Le pagelle della regular season 2009 nella NFC.
Continuiamo la nostra analisi sulla stagione 2009, questa volta tocca alla NFC.
NFC EAST
Dallas Cowboys voto 8
Stagione molto positiva che avrebbe potuto esserlo ancora di più con un kicker più affidabile e con qualche infortunio in meno in linea d’attacco.
Il front office ha cominciato la stagione con la decisione più giusta e importante degli ultimi tre anni, cacciando il chiacchierone Terrell Owens e portando il veteranissimo ILB ex Falcons Keith Brooking. La cacciata del primo ha consentito a Tony Romo di giocare serenamente e, come per magia Roy Williams, pur non trascendentale, ha cominciato a produrre, ma soprattutto dalla quinta giornata è stato Miles Austin a condurre una stagione strepitosa con oltre 1300 yards e 11 TD. La coppia Barber-Jones ha funzionato nel backfield scortata dalla solita monumentale linea d’attacco.
In difesa, oltre al già citato Brooking, menzioni particolari le meritano Demarcus Ware, meno inarrestabile dello scorso anno ma altrettanto decisivo, e Jay Ratliff, una NT sottopeso rispetto ai nuovi standard NFL ma terribilmente efficace. Da segnalare inoltre che la solita maledizione di dicembre, che aveva affossato la squadra negli ultimi anni, è stata totalmente esorcizzata e questo potrebbe essere di buon auspicio per i playoff.
Philadelphia Eagles voto 7
Pur con lo stesso record dei Cowboys, il voto è inferiore a causa di alcuni incomprensibili passaggi a vuoto avuti durante l’anno, la sconfitta con i Raiders per citarne uno.
In attacco ennesima buonissima stagione di Donovan McNabb, ma molto positivo anche il rivoluzionario cambio in linea d’attacco, dove i veteranissimi Runyan e Thomas sono stati lasciati andare e sono stati sostituiti alla grande da Jason Peters e Winston Justice, niente male anche i rookie WR Maclin e RB McCoy. Il MVP dell’attacco però non può che essere DeSean Jackson, primo giocatore nella storia ad andare al ProBowl da starter in due ruoli: KR e WR.
La difesa ha perso il suo storico defensive coordinator Jim Johnson, morto dopo una lunga malattia, e il suo storico leader emotivo Brian Dawkins, ma la filosofia non è cambiata. Guidata dalla solita secondaria di grande valore dei vari Samuel, Brown e Mikell, ha avuto dei grossissimi problemi nel reparto LB, letteralmente falcidiato da una quantità incredibile di infortuni. Molto positiva l’acquisizione dai free agent di Will Witherspoon, incomprensibilmente tagliato dai Rams e altrettanto positive le stagioni del DE Trent Cole, convocato al ProBowl e del DT Brodrick Bunkley. Assolutamente irrilevante la presenza di Mike Vick, ma forse gli Eagles, in una trade, un paio di scelte basse nella prossima off season le porteranno a casa.
New York Giants voto 4
Siamo nel solito ambito dei voti apparentemente troppo severi, ma niente è più lontano dalla realtà.
Dopo una serie di eccellenti operazioni della off season come le acquisizioni dei DT Chris Canty e Rocky Bernard e del LB Michael Boley e il recupero del DE Umenyora, in molti giustamente parlavano dei Giants come dei favoriti per il SuperBowl nella NFC. Dopo il 5-0 iniziale, le cose sono precipitate; una serie di cattive prestazioni dei defensive back, ma soprattutto della tanto decantata linea difensiva, hanno fatto precipitare la stagione. Malumori nello spogliatoio con conseguenti girandole di cambi operati da Tom Coughlin e il grave infortunio del grande Antonio Pierce, hanno dato il colpo di grazia. Sicuramente anche il nuovo defensive coordinator Sheridan ha avuto le sue responsabilità ed infatti è stato cacciato. Poco meglio si può dire dell’attacco, dove Manning jr ha fatto una buona stagione, ma senza incantare e dove la linea d’attacco, straordinaria negli ultimi anni, ha lasciato non poco a desiderare, permettendo alla coppia Jacobs-Bradshaw la miseria di 1500 yards in due.
Tuttavia la quantità di talento della squadra non può che far ben sperare per il prossimo futuro, anche se l’eventuale sostituzione di Antonio Pierce potrebbe essere problematica.
