Draft Prospect 2010: Running Back
Quella di quest’anno, è una buona classe di Half-back. Onestamente, almeno sulla carta, sembra mancare l’elemento di punta, il player 5 stelle o every down back superstar (niente LaDainian Tomlinson o Adrian Peterson, per intenderci), ma di sicuro risulta abbastanza profonda e con buona varietà di caratteristiche. Ci sono RB rapidi (anzi rapidissimi…) e molto veloci, ottimi per le corse all’esterno e che sanno essere letali in campo aperto, ma anche tail-back potenti, forti fisicamente, adatti a correre all’interno, between the tackles o north-south se preferite, con la capacità di guadagnare ulteriori yards anche dopo il primo contatto. Certo, se tra di loro uscirà un nuovo Chris Johnson (magari…) oppure un altro Brandon Jacobs, solo il tempo potrà dircelo. Nell’attesa, proviamo a conoscerli meglio, definendo, per quanto possibile, quali sono le loro qualità, i punti di forza, e quali invece gli aspetti del gioco in cui devono migliorare.
BEST PROSPECTS
C.J. Spiller (video) (5-11, 196), senior da Clemson.
Fenomenale all-purpose back. Insieme a Reggie Bush è l’unico player della storia NCAA ad aver prodotto più di 3.000 rushing yards, 1.500 kickoff-return yards, 1.000 receiving yards e 500 punt-return yards. Il totale delle yards guadagnate in carriera (7.588) lo colloca al secondo posto assoluto della Division I NCAA. I suoi 7 TD su ritorno da kickoff sono record assoluto per la NCAA. Assieme ad 1 TD su punt-return, fanno 8 combinati, altro record per i college FBS. Avete già capito che è un returner assolutamente eccezionale. 4 Kickoffs li ha riportati in endzone nel 2009, due di questi hanno dato inizio rispettivamente alla prima partita dell’anno (contro Middle Tennessee) e al sentito derby del South Carolina (contro i Gamecocks). Running Back istintivo, estremamente elusivo, creativo (anche un td-pass per lui nella gara stagionale contro N.C. State, gara in cui ha avuto pure 1 rush TD e 1 rec. TD), con buona qualità ed esperienza nel ricevere fuori dal backfield, grande accelerazione, agilità, top-end speed (4.37 sulle 40 yards alla Combine), devastante in campo aperto. Straordinario cut-back (cambio istantaneo di direzione) e cambio di marcia in corsa. Dopo aver splittato le portate per 3 stagioni con il potente James Davis (scelto da Cleveland al 7° round del draft 2009), ha dimostrato di poter essere un future back per i Tigers con una season da 1.212 yards corse (con 12 touchdowns), 503 ricevute (altri 4 TD) e la bellezza di 965 ritornate (con altri 5 TD). È così diventato il primo giocatore nella storia della ACC ad aver prodotto una stagione da almeno 1.000 yards corse e 500 ricevute. Le sue 2.680 all-purpose yards del 2009 hanno infranto un record ACC che resisteva da 41 anni. Le sue pecche? Non può correre costantemente tra i tackle, perché non ha la struttura fisica adatta, né la potenza necessaria; non è un bloccatore forte in pass-protection. Fantastico game-breaker che probabilmente non possiede la velocità pura di un Chris Johnson ma che entusiasma con la sua esplosività al pari di un Reggie Bush o di un Marshall Faulk.
(draft projection: Top 15 pick)
Ryan Mathews (video) (6-0, 218), junior da Fresno State.
Workhorse back. Si distingue dagli altri top RB della nidiata per la plausibile capacità di giocare tutti i down in NFL, anche se a Fresno raramente è stato utilizzato nel passing game, mentre cercherà di migliorare ulteriormente una già discreta pass-protection, per esempio con una più rapida individuazione del difensore deputato al blitz. Ha avuto una super Combine, che ne ha decisamente aumentato il draft stock. Ha corso le 40 yards in un veloce 4.45 (quarto tempo tra i RB) ed ha sfoggiato eccellente abilità in ricezione oltre a rapidità nei movimenti laterali, mostrando buone mani e capacità di farsi valere fuori dal backfield. HB dal grande fisico, robusto, compatto, è capace di correre con potenza a spezzare il tackle e di guadagnare ulteriori yards dopo il contatto, grazie anche ad un forte stiff-arm (il braccio teso a tenere lontano il difensore). Mostra ottima visione del gioco, pazienza e capacità nel colpire il buco sulla linea non appena questo si apre (requisiti importanti nella zone-blocking scheme). Grande resistenza, abilità nei cambi di direzione, accelerazione; è devastante in red-zone e nel guadagno corto. Non proviene da un college di primo livello, ma con i Bulldogs ha giocato in pro-style offense, con eccellente produttività (ha guidato la FBS con 150.7 yards per game nel 2009, i suoi 39 touchdowns in carriera sono record per l’ateneo), oltre a dimostrare grandissima competitività specie contro avversari di maggior spessore (assolutamente da vedere la sconfitta casalinga nell’ultima stagione contro gli imbattuti Boise State Broncos, gara nella quale è andato per 3 volte in touchdowns con corse da 60, 68 e 69 yards…). RB di grande sostanza, ma anche possibile home-run threat ad ogni running-play.
