L’NFL amplia i suoi orizzonti: Londra spinge a riordinare il futuro della Lega fuori dagli USA
L’NFL è una macchina che produce dollari. Lo spettacolo sportivo è il motore di una sconfinata serie di interessi economici che fanno leva su reticolati commerciali diversi ma tutti convergenti verso un ritorno finanziario sempre più consistente atto a favorire e mantenere costantemente alto lo sviluppo della National Football League.
Adesso più che mai la Lega guarda all’Europa per sviluppare e ampliare in maniera sempre più importante la sua piattaforma di “clienti”, e lo fa con la decisione e l’aggressività di un mostro industriale dai lineamenti tipicamente americani.
Nella conferenza stampa di presentazione dell’annuale incontro previsto a Londra che vedrà domani impegnati uno di fronte all’altro i New England Patriots e i Tampa Bay Buccaneers al Wembley Stadium, il Commissario NFL, Roger Goodell, ha espresso concetti importanti che potrebbero rivoluzionare nel breve e lungo termine i meccanismi strutturali propri della Lega Pro.
L’interesse sempre crescente rilevato per l’NFL “londinese”, giunta ormai alla terza edizione, porta a ragionare un piano di azione economico-commerciale poggiato sulla fattualità di proporre più partite in territorio britannico. “L’interesse e l’entusiasmo per il nostro gioco continua a crescere qui, e noi vogliamo rispondere a questa domanda”, ha detto ieri Goodell, “Speriamo per questo di portare più partite in Europa”. Il Commissario NFL propone tanto per cominciare due incontri stagionali di regular season presso luoghi potenzialmente appetibili come Londra appunto, ma anche Manchester, e Glasgow in Scozia.
Questo potrebbe essere il primissimo passo per immaginare la nascita di una franchigia NFL tutta europea idealmente fondata nella capitale britannica. La Lega sta valutando infatti l’opportunità di espandere la regular season a 17 o 18 partite con la possibilità per ogni squadra di giocare dunque almeno una partita all’estero, nella fattispecie proprio a Londra.
Insomma, tra le iniziative portate avanti con successo dal Governatore della California Arnold Schwarzenegger che ha in settimana chiuso con definizione legislativa per la costruzione di uno stadio da 75.000 posti a Los Angeles (costo previsto di circa 800 milioni di dollari ) sperando in un ritorno nella città dello spettacolo di una squadra NFL, e le opportunità di crescita del football in Europa, la Lega si prepara ad orchestrare una serie di movimenti e azioni utili a realizzare un allargamento degli orizzonti che rimpolperebbero in maniera decisa le casse già gonfie della National Football League.
fonte articolo:Nfl.com/fonte foto:topnews.in
Complimenti per la precisa inserzione. Bravo!
Il progetto di una franchigia europea è una follia, una follia. Immaginate una squadra della west coast: 12 ore di aereo per raggiungere Londra. Dovrebbe partire almeno il venerdì se non prima causa jet lag. Dover disputare una partita (di football per giunta) non è come presenziare ad un gala oltreoceano per una star di Hollywood. Reputo inoltre non corretto lo svolgimento di una sola partita fuori i confini nazionali, come capitato negli ultimi tre anni. Il fattore campo nella NFL è fondamentale, si giocano 16 partite di stagione regolare per definire il seeding dei playoffs, e il seeding null’altro è che la desfinizione dei “home field advantage”. Negli ultimi anni è sempre capitato che una delle 2 squadre nella trasferta londinese avesse un record fortemente negativo: se Tampa quest’anno fosse stata 5-1, o 4-2 invece che 0-6, perchè avrebbe dovuto disputare una partita importante senza il supporto del pubblico amico? Le curve di Wembley con le bandierine dei Bucs mi hanno fatto una tristezza pari ai tifosi ammaestrati giapponesi e coreani (riforniti di maglie e vessilli delle varie squadre nazionali) durante il mondiale di calcio del 2002.
Paolo,sono d’accordissimo con te.E’ puro marketing pensare ad un team nel Vecchio Continente.Al limite potrebbe avere un senso un ‘expansion team in Messico od in Canada,ma in Europa neppure a parlarne.Una volta all’anno pero’,a rotazione,penso che non crei troppi scompensi.Un match in Italia?Si,nel 2200!!!!
Paolo, anche io concordo con te. Il Messico per la NFL sarebbe una bomba, un grande mercato da esplorare: non dimentichiamoci che NFL.com possiede già una versione in lingua spagnola. Del Canada se ne parla da anni e, visto il calo di spettatori a Buffalo, non mi stupirebbe affatto vedere nella AFC East tra un paio di anni i Toronto Bills.
san francisco 49’ers a roma contro i miami dolphins! come tributo “all’italia” della nfl per avergli “dato” leggende come joe montana e dan marino! questo e’ il mio sogno…
roger e’ gia’ d’accordo, e il suo collaboratore pure!
speriamo bene. ahahhahaah
Io credo che la lega NFL, la diffusione del football e tutto il resto vengano prima delle mere esigenze delle singole squadre.
Una franchigia forse no, ma una partita allìestero per tutte le squadre si magari.
16 partite, 8 location significative, 2 match ognuna, tipo sabato e domenica.
Poi, nfl milionaria che aiuta il football europeo e non.
pochi milioni di dollari, giocatori e materiale..in cambio milioni di tifosi che portano dindini..e di praticanti anche..magari…sarebbe bello.
La MLB già attua una politica simile.