Dentro la AFC NORTH – Week 4 (Parte II)

SD@PIT 28-38

I Pittsburgh Steelers tornati ammaccati dalla prova contro Cincinnati di settimana scorsa, hanno trovato all’Heinz Field il caldo avvolgente del focolare B&G e hanno finalmente mostrato il tanto sperato scatto d’orgoglio che si è puntualmente rovesciato funesto sui malcapitati Chargers. Nel giro di 30 minuti B.Roethlisberger e lo strepitoso, ritrovato, R.Mendenhall, mettono al tappeto la difesa pallida dei Bolts sofferente di amnesie legate alla cattiva condizione fisica di alcuni uomini chiave (S.Merriman sopra tutti) e ai tanti infortuni che allungano di settimana in settimana la injury list di San Diego.
Il run play dei padroni di casa è tutto impalcato sul ragazzino da Illinois, e questa volta è efficacissimo: Mendenhall risponde alle critiche e ai dubbi amletici di coach Tomlin con una prestazione strepitosa da 165 yards messe in piedi con 29 portate e 2 TD, spingendo così la stampa a rivedere i contenuti delle invettive mosse anzitempo sul 22enne RB #34 di Pittsburgh.
Insieme al ritrovato gioco a terra i B&G rispolverano l’arma tutta nuova in casa Steelers del gioco aereo sempre più presente, quanto efficace, in partita. Gli schemi offensivi costruiti sulle possibilità di braccio e mente del QB di PIT sono percentualmente aumentati nel play book disegnato dall’OC B.Arians dall’inizio di questa season, e contro SD l’ovale viaggia per 333 yards con arrivo puntuale nelle mani del TE, H.Miller, per due volte con destinazione end zone .
BigBen è sempre più il leader di questa squadra. I compagni di linea davanti a lui controllano le zone periferiche della tasca con ritrovata (inimmaginabile) concentrazione e tenacia (eccezionale la prova della LG, C.Kemoeatu), e il loro QB può giocare l’ovale turnando l’obiettivo dal sempreverde H.Ward (8 per 113 yards) al redivivo S.Holmes (4 per 52 yards) con la facilità concessagli da una D-line avversaria che fatica a mettere sul #7 di Pittsburgh pressione costante e incisiva.
Di contro si osservano già dall’inizio della stagione disequilibri difensivi preoccupanti. Gli 11 ragazzi di Lebeau stentano nel controllo delle giocate offensive avversarie, e il tandem Rivers-Gates lavora bene facendo rinculare con drive lunghissimi le retrovie B&G. Il football prepotente giocato da L.Woodley e J.Harrison nell’affossare la OL nemica e colpire il QB sembra al momento un miraggio, e questo fa riflesso sulla perdita di quell’armonia corale che le secondarie avevano metabolizzato e meccanizzato. Chiaro che la perdita di T.Polamalu evidentemente ha costretto D.Lebeau e i suoi collaboratori a riordinare assetti e meccanismi, ma la zoppicante gestione della rotazione degli uomini ci ha messo del suo e contro SD la difesa di casa si vede costretta ad abdicare per tre volte sotto i colpi di Gates (9 per 124y e 2 TD) e C.Chambers (4 per 39y e TD) che infiammano la partita sul finale.
Alla fine gli Steelers (record 2-2) vincono per 38-28 convincendo in attacco e soffrendo in difesa. Tra gli alti e bassi di questa “simmetrica sperequazione” si rimettono con diligenza e testardaggine alla caccia del primato divisionale al momento saldo nelle mani dei Baltimore Ravens (record 3-1).

