Un Wild Card weekend poco wild.

Eravamo abituati al grande equilibrio nei playoff NFL, perciò vedere una sola partita combattuta su quattro ci ha lasciato con un po’ di amaro in bocca, tuttavia i playoff sono appena cominciati e certamente dal prossimo turno cominceremo a vederne delle belle.

New York Jets @ Cincinnati Bengals = 24-14

I Bengals arrivano col fiato corto a questi playoff a causa di alcuni infortuni, compreso quello malcelato di Carson Palmer e vengono nettamente battuti dai Jets.
Il risultato non è esplicativo della netta superiorità dei Jets su due lati del campo, il massacro andato in onda la settimana precedente non si è verificato, ma l’impressione che i Jets fossero la squadra migliore, indipendentemente dalla mancanza di obiettivi dei Bengals nella partita di regular season, non si è smentita.
Dopo il touchdown iniziale dei Bengals, i Jets hanno agevolmente disposto degli avversari grazie ad un inarrestabile gioco di corsa, guidato dalle 135 yards e TD del rookie Shon Green, ma soprattutto da una linea d’attacco sontuosa, dove Alan Faneca è ormai un mito. Mark Sanchez è stato tenuto volutamente lontano da rischi nel game plan, ma i pochi lanci effettuati sono stati quasi tutti capolavori, 12/15 per 182 yards e TD manifestano tutte le qualità del rookie. La difesa del coach Ryan è stata eccellente sui passaggi, con Revis monumentale con un intercetto e con l’ennesima figuraccia fatta fare a Ochocinco e in generale limitando Palmer a una partita quasi pessima.
Per i Bengals c’è la nota positiva di Cedric Benson, 169 yards e TD in una straordinaria prestazione personale, seppur fine a sé stessa e non particolarmente incisiva nell’economia del match. Un plauso comunque al bistrattato coach Marvin Lewis che, dopo tanti anni, ha riportato i Bengals a essere una squadra competitiva.
Per il divisional i Chargers, seppur favoriti, dovranno sudare, dato che è proprio sui passaggi che hanno costruito la loro stagione, ed è proprio nel gioco aereo che questi Jets sembrano inattaccabili, tuttavia l’inesperto attacco dei Jets potrebbe non ripetersi facilmente contro le vecchie volpi californiane.

Baltimore Ravens @ New England Patriots = 33-14

Qualcuno ha titolato “fine di una dinastia” probabilmente è così, di sicuro Bill Belichick e il front office, dopo essere stati straordinari per anni, hanno accelerato il processo.
La partita psicologicamente si è decisa al primo gioco, quando Ray Rice ha lasciato una scia di fuoco sul campo gelato del Gillette Stadium, sprintando per 83 yards nella endzone. Da lì in poi è stato in sostanza un massacro, i Patriots privi di Welker e, come di consueto, di un minimo di running game, sono diventati un bersaglio troppo semplice per la difesa dei Ravens. Suggs eccezionale col sack/fumble recuperato, Reed col consueto intercetto nella post season, la sorpresa nickel back Chris Carr, orchestrati magistralmente dall’undici volte ProBowler Ray Lewis hanno annichilito i Patriots che, sotto 24-0 alla fine del primo quarto, non sono mai entrati in partita.
Flacco irrilevante, ma quando il tuo RB corre per 159 yards e 2TD con oltre 7 yards di media a portata e la tua difesa gioca in questo modo, si può anche soprassedere.
I Patriots sono stati un disastro assoluto, ma dare la colpa a Brady per i tre intercetti e il fumble perso sarebbe puerile. La difesa dei Patriots è stata gravemente insufficiente tutto l’anno, mentre il gioco d’attacco senza corse, innovativo qualche anno fa, comincia a puzzare un po’ di vecchio, soprattutto se ti manca un interprete fondamentale.
Domande personali: dopo aver perso per ritiro Rodney Harrison e Tedy Bruschi, era il caso di cacciare Richard Seymour e Mike Vrabel??? Senza contare che già l’anno precedente erano stati cacciati Ellis Hobbs e prima ancora Asante Samuel. L’infortunio di Brady dell’anno scorso non poteva essere l’occasione per sviluppare un running game almeno d’appoggio ai passaggi??? Le riposte mi sembrano superflue.