Washington Redskins voto 3
Stagione a tratti imbarazzante di una delle grandi storiche della NFL, inettitudine totale in attacco, passaggi a vuoto difensivi e soprattutto incompetenza del coaching staff, hanno portato alla peggiore stagione dal 1994.
Jason Campbell ha dimostrato definitivamente di non poter essere un QB per una squadra che punti a risultati importanti, Clinton Portis comincia a infortunarsi troppo facilmente e sarebbe forse il caso di pensare ad un sostituto, la linea d’attacco è completamente da rifare. Quest’ultimo aspetto in particolare è quello più impellente; il grande OT Chris Samuels ha forse terminato la carriera senza nemmeno giocare un minuto quest’anno, mentre l’infortunio della forte OG Randy Thomas sarà da valutare, tutto il resto è un’incognita ancora più grossa. La difesa ha offerto invece qualche spunto positivo, in particolare il ritorno di Deangelo Hall sui livelli che gli competono e soprattutto l’eccellente stagione d’esordio del OLB Brian Orakpo, volato al ProBowl. “Mr. 100 milioni” Albert Haynesworth è stato limitato da qualche acciacco, ma quando è stato in forma ha dimostrato di poter piallare due o tre offensive lineman ad azione.
Inutile menzionare un head coach che a metà stagione decide di non chiamare più i giochi d’attacco perché non se la sente, il front office lo ha giustamente cacciato dopo due stagioni pessime e ha chiamato al suo posto un futuro Hall of Famer, scelta migliore e più logica per poter ricostruire.
NFC NORTH
Minnesota Vikings voto 8
Da subito una delle grandi favorite per la vittoria finale, non ha tradito le attese, anche se alcuni passaggi a vuoto nel quarto quarto lasciano un po’ di amaro in bocca e di inquietudine per i playoff.
Peterson meno brillante dello scorso anno, ma sempre un grosso rebus per le difese con 18 TD, linea d’attacco a tratti dominante, con il rookie OT Loadholt ottimo protagonista e il nuovo C Sullivan che ha sostituito degnamente il mitico Matt Birk, andato ai Ravens. Il pacchetto ricevitori è stato caratterizzato dall’esplosione di Sidney Rice a livelli eccezionali e dall’elettrizzante presenza dell’offensive rookie of the year Percy Harvin, autore tra l’altro di grandi giocate di special team.
Come detto per Ray Lewis, gli aggettivi sono finiti per Brett Favre, quindi ci limitiamo ai dati: 40 anni, 4202 yards col 68,4% di completi 33 TD 7 INT , Rating 107,2; statisticamente la miglior stagione della sua carriera, non serve aggiungere altro.
La difesa è stata caratterizzata da una linea come al solito mostruosa, il solito Williams Wall e soprattutto l’incontrollabile Jared Allen sono stati un incubo per ogni offensive line avversaria. Per il resto qualche dubbio c’è, Chad Greenway è stato eccellente così come E.J. Henderson infortunatosi però gravemente al femore e con la carriera in bilico. La secondaria ha lasciato molto perplessi, a parte Griffin decisamente positivo, Antoine Winfield è stato fuori quasi tutto l’anno e al rientro ha dimostrato di non aver recuperato, le due safety sono andate benino ma senza brillare, mentre i sostituti dei CB sono stati spesso impresentabili. Qualche dubbio per i playoff resta, ma la squadra è ultracompetitiva e il numero 4 può fare di tutto.
Green Bay Packers voto 8
Avrebbero potuto anche vincere la division con un po’ più di convinzione e senza Roethlisberger di mezzo, ma la stagione dei cheeseheads è stata comunqe eccezionale.
Rodgers ormai è una stella assoluta e la coppia Jennings-Driver è stata spesso inarrestabile, per di più Ryan Grant è stato autore di un finale di stagione esaltante. La linea d’attacco è stata la fonte dei problemi nella prima parte della stagione, ma poi con il ritorno di Tauscher e con una migliore amalgama ha cominciato a carburare.
La difesa trasformata in 3-4 è stata eccellente, a tratti strepitosa, Charles Woodson invecchia come il vino francese d’annata ed è candidato al defensive player of the year, Nick Collins migliora di anno in anno mentre la solidità di Barnett al centro e quella della linea difensiva consentono molta fiducia anche per i playoff. Buono l’esordio della prima scelta DT Raji così come l’esordio nella nuova posizione di A.J. Hawk. La note parzialmente stonate sono state la difficoltà di Aaron Kampman nel calarsi con la sua stazza nella posizione di OLB e il suo successivo infortunio, così come l’infortunio di Al Harris. Eccellente la prima stagione del OLB Clay Matthews, buon sangue non mente.