CIN@CLE 23-20

Ma se a qualcuno ha restituito, a qualcun’altro ha certamente tolto questa quarta domenica di football della Afc North. Pare infatti che la Division abbia riscosso parecchio, forse troppo, dai Cleveland Browns impegnati in casa dai Cincinnati Bengals.
Nel corpo di una partita equilibratissima poi terminata con la vittoria di CIN all’overtime per 23-20, si compie, pur nel “dramma” di un tremendo 0-4, un piccolo miracolo sportivo. I Browns ritrovano un buon gioco sotto l‘egida del comando consegnata ancora da Mangini a D.Anderson. L’ex QB di Oregon State sente adesso la piena fiducia del coaching staff e dei compagni e questo si avverte osservando il suo gioco più libero e fluido che produce, contro la pur buona difesa di Cincinnati, 269 yards e TD (un altro lo segnerà lui stesso con uno scramble play da 2 yards): questa buona prova spazza in un sol colpo quella misera da sole 96 yards che a fatica, contro Baltimore in week 3, Anderson aveva fabbricato penosamente. Che non sia una stella assoluta pare, al giudizio di chi scrive, fatto conclamato, ma in questo momento, viste le difficili condizioni psicologiche in cui versa il giovane dalle belle speranze (che per ora restano tali) B.Quinn, il #3 degli O&B sembra l’unico salvagente a cui Cleveland può aggrapparsi per non rischiare di affogare tra i turbinii di una division più che mai combattuta.
Ma il gioco proposto da un QB in buona giornata serve davvero a poco se davanti non hai alcun player che rende fattuale il lavoro pensato qualche yards più indietro. E’ forse sempre stata questa la più profonda lacuna del roster dei Browns negli ultimi anni, perchè l’inconsistente B.Edwards (tradato giusto qualche ora fa a favore dei NY Jets) non ha mai risposto alle speranze riposte in lui da staff tecnico e tifoseria; J.Cribbs che nonostante sia con D.Hester il più grande K/PR della lega (prestazione stupefacente la sua contro i Bengals) evidenzia una scarsa maturazione come WR puro, e, con l’inizio di questa nuova season si è deciso ancora di far partire verso Tampa il target preferito da Anderson, lo “Stron-WR” K.Wislow.
Chiaramente qualcosa Mangini ha dovuto per forza di cose inventarsi, ed ecco così che dal cilindro tira fuori, affacciandolo alla grande ribalta, il giovanissimo M.Massaquoi, rookie WR pescato al 2°giro lo scorso draft (50esima scelta assoluta). Il ragazzo da Gerogia a chiamata risponde con 8 ricezioni per 148 yards e un quasi TD che fanno brillare gli occhi agli oltre 80.000 del Cleveland Browns Stadium. Che sia nata una star è ancora presto per dirlo ma le capacità tecnico-atletiche miste ad un’ottima personalità mostrata fanno sperare per il meglio in casa O&B.
Lo scontro con i Bengals si muove sui binari arrugginiti dell’incertezza: le forze in campo si equivalgono ma lo spettacolo non ne è pregiudicato.
C.Benson da una parte e J.Harrison dall’altra danno vita ad un confronto che vedrà uscire vincente sul piano delle yards messe a stats il RB di Cleveland (29 per 121 contro i 18 per 74 di Benson).
E’ questa la terza importante componente che fa immaginare un futuro prossimo più solare per Cleveland. Se è vero che il buon veterano J.Lewis è sempre stato l’uomo simbolo di questa squadra(insieme forse al solo S.Rogers in difesa) remando spesso da solo in cerca di lidi irraggiungibili, adesso l’attacco può contare su questo 26enne RB da Washington State che non sta assolutamente facendo rimpiangere l’infortunato compagno di reparto e che anzi ha nel suo bagaglio variazioni sul tema corsa che Lewis non possiede.

Questo week end i Browns andranno in casa dei Buffalo Bills per una partia che si preannuncia davvero aspra per la franchigia dell’Ohio. Gli Steelers avranno l’impegno forse più morbido volando a Detroit per giocarsi al Ford Field la scians di avvicinare i Ravens che ospiteranno i Cincinnati Bengals nel caldissimo M&T Bank Stadium.

fonte foto:steelerstoday.com