda a New York sponda Jets. Coach Mangini affida a lui e al suo “braccione” la sua carriera che rotolerebbe nel fango se i Jets non centrassero i playoffs.
L’esperienza non manca, anzi, ma c’è da chiedersi se Brett, dopo alcune stagioni magre e la ri-esplosione dello scorso anno, abbia effettivamente tanti meriti o piuttosto sia stato il tipo di gioco di McCarthy e un attacco giovane che sbagliava poco o niente a fare la fortuna della franchigia del Wisconsyn nel 2007. Ad Aaron Rogers l’ardua sentenza…
Favre dovrà usare tutto il suo carisma per riunire uno spogliatoio diviso a causa del trattamento riservato al veterano Pennington, tagliato senza tanti complimenti dopo l’arrivo dell’ex testa di formaggio.
Il WR Coles, grande amico anche nella vita di Chad ha maldigerito il licenziamento di quest’ultimo e come lui molti altri compagni.

Pennington, dal canto suo, il giorno dopo aver salutato New York ha firmato per i Miami Dolphins risolvendo la battaglia per il posto da titolare della squadra della Florida.
Josh McCown, John Beck e il rookie Chad Henne per tutta la offseason non avevano dato garanzia alcuna di poter guidare l’attacco della rinnovata franchigia di miami ed ecco il colpo da maestro di Bill “big tuna” Parcells, che Pennington lo aveva scelto nel 2000 quando era president of football operations dei Jets.
Pennigton, soprannominato “Country” da Coach Toni Sparano per non confonderlo con l’altro chad (Henne), è il QB più preciso della NFL tra quelli che hanno lanciato almeno 1500 passaggi (con oltre il 65% di completi), ma si è dimostrato fragile, infortunandosi quasi tutti gli anni.
Le stagioni che ha giocato interamente o quasi sono coincise con l’entrata nei playoffs dei Jets e questo vuol dire molto.
Vuol dire che, se ben difeso, questo è l’uomo che può far fare il salto di qualità ad un attacco, comandandolo e dando la giusta carica ai compagni di reparto.
E’ logico poi che se l’offense fa il suo, anche la difesa è “spronata” a dare sempre il massimo, fermando l’attacco avversario, costringendolo spesso al three ‘n out o a cambi di possesso sotto forma di intercetti e fumbles.

Ma non corriamo troppo. La differenza tra i Jets di Favre e I Dolphins di Pennington è semplice: i primi sono condannati a vincere subito dopo la offseason stellare e l’acquisto di “now or never” Favre, mentre i secondi sono appena partiti per una ricostruzione che tutti sappiamo durerà almeno un paio di stagioni.

La cosa in comune è invece che entrambe le franchigie sono molto migliorate e che se prima facevano a malapena il solletico a BB &Co., ora un po’ li possono impensierire. Magari poco, ma sicuramente più delle ultime stagioni.

Parlerà il campo e sentenzierà, come sempre, inesorabilmente.
A fine stagione si tireranno le somme, si conteranno “morti e feriti” e si capirà chi è sulla strada giusta e chi no.