Chicago Bears voto 4
Le speranze erano molte e quasi tutte sono state disattese, in particolare un paio di scommesse sono state perse e il progetto iniziale dovrà subire molte correzioni in vista del prossimo anno.
Bisogna cominciare con Jay Cutler, l’affare dell’anno, dicendo che la sua stagione e stata pessima, con un lieve miglioramento nel finale. Il talento dell’ex Broncos è indiscutibile, ma la sua eccessiva fiducia nei propri ragguardevoli mezzi può rivelarsi deleteria. Le scommesse perse a cui ci si riferiva sono essenzialmente due: Orlando Pace e Devin Hester. Il primo, straordinario giocatore per tanti anni è, come si dice in gergo, bollito e si capisce ora la fretta dei Rams di liberarsene. Spesso in imbarazzante difficoltà contro i giovani pass rusher, panchinato nelle ultime partite in favore di Williams. Hester ha dimostrato chiaramente di non poter essere il go to guy e, dopo il suo infortunio, le prestazioni del semi sconosciuto Aromashudu lo hanno sottolineato.
La difesa, pesantemente debilitata dall’infortunio di Urlacher alla prima giornata, ha denunciato problemi ancora più gravi. La linea, a parte il ritorno a discreti livelli di Tommie Harris, è stata assolutamente inefficace forse a causa dell’età avanzata, mentre l’acquisizione di Gaines Adams dai Bucs non ha portato niente. Senza Urlacher, solo il solito Briggs è stato sui suoi soliti livelli da ProBowl, mentre gli altri forse con l’esclusione di Charles Tillman, sono stati molto negativi.
I Bears hanno cominciato a rifondare con la cacciata di una serie di allenatori tra cui l’offensive coordinator, ma sono più che altro giocatori capaci di cui la squadra ha bisogno e, con le poche scelte nel draft a disposizione, la dirigenza dovrà compiere qualche miracolo.
Detroit Lions voto 2
E’ possibile perdere 14 partite dopo essere stata la prima squadra nella storia a chiudere senza vittorie la stagione precedente? Sì, i Lions sono la risposta.
Cominciamo con quella che secondo le statistiche e non solo, è la peggior difesa della lega. La linea difensiva è stata pessima, zero pressione sui QB avversari, scarsissima presenza sulle corse, operazione Grady Jackson, che ormai sembra un pachiderma immobile, assolutamente naufragata.
Larry Foote, nativo di Detroit e proveniente dai campioni in carica, ha tentato di tenere in piedi la baracca, ma si è trovato fianco a fianco con un Julian Peterson in fase di avanzatissima bollitura e un Ernie Sims in incomprensibile involuzione, nonostante un grande talento. E’ inutile parlare della secondaria che oltrepassa il ridicolo, con giocatori che per anni sono stati panchinari altrove o che hanno dato già tutto. Nota appena appena positiva il rookie FS Louis Delmas, titolare a stagione inoltrata, ha mostrato discrete abilità è un grande ritorno di intercetto.
L’attacco rispetto alla difesa ha margini di miglioramento, Calvin Johnson, frenato da qualche acciacco, è comunque un certezza per il futuro, mentre la prima scelta assoluta Matthew Stafford, pur sbagliando molto, ha dimostrato talento e grandi doti di leadership; infine l’altra prima scelta Pettigrew è stato, fino all’infortunio, decisamente positivo.
L’aspetto più negativo rimane la linea offensiva, probabilmente la peggiore della lega, responsabile di almeno la metà degli intercetti di Stafford e della totale mancanza di un gioco di corsa. Kevin Smith non è un grande RB, ma anche Chris Johnson avrebbe difficoltà con i vari Backus e Cherilus (entrambi prime scelte!).
NFC SOUTH
New Orleans Saints voto 8
Otto e non nove a causa di un preoccupante finale di stagione dove, a differenza dei Colts che hanno perso più per timore di infortuni, i Saints hanno denunciato qualche schricchiolio difensivo che non si vedeva a inizio stagione.
Drew Brees è stato autore di un’ennesima stagione strepitosa ed è ancora candidato al MVP, il pacchetto di ricevitori eccezionale e alquanto sottovalutato e una linea offensiva quasi impeccable hanno fatto il resto. Un altro merito del coach Payton è quello di aver risolto l’equivoco rappresentato da Reggie Bush. Bush non può fare il feature back e sfruttarlo come ritornatore e come ricevitore fuori dal backfield è stata una mossa azzeccatissima, permettendo di promuovere l’ottimo Pierre Thomas a primo RB.