Philadelphia Eagles @ Dallas Cowboys = 14-34

In un Wild Card weekend all’insegna dei massacri, la parte principale spetta ai Cowboys che spezzano in due i rivali divisionali Eagles e firmano il nuovo record di spettatori in una partita di playoff.
L’andazzo si è capito anche qui immediatamente, i Cowboys hanno subito disposto della raffazzonata e piena di infortuni difesa degli Eagles fin dall’inizio, ma una sequela di penalità non ha permesso loro di capitalizzare immediatamente.
Mike Vick ha firmato, nel primo quarto con un semi trick play, l’unico sussulto degno di nota per l’attacco degli Eagles, portando per la prima e unica volta la partita in parità.
I Cowboys hanno beneficiato di un Romo pressoché impeccabile, di un Felix Jones imprendibile con 148 yards e TD, e naturalmente del duo Austin-Witten che ha liberato anche il redivivo Williams per qualche presa importante. Paradossalmente però è stata la difesa e impressionare di più, Demarcus Ware non è bloccabile sulla linea di scrimmage con meno di due/tre uomini e ha ridicolizzato il pur bravissimo OT Jason Peters, strepitoso Brady James, uno dei ILB più sottovalutati della lega, ma purtroppo per gli avversari futuri, si è assistito alla definitiva esplosione dell’altro OLB Anthony Spencer. Il lavoro nelle secondarie è stato semplice con questa continua pressione su McNabb e, a parte il passaggio a vuoto sul lancio di Vick, i suoi componenti sono stati eccellenti.
Poco da dire sugli Eagles, ingiudicabile la difesa, troppo penalizzata dagli infortuni occorsi durante la stagione, che non sono cessati nemmeno in quest’ultima partita, esponendo la squadra a qualche brutta figura di troppo. In attacco la moda, anche degli stessi tifosi degli Eagles, è dare la colpa sempre a McNabb, in realtà l’inesperienza di Maclin e Jackson nel correre le tracce brevi e medie, contro difese che non danno tempo per le tracce profonde, è stata fondamentale; da non sottovalutare che con la sequela di infortuni di Westbrook, non c’è stato un RB credibile, in tutta la stagione così come in questo match, che potesse sgravare il passing game dalla pressione.
Cowboys, a mio avviso, favoriti contro i Vikings nel divisional, sempre che Peterson non si ricordi di quello che era a inizio stagione.

Green Bay Packers @ Arizona Cardinals = 45-51

L’unica partita avvincente del Wild Card weekend è stata l’ultima, ma definire bella una partita senza difese, forse è eccessivo.
Difficile anche dare giudizi sui due attacchi, dato che è complicato capire i reali meriti offensivi quando la rispettive difese permettono circa un migliaio di yards combinate.
Di certo si può dire che Kurt Warner non si deve azzardare nemmeno a pensare di ritirarsi dopo aver deliziato la platea con l’ennesimo capolavoro di partita nei playoff, e anche che Aaron Rodgers è davvero il Franchise QB che può sostituire Favre.
Se la difesa dei Cardinals non è mai stata particolarmente efficace, più che sorprendente è l’indecorosa prestazione della difesa numero due della lega. Il pass rushing dei Packers non ha mai nemmeno fatto vento a Warner e il 29/33 lo dimostra ampiamente, ma alquanto negativa è stata anche la prestazione della secondaria Charles Woodson compreso. Grazie all’assenza di Boldin e quindi concentrati, ma senza eccessivi risultati, su Fitzgerald, i Packers hanno lasciato campo libero, soprattutto nel mezzo, a Doucet e Breaston. I due WR, non certo trascendentali, hanno effettuato ricezioni non contestate per tutta la partita, tant’è che nel concitato finale di ultimo quarto i Cardinals hanno perfino rallentato il ritmo per non arrivare nei pressi della endzone troppo presto, per non consentire a Rodgers il contro drive dell’ennesimo pareggio.
Dal canto loro i difensori dei Cardinals avevano cominciato benissimo forzando un intercetto al primo gioco del match e anche due fumble, uno dei quali recuperato, nella prima metà di partita. Avanti 27-10 all’intervallo, anche a causa di un on-side kick a sorpresa, la difesa di Arizona è tornata a fare danni concedendo tutto il possibile a Rodgers.
Emozionante il finale in cui l’affidabilissimo K Neil Rackers ha sbagliato l’elementare FG della vittoria allo scadere, mandando il match all’overtime.
Per concludere da classico italiano amante delle polemiche, la domanda sorge spontanea: come si fa a non giudicare face mask, con conseguenti 15 yard di penalità e primo down Packers, il sack con cui Mike Adams ha causato il fumble/intercetto di Rodgers che ha consentito a Karlos Dansby di vincere la partita? Questo episodio rischia di diventare famigerato quanto quello della “Tuck Rule” del 2001, che coivolse Raiders e Patriots.
Al di là delle polemiche resta difficile pensare che con questa difesa si possa andare avanti nei playoff, i New Orleans Saints sono decisamente favoriti nel divisional, ma con Kurt Warner tutto è possibile.