Hanno vinto i migliori… ma quanto sono forti anche i “peggiori”.
Due partite bellissime che hanno messo di fronte senza dubbio le migliori squadre di questa stagione, memorabile soprattutto il championship della NFC, una partita che verrà probabilmente ricordata per anni.
New York Jets @ Indianapolis Colts = 17 – 30
Due filosofie diametralmente opposte al Lucas Oil Stadium, i Jets con il loro power football a terra contro i Colts con Manning e la loro spettacolare potenza aerea.
Il primo quarto finisce senza segnature, la superiorità dei Colts in attacco appare evidente come nelle previsioni, tuttavia la solita super difesa bianco-verde tampona ogni falla e il solito Revis consiglia il saggio Manning di lanciare lontano da Wayne.
All’inizio del secondo quarto sul 3-0 Colts, una magistrale play action si conclude con un bomba di Sanchez per Edwards che ammutolisce lo stadio e porta i Jets in vantaggio. I Colts muovono bene il pallone fino alla redzone, ma la difesa dei Jets frustra ogni tipo di speranza di TD e quando nel successivo drive i Jets cavalcano per 80 yards mandando Keller in endzone con il secondo passaggio da TD di Sanchez, qualcuno comincia a mordersi le dita. I Jets segnano ancora su FG e i tifosi dei Colts iniziano a ricordare come alla penultima di regular season avrebbero potuto cacciare i Jets dai playoff, ma non lo fecero per eccesso di cautela e ora si trovano sotto 17-6 nel championship. Lo stadio è attonito e le facce dei giocatori dei Colts sono tutte un programma, tuttavia Indianapolis dispone da una decina d’anni di uno dei migliori QB di tutti i tempi che oltretutto appare immune da qualsiasi tipo di emozione, in particolare quelle negative. Manning con la solita faccia da sfinge orchestra un drive impressionante che accorcia le distanze prima del riposo e ribalta totalmente l’inerzia della partita.
La difesa dei Colts trae fiducia dal leader offensivo e comincia a diventare impenetrabile, l’infortunio di Shon Greene può averla agevolata, ma già nel primo tempo sulle corse i Jets avevano combinato poco. Nel secondo tempo non combinano più nulla né per aria né per terra, mentre Manning spara missili di precisione a tutto spiano, spesso per Garçon ma anche per Collie mentre Addai dà il suo contributo sulle corse. Tutto questo porta a un sostanziale dominio con un parziale di 17-0 che chiude il match.
Monumentale ancora una volta Manning con 377 yards e 3 TD senza turnover, ma eccezionale la troppo spesso sottovalutata difesa dei Colts. Dall’altra parte giù il cappello per coach Ryan e i suoi Jets autori di una stagione strepitosa e ammirazione assoluta per Mark Sanchez, che ha destato un’impressione addirittura migliore di quella destata da Flacco lo scorso anno in situazioni analoghe.
I Colts vanno al Super Bowl per la seconda volta in 4 anni e fermare Manning sarà un’impresa, i Jets sicuramente rimarranno protagonisti assoluti anche nelle stagione a venire.
Minnesota Vikings @ New Orleans Saints = 28 – 31
Non credo di esagerare dicendo che è stata una delle partite più belle di tutti tempi, una partita in cui si è visto tutto quello che lo straordinario sport del football può offrire: attacchi eccezionali, difese arcigne, turnover, capovolgimenti di fronte continui ed emozioni a volontà.
Come due pesi massimi che si affrontano per il titolo mondiale, le due corazzate della NFC non lesinano i loro migliori colpi. Drive da 80 yards dei Vikings con TD di Peterson immediatamente bilanciato da un analogo drive dei Saints con TD di Thomas. Altro super drive dei Vikings con TD di Rice, ma ancora i Saints rispondono ed Henderson pareggia di nuovo. Fino a questo punto le squadre hanno offerto uno spettacolo offensivo eccellente, i due QB ai massimi livelli, Peterson di nuovo eccezionale e le difese comunque attente a ogni possibile errore.
Improvvisamente, con l’inerzia del match assolutamente neutra, arriva il primo momento decisivo della partita, uno di quei classici episodi che potrebbero favorire una squadra e invece finiscono col favorire l’altra. L’attacco dei Vikings deve andare al punt, Kluwe spara una bomba altissima e lunga, Bush, già autore di un clamoroso ritorno da TD nel turno precedente, vuole stupire di nuovo e non si avvede dell’arrivo della FS di riserva Eric Frampton, che lo colpisce appena ricevuta la palla causando il fumble. I Vikings potrebbero chiudere il primo tempo in vantaggio dato che partono da dentro le 5 yards, Favre consegna a Peterson che chiude troppo presto le braccia sull’end off, la palla cade libera e la difesa dei Saints la recupera immediatamente. Questo episodio cambia il cosiddetto “momentum” o più semplicemente inerzia, mandando i Saints con il sorriso sulle labbra al riposo.