La difesa è stata ottima fino al passaggio a vuoto finale, Sedrick Ellis dopo appena due anni è già uno dei migliori DT del campionato, così come Jonathan Vilma si è confermato tra i migliori MLB. I problemi avuti dalla secondaria, soprattutto nel finale vanno imputati anche ai numerosi infortuni, come quello dei CB Jabari Greer e Tracy Porter. Menzione speciale ad un altro “vecchietto” che sembra migliorare col tempo, Darren Sharper ha messo a segno 9 intercetti (massimo in carriera eguagliato) 3 TD (massimo in carriera) e 376 yards su ritorno di intercetto (nuovo record NFL). Per la cronaca Sharper è arrivato a quota 63 interetti in carriera (sesto posto all time) e compirà 35 anni a marzo.
Atlanta Falcons voto 5
9-7 è comunque un buon record, ma dopo l’11-5 con wild card dello scorso anno con un Qb rookie, era lecito aspirare a qualcosa di meglio. La cessione di Brooking si è rivelata sbagliata, anche se Lofton è un giocatore di prospettiva eccellente, ma è stato soprattutto sui passaggi che la difesa si è rivelata pessima. Abraham è invecchiato, e la secondaria è stata un fiasco, incomprensibile non aver rifirmato Foxworth.
L’attacco ha confermato che Matt Ryan è una certezza e in futuro farà sempre meglio, mentre Michael Turner non ha ripetuto la strepitosa stagione dell’anno scorso. L’ex Chargers ha deluso molto, anche condizionato da qualche problema fisico, anche questo probabilmente ha condizionato in parte le cifre sui passaggi. Tony Gonzalez è stato comunque un grande acquisto e, con qualche acquisizione in difesa, i Falcons potrebbero facilmente tornare ai playoff l’anno prossimo.
Carolina Panthers voto 4
La strepitosa stagione scorsa, fermata solo dalle follie di Delhomme, è sembrata un lontano ricordo.
La difesa, eccellente sui passaggi, ha subito molto sulle corse, anche a causa di qualche infortunio di troppo nei OLB e nei DT. Jon Beason, sempre di più uno dei migliori MLB della NFL, e il recupero degli infortunati, consentiranno certamente ai Panthers un rapido ritorno nella elite delle difese NFL. Altra nota stonata si è rivelata il grande Julius Peppers; il poderoso DE è stato eccezionale come sempre sul campo, ma eccessivamente verboso fuori. Le sue continue richieste di cessione nella off season, che già stanno ricominciando ora, non hanno certo contribuito alla serenità della squadra.
In attacco lo straordinario duo di RB Stewart-Williams è diventato il primo a raggiungere 1100 yards a testa nella stessa stagione, dopo che entrambi avevano già superato le 1000 l’anno scorso. Difficilmente giudicabili le prestazioni di Steve Smith e degli altri ricevitori a causa dell’indecorosa stagione di Jake Delhomme. Il finale dello scorso anno, playoff compresi, e questa ignobile stagione, non possono che far pensare la dirigenza a liberarsi di quello che ormai è diventato una palla al piede. Si è parlato di una trade per uno dei due grandi RB e, anche se sarebbe un peccato, forse è l’unica soluzione per far tornare i Panthers grandi.
Tampa Bay Buccaneers voto 2
Il tentativo di ricostruzione di Raheem Morris ha prodotto una stagione fallimentare. A parte la vittoria di metà stagione contro i Packers, le altre sono arrivate con squadre che, per un motivo o per l’altro non avevano più niente da chiedere nelle ultime tre settimane.
In difesa in realtà cose più che buone si sono viste tra i DB, dove il giovane Talib e il vecchio Ronde Barber hanno fatto molto bene, consentendo di limitare i danni sui passaggi. Purtroppo l’indecente difesa sulle corse ha frustrato ogni tipo di discorso. Sotto questo aspetto, a parte il solito MLB Ruud, i componenti della difesa sono stati disastrosi e viene da chiedersi per quale malsano motivo il mitico Derrick Brooks sia stato irrispettosamente tagliato a inizio stagione, nonostante avesse accettato una riduzione d’ingaggio.