(draft projection: Top 40 pick)
Jahvid Best (video) (5-10, 199), junior da California.
Talento pazzesco. Big-play running back (dei 29 TD realizzati su corsa, con sole due stagioni da starter, ben 10 sono stati dei big-play da oltre 60 yards!) dotato di una combinazione unica di velocità ed elusività con le quali risulta spesso inafferrabile per i difensori avversari. Elemento produttivo (7.3 yards di media/portata al college, dato impressionante poiché ottenuto nella assai competitiva Pac-Ten Conference), atleta straordinario, esplosivo, rapidissimo nei cambi di direzione, estremamente istintivo, con una visione terrificante del gioco, è abile nell’individuare il varco giusto, anche all’interno dove sguscia tra i tackles grazie alla notevole abilità, ma soprattutto nel girare l’angolo esterno (probabilmente il miglior runner off-tackle del draft). Buonissimo anche fuori dal backfield, sa agire sul perimetro per ricevere (pure in presa acrobatica, con grandi mani) e poi lanciarsi in campo aperto con la sua fenomenale accelerazione, generando poi un impressionante cambio di marcia in corsa. La mancanza di potenza gli preclude la possibilità di correre nel mezzo per guadagni di forza sul corto, nonché di essere un fattore in pass-protection dove troppo facilmente viene spostato dal difensore. Riesce invece talvolta a guadagnare ulteriori yards dopo il primo contatto, grazie ad una buona forza nelle gambe. I dubbi principali circa il suo reale valore da first-rounder derivano dalla sua resistenza e dalla durabilità, anche in considerazione della storia di infortuni (due concussioni nel 2009) che ha alle spalle. Dubbi in parte fugati dalla spettacolare Combine disputata, dove oltre alla miglior prestazione tra i RB sulle 40 yards (4.35), è risultato anche il back di gran lunga più rapido nel 3 cone-drill (tempo 6.75). Viste le caratteristiche è ovviamente anche un ottimo returner.
(draft projection: Top 50 pick)
Toby Gerhart (video) (6-0, 231), senior da Stanford.
Power back bianco dotato di visione, pazienza ed abilità nella lettura dei buchi sulla linea, ma anche di una discreta rapidità di piedi e di buona velocità (ottimo il suo 4.53 della Combine rapportato alla stazza). RB grosso, compatto, che sa esplodere in potenza guadagnando diverse yards dopo il primo contatto. È stato per questo paragonato da alcuni nientemeno che a Jerome Bettis, o almeno alla versione “sbiancata” del mitico “the Bus”. Onestamente non è forte come Bettis, pur avendo notevole potenza e forza nelle gambe. È peraltro sicuramente più veloce di Jerome, anche se non possiede quella seconda marcia che avrebbe fatto comodo in campo aperto. Ragazzo estremamente intelligente (vorrei vedere, con 3 lauree…), con eccezionale etica del lavoro e passione per l’attività fisica e lo sport (ha giocato anche da outfielder per 3 stagioni nella squadra di baseball dei Cardinal). Valido in pass-protection, come dimostrato anche nella pro-style offense di Stanford, dove sa far valere stazza, bilanciamento e forza negli arti inferiori. Dimostra buona volontà nella ricerca dell’uomo da bloccare, anche se ciò non significa automaticamente che possa essere schierato subito con profitto nel ruolo “classico” di fullback. Deve cercare di migliorare nelle corse off-tackle, lavorando sulla rapidità laterale e nel prendere l’angolo, anche se al college ha dimostrato di poter ottenere guadagni importanti anche all’esterno. Può anche ricevere fuori dal backfield, pur non avendo mai messo su cifre consistenti in tale aspetto del gioco. Elemento sempre produttivo, che proviene da una stagione 2009 fantastica (1.871 yards su corsa, primo della nazione, con 44 touchdowns; Doak Walker award come miglior RB della NCAA oltre ad altri importanti riconoscimenti come il Jim Brown Award e l’Archie Griffin award; finalista all’Heisman Trophy). Tra i più pronti al salto in NFL.
