Terza settimana: pensieri e parole

In attesa del Monday night che stanotte vedrà opposti i San Diego Chargers ai New York Jets di Brett Favre, ecco una panoramica di quello che si è visto sui campi nella terza domenica della stagione.

•A Foxboro è andato in scena uno degli upset più clamorosi degli ultimi anni, dove i Miami Dolphins non hanno solo battuto, ma umiliato i New England Patriots. Ronnie Brown ha spadroneggiato, segnando addirittura 5 touchdown, 4 su corsa e uno su lancio, imbeccando il tight end Fasano nell’angolo basso della end-zone. La prova “mostre” di Brown ha evidenziato i problemi della difesa dei Patriots, che a più riprese ha mostrato di non capire assolutamente nulla di quello che capitava intorno. I Dolphins hanno segnato tre volte con Brown schierato nella posizione di QB, e sempre con lo stesso schema, in cui il numero 23 fintava un hand-off a Ricky Williams, schierato con lui nel backfield, e poi portava palla entrando come un coltello nel burro nella difesa Bostoniana. A mio avviso non Cassel, ma la difesa ha perso la partita per i Patriots. Sparano ha avuto la capacità di mixare bene i giochi, giocando qua e là qualche trick play. Belichick non è mai riuscito a trovare le giuste contromisure, e i Dolphins sono scappati via, senza più voltarsi indietro. Scioccante.

•Prima partita dei Vikings senza Jackson, prima vittoria. Ma attenzione, non è sicuramente Frerotte la chiave di volta per la franchigia del Minnesota. Con un Peterson a mezzo servizio, acciaccato ma comunque in campo, è stata la difesa a salire in cattedra, con Antoine Winfield che ha fatto davvero di tutto,tra placcaggi, un sack, un fumble forzato e addirittura riportato in end zone per sette punti. Carolina, dal canto suo, ha fatto la sua partita, senza però approfittare di un inizio disastroso dei Vikings, andando avanti di soli dieci punti e consentendo la rimonta dei viola-oro. Speranzosi.

•Segni di vita a Cincinnati. Ocho Cinco continua a non essere un fattore, ma la squadra stavolta ha giocato una partita solida, andando avanti un paio di volte e costringendo i Giants campioni del mondo all’overtime, dove però Manning and co. hanno ancora una volta dimostrato il perché l’anno scorso sono riusciti ad andare in fondo, orchestrando un drive perfetto che ha portato al field goal finale della vittoria. Campioni.

•Buffalo rimane una delle squadre più hot della stagione, vincendo all’ultimo secondo su Oakland, e portandosi 3-0 in stagione regolare per la prima volta dai tempi di Jim Kelly e Thurman Thomas. Nonostante la vittoria, però, i Bills escono ridimensionati dalla partita di ieri, dove forse era lecito aspettarsi un’affermazione più netta. Oakland, dal canto suo, ha dimostrato di essere squadra, e forse il progetto di Kiffin non è poi così campato per aria. Sempre che Davis gli dia il tempo… Sibillino.

•421. Sono le yards lanciate da Brees in uno sforzo perdente dei suoi Saints contro i Broncos. Wow! 148 e 2 Td sono invece le statistiche di Reggie Bush. Secondo wow! New Orleans ha giocato una buonissima partita, non ha mai mollato, ha ribattuto colpo su colpo. Ma una cosa è emersa ieri all’Invesco Field: I Broncos fanno sul serio. Impressionanti per presenza, costanza, voglia di arrivare. E Cutler è sempre più leader, più determinante. I Chargers non sono assolutamente ancora fuori dai giochi, ma i Broncos ieri hanno fatto capire che nella AFC West c’è aria di cambiamento al vertice. Cannibali.

•Botte da orbi a Philadelphia. Westbrook è uscito per infortunio nel secondo quarto e non è più rientrato. Idem per Roethlisberger nel quarto, e anche Donovan McNabb ha saltato una serie all’inizio del secondo tempo per una botta al petto. Partita d’altri tempi, come era lecito aspettarsi specialmente dagli Steelers. Gli Eagles hanno prevalso ne punteggio, ma a seconda della gravità degli infortuni, c’è stato davvero un vincitore nel derby della Pennsilvanya? Sanguinosa.

•E alla fine ce la fecero. Finale incandescente ad Indianapolis, dove negli ultimi due minuti c’è stato un cambio di leader nel punteggio per ben tre volte, l’ultima delle quali ha premiato Jacksonville, con un field goal di Scobee a tre secondi dalla fine. Manning continua a soffrire, e molto, le assenze in quella “sua” linea d’attacco che tanto bene lo aveva protetto fino adesso. A guardalo indietreggiare nella tasca si percepisce proprio il suo disagio, caratteristica assolutamente nuova nel QB più forte e preciso degli ultimi anni. Se i Colts non ritrovano la linea d’attacco, continueranno a essere dolori. Jacksonvile, invece, ha vinto grazie alla solita difesa e al duo Taylor-Jones Drew, che finalmente ha accumulato le statistiche degli anni scorsi, dopo un inizio di stagione in cui sembrava che il gioco di corsa fosse ingolfato. Se Garrard non deve vincere da solo, ma può contare sul suo “punch tandem”, i Jaguars possono vincere anche a Indianapolis. Tristi (Colts) e ritrovati (Jaguars).

•Dallas ha virtualmente acquisito la supremazia dell’intera NFC ieri notte, vincendo e convincendo al Lambeau Field contro i Packers. Rodgers non ha sfigurato nei confronti di Romo, lanciando per 290 yards senza intercetti né TD. La differenza è stato il gioco di corsa. Marion “the Barbarian” Barber ne ha accumulate 142 (alle quali vanno agiunte le ottime 76 in 6 portate di Felix Jones), Ryan Grant e tutti i Packers ne hanno messe insieme in tutto 84. La partita è stata comunque in bilico fino al quarto periodo, dove una bomba di Romo per la sorpresa Miles Austin (2 ricezioni per 115 yards) ha stretto ben bene le viti intorno alla bara dei Packers. I Cowboys viaggiano a spron battuto, in attesa delle supersfide divisionali contro Giants ed Eagles. Padroni.

A completamento della giornata da segnalare la vittoria al cardiopalma 27 a 24 in overtime dei Bucs di Gruden in casa dei Bears (ancora una volta clamorosa la mancanza di un Qb decente nelle fila di Chicago), quella di misura dei Redskins sui Cardinals, che falliscono il tentativo di andare 3-0, e quelle abbastanza nette dei Falcons sui Chiefs (Turner incontenibile), Titans sui Texans (Shaub a tratti inguardabile), San Francisco su Detroit (O’Sullivan c’è) e Baltimore su Cleveland (nonostante Flacco!).

MPV OFFENSE DELLA DOMENICA: RONNIE BROWN (MIA)
MVP DEFENSE DELLA DOMENICA: ANTOINE WINFIELD (MIN)