Battuti anche i Panthers, i Cardinals volano al Championship
Sovvertendo tutti i pronostici, i ragazzi di coach Whisenhunt sconfiggono Carolina in trasferta, ed approdano alla finale di Conference, nella quale affronteranno i Philadelphia Eagles, che hanno piegato i Campioni del Mondo uscenti, i Giants.
La prestazione dei Cardinals è stata eccellente sia in attacco che in difesa: il reparto arretrato ha forzato qualcosa come 6 turnovers.
Eppure la formazione di casa era partita a spron battuto, terminando il primo drive offensivo con la segnatura di Stewart.
Dopo uno scambio di punt, a poco meno di 3′ dallo scadere del primo quarto Arizona ha riportato l’incontro in equilibrio: in un drive contrassegnato da una splendida ricezione da oltre 40 yards di Fitzgerald (in salto e sotto doppia copertura), Warner ha servito al giovane HB Hightower il lancio del pareggio, un corto passaggio da 3 yards in endzone.
Nel successivo drive offensivo di Carolina, ecco il primo turnover dell’incontro: Delhomme è stato sackato da Smith, che ha anche ricoperto il fumble da lui stesso causato.
Partendo dalle 13 avversarie, i Cards hanno capitalizzato al meglio l’errore avversario, andando a segno con una corsa da 4 yards di Edgerrin James (nonostante un handoff difettoso da parte di Warner).
All’inizio del secondo quarto, è arrivato invece il primo intercetto di Delhomme: partendo dalle 14 avversarie, il QB dei Panthers ha effettuato un roll a destra; il suo lancio, inteso per Smith, è stato invece “pizzicato” sulla linea delle 1 yards di Arizona da Rodgers – Cromartie, che l’ha riportato sino alle proprie 20.
Stavolta, dal turnover sono arrivati solo 3 punti, grazie al piede affidabile di Neil Rackers, autore di una trasformazione da 49 yards.
L’attacco di Carolina non è riuscito a muovere palla, ed Arizona è andata nuovamente a segno con Rackers, con un FG da 30 yards a poco più di 5′ dal termine del primo tempo.
Pochi istanti dopo, Delhomme si è fatto intercettare per la seconda volta, spedendo un pallone sparacchiato nel mezzo tra le mani di Hayes.
Ed ancora una volta, i Cardinals sono stati implacabili: Warner, al limite del delay of the game, è rimasto nella tasca dopo lo snap, servendo un gran pallone a Fitzgerald; quest’ultimo l’ha ricevuto sulla sideline, ed in tuffo, ha allungato il braccio destro, buttando giù il piloncino.
Passiamo al secondo tempo: a poco più di 5′ dalla ripresa del gioco, è giunto il primo ed unico intercetto di Warner, il cui corto lancio per Fitzgerald è stato invece “pizzicato” da Beason.
Ma Delhomme ha preferito restituire immediatamente il favore agli avversari, facendosi a sua volta intercettare da Rolle, il cui intercetto è stato decisamente rocambolesco; Delhomme ha infatti lanciato per Smith, ed il lancio è stato deflettato una prima volta da Rodgers-Cromartie, finendo poi tra le braccia di Rolle, che l’ha riportato sino alle 26 avversarie dopo una sgroppata da 47 yards.
Anche stavolta, Arizona ha saputo mettere a frutto il turnover, siglando altri 3 punti con Rackers.
Il terzo quarto si è così chiuso col punteggio di 30-7 in favore dei Cardinals.
L’ultima frazione di gioco si è aperta con l’ennesimo intercetto lanciato da Delhomme, stavolta in endzone tra le mani di Brown, e che ha portato ad un touchback.
Il QB di Carolina ha voluto ripetersi nuovamente nel drive seguente: questa volta il destinatario del lancio, in maglia Cardinals, è stato Roderick Hood.
Rackers ha messo a segno l’ultimo FG della sua partita; Carolina ha invece realizzato il TD della bandiera con Steve Smith, con un corto passaggio da 8 yards.
I Cardinals hanno ampiamente meritato la vittoria, frutto di una prova corale: che l’attacco di Arizona fosse in palla (pur privo di Boldin) lo si sapeva; ma a sorprendere, soprattutto i Panthers, è stata l’aggressività della difesa, che ha letteralmente soffocato il gioco offensivo dei Panthers.
Ora, Warner e compagni sono attesi da un difficilissimo Championship NFC, contro gli Eagles; la formazione di Andy Reed è stata capace di estromettere dai playoffs nientemeno che i Campioni del Mondo in carica.
Ed è molto probabile che, anche nel prossimo incontro, saranno le difese a fare la differenza.