(draft projection: secondo-terzo round)
Dexter McCluster (video) (5-9, 172), senior da Mississippi.
Altro all-purpose back che, in considerazione di buonissime ball skills e dell’affidabilità in ricezione, potrebbe benissimo switchare alla posizione di slot receiver, ruolo peraltro ricoperto anche ad OleMiss, come pure contribuire sui ritorni, vista la fantastica elusività. Pound-for-puond uno dei giocatori più duri dell’intero draft, in grado di prendere, ma anche rendere colpi con grande energia. Runner esplosivo, in possesso di ragguardevole rapidità, agilità, attitudine al big-play. Terrificante, istantanea accelerazione e buonissima top-end speed con la quale riesce quasi sempre a distanziare il difensore. Sa correre anche con forza, ma prevalentemente all’esterno. Piccolino com’ è manca chiaramente di potenza, non è efficace come inside runner, tantomeno come blocker. Preoccupa un po’ gli scout la storia di infortuni alla spalla sinistra che ha caratterizzato la sua carriera. Ha esperienza di Wildcat formation, con ricezione dello snap direttamente dal centro. Nella seconda parte della season 2009 è stato spostato con costanza ad HB dai Rebels, ripagandoli con prestazioni incredibili (ha distrutto Tennessee correndo per 282 yards con 4 TD, una media di 11.3 a portata), soprattutto la conquista del Cotton Bowl (184 rushing yards con 2 TD, uno da 86 yards!) per il secondo anno consecutivo.
(draft projection: secondo-terzo round pick)
Jonathan Dwyer (video) (5-11, 229), junior da Georgia Tech.
Scommessa. Probabilmente la più grossa del draft alla posizione, è questo muscolare, dalla notevole struttura e massa fisica, grande forza nelle gambe, in possesso di ottima visione per le corse all’interno, dove è capace di colpire rapidamente il buco, con la sua buona accelerazione e rapidità di movimenti nel traffico, l’abilità nel one-cut, il suo forte stiff-arm ed un efficace spin-move. Dwyer infatti, dovrà dimostrare di poter essere un back altrettanto produttivo (1.395 yards esatte sia nel 2008, con 12 TD, sia nel 2009, con 14 TD) anche giocando al di fuori della triple-option offense praticata con ottimi risultati da coach Paul Johnson ai Yellow Jackets. Ci sono dubbi anche sulle sue abilità in ricezione, considerato che solo occasionalmente ha avuto modo di ricevere fuori dal backfield al college, dove ha giocato in una posizione “B-Back” (una sorta di FB ibrido) schierandosi spesso in three-point stance 3/4 yards dietro la linea di scrimmage, diversamente dalla posizione convenzionale di un RB in pro-style offense (two-point stance circa 7 yards dietro la LOS). Bloccatore medio, limitato in pass-protection, non è quel power back che si pensa, inoltre non è abbastanza elusivo in campo aperto, dove peraltro pecca in top-end speed e dove gli manca una seconda marcia per distanziare i difensori. Tuttavia ha intrigante upside, purché sappia adattarsi al “cambio di ruolo”. Potrebbe integrarsi bene come RB complementare ad uno veloce e rapido all’esterno. Pick rischioso che dovrebbe produrre al meglio in schemi a zona che tendono ad allargare il campo, come quelli praticati da Buffalo, Seattle o Green Bay.
(draft projection: secondo-terzo round)
Joe McKnight (video) (5-11, 198), junior da Southern California.
A proposito di scommesse. Arrivato a USC con le fanfare (3 volte campione dello stato della Louisiana con la John Curtis Christian HS) venne considerato come il possibile erede di Reggie Bush in considerazione delle sue caratteristiche, abbastanza similari a quelle del campione del mondo in maglia Saints, e della sua grande versatilità. Sa infatti correre, ricevere fuori dal backfield e può essere anche un valido returner, specie sui punt dove ha esperienza e la giusta elusività. Peraltro, non ha mai mostrato di possedere quel genere di talento, né ha mai dato la sensazione al college di potersi neppure avvicinare a quei livelli di rendimento. Molto atletico, agile, con buonissima rapidità di piedi e accelerazione, risulta abbastanza veloce (4.47 sulle 40 alla Combine) e ha un notevole cambio di marcia in campo aperto. Runner istintivo e creativo, con grande controllo di corpo. Potrebbe giocare sul perimetro in double-back considerata anche la sua eccellente visione periferica. Invece, per forza e costituzione fisica, non è adatto a correre tra i tackle, e difficilmente riesce ad ottenere yards supplementari dopo il contatto. Insomma una sorta di copia sbiadita di Reggie Bush, ovviamente senza le stesse potenzialità, paragonabile produttività o, più semplicemente, la medesima classe.
