A proposito di Larry…
Solo la settimana scorsa, alimentando anche qualche piccola polemica, avevo parlato dell’importanza dell’equilibrio tra attacco e difesa in una squadra che nutra ambizioni di successo nella NFL. Avevo parlato di “football champagne”, e dei pochi sopravvissuti di quel tempo lontano in cui chi picchiava di più non aveva sempre ragione. Uno di questi sopravvissuti ha preso per mano la sua squadra e l’ha condotta – contro tutti i pronostici – al Grande Ballo di Tampa. Il suo nome, neanche a dirlo, è Kurt Warner (21/28 per 279 yards, 3 TD e una conversione da 2). Per fare ciò, si è avvalso di un giusto mix di esperienza e freschezza atletica: tre runningbacks uno diverso dall’altro, due veterani e un rookie, e una batteria di ricevitori su cui ha troneggiato un maestoso Larry Fitzgerald (9 ricezioni per 152 yards e 3 TD). In più una difesa solida e giovane: niente di devastante, beninteso, ma quanto necessario a mettere in imbarazzo l’attacco dei Philadephia Eagles.
Gli Arizona Cardinals sono riusciti a smantellare scientificamente una delle compagini difensive più temute della Lega, non solo sul piano del gioco, ma anche a livello emotivo. Testimone ne sia il fallo subìto da Kurt Warner a gioco fermo per mano (anzi per spalla) di Quintin Demps: un fallo da strada, da playground, indegno di quella che dovrebbe essere la lealtà di un giocatore professionista, e specchio della frustrazione e dell’impotenza di quelli che venivano additati come i favoriti al titolo NFC. Lo stesso Brian Dawkins, leader emotivo della sua difesa, è praticamente scomparso dalla partita, non risultando mai un fattore. Dawkins, che ha nella testa un concetto punitivo del football, ha l’abitudine di caricare gli avversari (sempre e comunque) colpendoli con il casco. I Cardinals lo devono aver ben studiato, perche sia Larry Fitzgerald che Tim Hightower hanno preso vantaggio da questa sua abitudine rollando sui colpi, mentre Edgerrin James (che non vedevamo così brillante dai tempi dei Colts) in una fase calda della partita – poco prima del TD finale dei Cardinals – lo ha addirittura anticipato, colpendolo col suo casco e mandandolo lungo a terra. Se Dawkins avesse allargato le braccia invece di colpire col casco Hightower quando si è trovato ultimo difensore tra il runningback e la goal line, magari lo avrebbe fermato, e adesso saremmo qui a raccontare un’altra storia. Invece Hightower lo ha visto abbassare il casco, e ha rollato cadendo in endzone e suggellando la vittoria dei Cardinals.
Cardinals che sono sembrati addirittura irridenti per tutta la prima parte dell’incontro, invitando quasi i blitz degli Eagles e superandoli con lanci sul medio-corto, nelle zone lasciate vacanti dai difensori mandati alla caccia del quarterback. Se ci si aggiunge la grande esperienza di Warner, la vena di James e lo splendido atletismo di Fitzgerald, il conto del 24-6 all’intervallo appare chiarissimo. Ed è stato proprio nell’intervallo che i Cardinals stavano per commettere l’errore che avrebbe potuto costare loro il titolo: dare la partita per chiusa. I Cardellini rientravano in campo troppo molli, e davano spazio sufficiente a Donovan McNabb – che di certo non è un novellino (28/47 per 375 yards, 3 TD e 1 intercetto) – e ai suoi ricevitori per un comeback degno dei tempi che furono, riportando il becco degli Eagles avanti per 25-24. Ed ecco allora il leader che non ti aspetti: Larry Fitzgerald, che insieme a Hightower, James e Warner riesce a guadagnare, soffrendo, campo e consistenza in attacco, ricompattando la sua squadra e trascinandola fino al TD finale che sancisce il definitivo 32-25 e che, nelle battute finali, viene consolidato da un’ottima prestazione della difesa contro il disperato tentativo di rimonta di Philadelphia, e realizza un sogno durato 61 anni, dai tempi dei Chicago Cardinals.
Che dire degli Eagles? Un attacco buono, inesperto nella batteria dei suoi ricevitori, e una difesa micidiale ma – come si è visto – battibile. Molti allenatori credo studieranno attentamente l’irridente primo tempo dei Cardinals, e forse in futuro si tornerà a non considerare la difesa un aspetto fondamentale del football a scapito del playbook offensivo. Per ora, accontentiamoci di seguire con piacere Arizona nella sua avventura in Florida. I tifosi più “datati” di football forse ricorderanno che i Cardinals erano la quinta squadra della NFC East, che dunque (in un certo senso) sarà presente anche quest’anno al Superbowl…
Non sono i cardellini! Sono i cardinali…
http://it.wikipedia.org/wiki/Cardellino
http://it.wikipedia.org/wiki/Cardinale_(uccello)
http://en.wikipedia.org/wiki/Cardinal_(bird)
Non mi intendo di uccelli… 🙂