Non è un caso che nel primo possesso della ripresa i Saints segnino subito un TD con Pierre Thomas dopo un bel ritorno di kickoff di Courtney Roby. I Vikings però non demordono, Favre colpito pesantemente per tutto il match, anche ben oltre il regolamento, stoicamente guida di nuovo i suoi ad un drive autorevole concluso di nuovo con Peterson in endzone. Peterson perde nel frattempo altri due fumble ma in qualche modo entrambi vengono recuperati dai Vikings, mentre Favre continua a subire colpi durissimi che nel convulso finale lasciano il segno. In sostanza la difesa dei Vikings, priva di molti titolari, sorprendentemente concede poco (meno di 300 yards) mentre quella dei Saints concede molto in termini di yards ma è mortifera causando 6 fumble e 2 intercetti.
Subito dopo, l’intercetto di Favre potrebbe far girare definitivamente la partita e in un certo senso succede; i Saints non capitalizzano sul turnover, ma il 40enne viene colpito duramente e si infortuna alla caviglia. Da qui in poi appare evidente la difficoltà dell’ex Packers a piantarsi sulle gambe e i numerosi incompleti post intercetto lo testimoniano, tuttavia la difesa dei Vikings e encomiabile e riesce a tarpare le ali a Drew Brees e compagni. A inizio ultimo quarto il secondo episodio importante a favore della squadra di casa, Percy Harvin è chiamato in causa su corsa ma la strepitosa difesa dei Saints è ancora lì causando l’ennesimo fumble e questa volta recuperandolo con il gigantesco DT Ayodele. Bush ne approfitta ricevendo da Brees il TD del vantaggio.
Favre e Peterson reagiscono ancora con un drive stupendo, ma di nuovo la difesa dei Saints nella redzone, questa volta con Tracy Porter, causa il fumble su Berrian che potrebbe chiudere i sogni di rimonta. Subito dopo l’unico errore dell’attacco dei Saints, un fumble di Brees recuperato comunque dallo stesso QB, causa un altro punt. I Vikings ripartono con un super Shiancoe e un poderoso Peterson e, dopo un penalità per pass interference in endzone, pareggiano di nuovo. Peterson, 3 fumble ma solo uno dei quali perso, chiude con 122 yards e 3 TD tornando sui suoi livelli.
I Saints hanno il pallone per vincere a 3 minuti dalla fine, ma ancora la straordinaria linea difensiva dei Vikings frustra le speranze della squadra di casa, Ray Edwards causa il fumble di Brees, ma la all pro G Jahri Evans lo recupera. Dopo il conseguente punt, i Vikings hanno la palla per vincere e qui accade il terzo e ultimo episodio che in sostanza consegna la vittoria ai Saints. I Vikings viaggiano alla grande per una sessantina di yards e con 20 secondi da giocare sono già nel raggio da FG di Ryan Longwell. A questo punto qualcosa non funziona nella chiamata del gioco dalla panchina, Favre se ne accorge e tenta di chiamare un timeout, ma prima che possa farlo gli arbitri chiamano la giusta penalità per 12 uomini nell’huddle che arretra di 5 yards la linea di scrimmage e manda l’eventuale FG fuori dalla portata del K. Nel gioco successivo Favre esce dalla tasca, potrebbe guadagnare 6 o 7 yards correndo, permettendo così a Longwell un possibile FG, invece decide di provare un lancio difficilissimo e incomprensibile per Rice che viene intercettato dall’eccezionale Tracy Porter. Tornano i fantasmi del championship di due anni fa e ora come allora l’unico responsabile del brutto errore è proprio l’eroe della partita Brett Favre.
Quando al coin toss dell’overtime i Saints vincono il possesso si capisce che la vittoria è in mano loro, Pierre Thomas piazza un bellissimo ritorno nel quale il CB titolare dei Vikings Griffin si infortuna. Brees ne approfitta e lancia da quella parte e il sostituto di Griffin è costretto alla penalità. Pierre Thomas converte un quarto e inches e subito dopo un’altra penalità per pass interference sul TE Thomas e il completo per Meachem consentono al K Hartley di diventare il nuovo eroe di New Orleans.
Forse il pass interference su Thomas non c’era in quanto il pallone di Brees era chiaramente irricevibile e forse Meachem aveva perso il controllo del pallone sull’ultimo passaggio prima del FG vincente, tuttavia questi sono dettagli che non possono inficiare i meriti dei Saints. New Orleans va al Super Bowl per la prima volta nella storia, vincendo meritatamente e dopo una stagione a dir poco straordinaria. I Vikings sono sconfitti ma a testa alta e possono comunque essere contenti di questa bellissima stagione.
La conclusione è doverosa per il vecchio leone, non si sa se questa sia stata la sua ultima partita ma nonostante la sconfitta e il brutto errore che ha deciso il match, Brett Favre si è reso protagonista di una partita epica regalando emozioni a non finire. Dopo quella che statisticamente è stata la sua migliore stagione in carriera, non ci vergognamo di dire che non ci dispiacerebbe rivederlo di nuovo in campo a settembre.