(draft projection: terzo-quarto round)
Ben Tate (video) (5-11, 220), senior da Auburn.
Proviene da quella eccellente fucina di talenti a runningback che è Auburn (Ronnie Brown, ‘Cadillac’ Williams, Brandon Jacobs giusto per citare i recenti) e, a parte Mathews, sembra la miglior combinazione, nella nidiata 2010, tra l’HB pesante e potente e quello veloce, come ha dimostrato peraltro alla Combine di Indianapolis con il terzo tempo tra i RB sulle 40 yards (4.43) ma anche con il primo nel ruolo alla bench press (26 ripetizioni). Può ricevere e anche bloccare, lo fa pure abbastanza bene. Gli manca l’abilità da big-play, l’innesto di una marcia supplementare, la creatività e l’elusività in campo aperto. Ha un’enorme autostima delle proprie capacità e non è un grande lavoratore. Ha dimostrato di saper produrre anche dietro una linea non particolarmente forte. Probabilmente diverrà un buon second-back nella NFL.
(draft projection: terzo-quarto round)
Anthony Dixon (video) (6-1, 233), senior da Mississippi State.
Big back che nonostante un supporting cast tutt’altro che eccezionale è risultato il RB più produttivo della storia dei Bulldogs (3.994 yards, leading rusher all-time e 42 touchdowns, school record). Grande stazza fisica, ottima velocità, buona forza e potenza nella corsa, agilità, può guadagnare yards addizionali trascinando letteralmente i difensori avversari. Situazioni da short-yardage e terzi down dovrebbero essere il suo principale utilizzo, almeno inizialmente. Qualcuno lo ha paragonato a Michael Turner dei Falcons. Vedremo. Manca al suo repertorio quella finishing speed che gli permetterebbe delle home-run play. Con quel fisico potrà invece sicuramente migliorare in pass-protaction, purché voglia lavorarci sopra…
(draft projection: terzo-quarto round)
Montario Hardesty (video) (6-0, 225), senior da Tennessee.
Strong-back che dopo una carriera collegiale limitata da alcuni infortuni (ha giocato spesso infortunato, segno di buona sopportazione del dolore) è esploso finalmente nel 2009 giocando la pro-style offense di Lane Kiffin ai Vols (1.345 rushing yards con 13 TD e 302 rec. yards con 1 TD). Potente, muscolare, con una buona accellerazione e sorprendentemente veloce (ottimo il suo 4.49 della Combine) potrà contribuire anche da subito, soprattutto between the tackles dove riesce ad essere paziente e poi svelto nel trovare il varco per esplodere in campo aperto. Non particolarmente rapido (poco adatto a ‘girare l’angolo’), né elusivo, mostra comunque flash di buoni movimenti, specie un efficace spin-move. Sempre concentrato, ha discrete mani in ricezione. Abbastanza agile per la stazza, il suo vertical jump di 41 inch è risultato il migliore tra i RB alla Combine. Valido in pass-protaction.
(draft projection: terzo-quarto round)
LeGarrette Blount (video)(6-0, 241), senior da Oregon.
Fighter back. Letteralmente, specie dopo il destro con cui ha steso il LB Byron Hout di Boise State reo di averlo provocato a conclusione del season opener 2009 in diretta nazionale contro i Broncos, che è costato l’ennesima lunga sospensione da parte dei Ducks. Ha giocato così solo altre 2 gare nella sua ultima stagione (con 2 TD), chiusa con la sconfitta al Rose Bowl di Pasadena contro Ohio State (TD del momentaneo 10-10). Uscito da una HS della Florida, si era iscritto a Auburn, ma per problemi accademici era dovuto emigrare al Ju.Co. di East Mississippi. Le 2.292 rushing yards con 18 TD in due stagioni gli valsero il trasferimento ai Ducks nel 2008. Nel suo primo anno ad Oregon, condividendo il backfield con Jeremiah Johnson, pur non partendo mai titolare, ha realizzato una season da 1.002 yards e 17 touchdowns. Muscolare dalle braccia lunghe e molto ben costruito fisicamente, Blount è il classico power back, efficace soprattutto sul corto yardaggio e nelle goal line situations. Big man atletico che sa leggere bene i blocchi sulla linea ed esplode con forza come inside runner. Player alquanto indisciplinato ed immaturo, che ha però un discreto upside, oltre a forza e agilità per diventare un buon complementary big back in un attacco double-RB NFL.