L’attacco è stato inguardabile dall’inizio alla fine; pur con una linea accettabile, Freeman e i suoi predecessori hanno dimostrato di non essere minimamente all’altezza nella posizione di QB, mentre Cadillac Williams non può recitare il ruolo di feature back, anche per i continui infortuni. L’impatto di Kellen Winslow è stato più che buono, ma servirebbe un altro bersaglio di valore, dato che Antonio Bryant non si può considerare un vero go to guy. Raheem Morris è considerato da molte voci già in bilico, staremo a vedere se gli verrà concesso un altro anno o partirà l’ennesima rifondazione.
NFC WEST
Arizona Cardinals voto 7
Due anni di fila da campioni della NFC West, dopo che per una vita il posto dei Cardinals in questa division era irrimediabilmente l’ultimo, vanno giustamente celebrati.
L’attacco aereo si è mantenuto su livelli di assoluta eccellenza, con il 40enne Kurt Warner a predicare football in cabina i regia e i soliti fenomenali Fitzgerald e Boldin a raccoglierne i frutti. Bene la linea offensiva che ha consentito anche un leggero miglioramento sulle corse, che rimangono tuttavia il tallone d’achille. Da segnalare comunque il rookie Beannie Wells, certamente molto più convincente di Hightower come RB puro.
La nota negativa è stata il passaggio alla difesa 3-4, voluto da Whisenhunt, che non ha raccolto i frutti sperati. Probabilmente a causa dell’assenza di specialisti nel pass rushing tra gli OLB, la squadra ha concesso molto per via aerea, nonostante possieda sicuramente una delle migliori secondarie della lega. Per di più Darnell Dockett, strepitoso DT nella linea a 4 non sembra digerire perfettamente lo spostamento a DE nella linea a 3, pur rimanendo il più positivo nel suo reparto.
La caratteristica che ha portato l’anno scorso i Cardinals a 2 minuti dall’essere campioni, è stata il grande miglioramento di prestazioni nei playoff rispetto alla regular season. Se questo si ripeterà ne vedremo ancora delle belle per gli uomini dell’Arizona.
San Francisco 49ers voto 5
Dopo il finale di stagione dell’anno scorso e l’inizio di questo, in molti credevano che i 49ers potessero tornare a puntare in alto, ma non è stato così.
La difesa eccellente sulle corse e guidata dal miglior ILB della NFL a mani basse e cioè Patrick Willis, ha concesso molto sui passaggi, a causa soprattutto di scelte un po’ strane di mercato sui defensive back. Il giovane Gholdson ha fatto benino, mentre gli altri, e soprattutto il sopravvalutatissimo Dre Bly, hanno deluso pesantemente.
L’attacco ha vissuto sulla vicende holdout di Crabtree e QB per la prima metà stagione, proprio quando la difesa aveva giocato le migliori partite, impedendo così alla squadra di conquistare più vittorie. La prima scelta, una volta trovato l’accordo, si è dimostrato un signor ricevitore e averlo dall’inizio l’anno prossimo potrebbe fare la differenza. Alex Smith è tornato a fare il QB titolare e, smentendo tutte le previsioni, ha giocato anche piuttosto bene. Resta da vedere se giocando tutta la stagione dall’inizio dimostrerà di essere quello di quest’anno o il disastro delle passate stagioni. Infine Frank Gore, straordinario in quasi tutte le partite giocate, ma ancora un po’ troppo soggetto a infortuni. Menzione d’onore per il TE Vernon Davis e la sua meritatissima convocazione al ProBowl, dimostrazione che anche i più indisciplinati possono cambiare.
Seattle Seahawks voto 4
Nonostante una discreta base di giocatori e l’esplosione di un paio di giovani, la squadra non è riuscita a trovare un punto di equilibrio, forse anche a causa della mancanza di un coach all’altezza.
La difesa è stata condizionata dal grave infortunio al leader difensivo MLB Lofa Tatupu e, nonostante la buona stagione del rooke Olb Aaron Curry e dell’altro OLB Hill, non ha saputo mai essere un reparto di livello. La linea difensiva possiede un solo giocatore di livello, il DE Kerney che però è in avanzato stato di bollitura, mentre Marcus Trufant peggiora di anno in anno dopo essere stato uno dei migliori CB della lega negli anni scorsi. Il resto della difesa è più o meno da rifare, salvando forse la SS Babineaux, come il 24° posto generale come yards concesse dimostra ampiamente.
Poco di meglio si può dire dell’attacco, dove il grande OT Walter Jones subendo l’ennesimo infortunio pare abbia chiuso la carriera e dove Matt Hasselbeck, pur essendo ancora un signor QB, finisce in injured reserve ogni volta che lo toccano. Poco o nulla di speciale da Houshmandzadeh e male Julius Jones. Nota molto positiva il giovane RB Justin Forsett, 7° scelta di un paio di anni fa, autore di una finale di stagione interessante e possibile risorsa per il prossimo futuro.
St. Louis Rams voto 1
Era giusto qualificare con il peggior voto di queste pagelle la peggior squadra della lega, anche in considerazione del fatto che non appaiono rosee nemmeno le prospettive per il futuro.
Bisogna cominciare dagli unici due aspetti positivi di questa squadra: Steven Jackson e James Laurinaitis. Il poderoso RB ha corso per oltre 1400 yards nonostante una linea d’attacco pessima, vincendo da solo l’unica partita dell’anno contro gli altrettanto derelitti Lions. Il MLB scelto al secondo giro ha guidato in placcaggi la squadra, piazzando anche un paio di intercetti, nel nulla cosmico della difesa dei Rams.
Il resto è stato un disastro, la seconda scelta assoluta del draft l’OT Jason Smith non ha quasi mai giocato in seguito anche a una commozione cerebrale, per gli altri della linea non è andata molto meglio. Nessun ricevitore pericoloso, nessuna alternativa a Jackson sulle corse e soprattutto una coppia di QB impresentabili. Bulger ancora una volta pessimo prima di finire in injured reserve (qualcuno un giorno ci spiegherà chi ha avuto l’idea a suo tempo ti cacciare Warner e dare 70 milioni di dollari a questo tipo), sostituito dal ridicolo Boller, in pratica dalla padella alla brace.
In difesa dove, per peggiorare ulteriormente rispetto allo scorso anno, si è deciso di cacciare Witherspoon, a parte il citato Laurinaitis, c’è stato un disastro. Long ha dimostrato di non valere la prima scelta spesa due anni fa, Little è molto vicino alla pensione, anche se rimane il migliore della linea. OLB e DB sarebbero al massimo seconde o terze riserve in quasi tutte le altre squadre.
Con queste prospettive Spagnuolo dovrà fare miracoli per il prossimo anno, sempre che non lo caccino prima.
Ottimo lavoro per quanto difficile carlo!!!
Se i Panthers avessero un QB degno di questo nome farebbero faville: hanno una OL buonissima, un tandem di HB (Williams e Stewart), il miglior WR di possesso della Lega(Smith), una pass rush meravigliosa con peppers sempre grande, un LB’scorp assassino con il miglior MLB della NFL (per me sia inteso) Beason…e che deve avre una squadra di pi?…risposta: un QB!!!
Complimenti a Carlo, davvero un’analisi dettagliatissima.
Lo rignrazio moltissimo, anche perchè sui Rams ha detto esattamente quello che penso (specie su Bulger…).
Visto che il capo ha avallato completamente la mia analisi, se volete lamentarvi rivolgetevi a lui 🙂
Unico appunto sui “miei” Falcons… ahinoi non è stata una nostra decisione non rifirmare l’ottimo CB Foxworth, bensì una scelta del giocatore di tornare a casa (Baltimore).
La dirigenza ha così preferito lasciarlo andare per coronare il suo desiderio, proveniva infatti dalla Western School of Technology di Baltimore, piuttosto che confinarlo in un team dove non voleva giocare.
ottima analisi, hai dimenticato forse di sottolineare l’ottimo finale di stagione di Carolina (sconfitte Vikings, Giants e Saints) con M.Moore in cabina di regia.
Hanno forse trovato la soluzione al “problema” Delhomme?
Ecco,appunto,cose ne dite di questo M.Moore?
Andrò contro corrente,ma a me Bulger,quando intorno a sè aveva una squadra,piaceva!!
Ingiudicabile Matt Moore, 3 o 4 discrete partite dopo l’ultimo anno e mezzo di Delhomme farebbero sembrare chiunque Joe Montana. Bulger ha fatto una buona stagione e una sufficiente, le altre indecenti, per un pagamento totale di 70 milioni di dollari. Con questo criterio i Rams sono in arretrato con Warner di circa 1 miliardo di dollari.
Daccordissimo con carlo…improponibile una promozione a pieni voti per un QB che ha fatto pochissimi snap e dietro a un mezzo pacco come Bulger…così pure io messo lì sembrerei un franchise QB…
Lo dico da tempo nel forum: 1a scelta al draft 2010, scalo su Suh e mi prendo Clausen/Bradford…