(draft projection: mid rounds)
Charles Scott (video) (5-11, 238), senior da LSU.
Inside runner grosso, fisico, compatto, istintivo. Attacca il varco sulla linea senza esitare, per poi involarsi con aggressività in campo aperto dove risulta difficile da abbattere per le secondarie avversarie vista la mole, l’intensità e la forza che esprime nella corsa. Buona massa muscolare, abbastanza agile per la stazza, è risultato produttivo nelle ultime due stagioni da titolare in un college di alto livello e nella Conference più competitiva del panorama NCAA. 1.174 yards e 18 touchdowns per lui nel 2008, poi solo 9 apparizioni nel 2009 (542 yards e 4 TD) in cui si è fratturato la clavicola nella partita dell’anno contro i poi campioni di Alabama. Può correre anche all’esterno, anche se la mancanza di adeguata esplosività e top-end speed non gli consentono guadagni notevoli. Esce comunque dai tackles sempre con il guadagno di una o due yards supplementari. Al college non è stato praticamente mai utilizzato nel passing game o in pass-protection. Deve necessariamente migliorare in questi aspetti del gioco se vuole diventare un complementary big back in NFL. Upside certo.
(draft projection: mid rounds)
Rashawn Jackson (video) (6-1, 240), FULLBACK senior da Virginia.
Solido all-around back che può correre, ricevere e bloccare e che risulta probabilmente il miglior prospetto a Fullback per il 2010. Ha i giusti requisiti (short-yardage run skills, abilità in ricezione, consistenza come bloccatore e in pass-protection) anche fisici ed atletici per svilupparsi in un valido starter alla posizione, purché riesca a rafforzarsi lavorando sulla parte superiore del fisico e soprattutto resti lontano dai guai (arrestato nell’Ottobre 2008 perché accusato di furto con scasso…).
(draft projection: mid/late rounds)
SLEEPERS
Shawnbrey McNeal (5-9, 194), junior da SMU.
Scat-back rapidissimo, in possesso di notevole accelerazione e velocità. Se si invola in campo aperto è praticamente impossibile riprenderlo. Ha iniziato la carriera collegiale a Miami (Florida) nel 2007, vedendo poco il campo da true freshman (20 portate per 90 yards e 1 TD). Dopo 7 gare del 2008 (62 yards e 2 TD) ha deciso di trasferirsi alla Southern Methodist University per tornare a casa (Dallas, Texas) e potersi prendere cura della madre malata di diabete. Per tale ragione gli è stata concessa una deroga dalla NCAA (family hardship waiver) per giocare immediatamente a SMU dalla stagione 2009. Ha prodotto 1.188 rushing yards con 12 touchdowns, 283 rec. yards con altri 2 TD, nella stagione della grande rinascita dei Mustangs. 3 touchdowns nel 45-10 dell’Hawaii Bowl dove è stata distrutta Nevada. Ha rinunciato all’anno senior per ragioni finanziarie familiari. Può giocare sul perimetro, non è ovviamente un inside runner e deve migliorare molto la tecnica di bloccaggio. Potrà contribuire enormemente come kick returner.
(draft projection: mid rounds)
James Starks (6-2, 218), senior da Buffalo.
Uno dei grandi artefici della indimenticabile stagione 2008 dei Bulls, vincitori a sorpresa della MAC Conference (1.333 rushing yards e 16 TD, pur saltando 3 gare). Si è infortunato alla spalla sinistra (torn labrum che ha richiesto l’intervento chirurgico) nel fall camp 2009 e per tale ragione ha saltato integralmente l’ultima stagione. Tailback molto alto e dalle grandi falcate, con un fisico notevole e braccia molto lunghe, gioca duro ed è molto competitivo. Fisicamente costruito più come un WR che come un RB, è buonissimo ricevitore fuori dal backfield, grazie anche alle ottime mani eredità del passato da Quarterback all’HS. Valido anche in pass-protection, dove fa valere una buona tecnica di base. Non è un inside runner potente, né un tackle-breaker. Dubbi sulla sua esplosività e sulla durabilità, specie dopo l’infortunio.
(draft projection: quinto-sesto round)
Javarris James (6-0, 215), senior da Miami (FL).
Cugino dell’ex Hurricane ed NFL All-Pro running back Edgerrin James. Inside hard-runner aggressivo, potente e molto determinato, istintivo e con un’ottima visione dei blocchi sulla linea. Blocker combattivo. Elemento intelligente e dalla grande etica lavorativa. Non è elusivo, né abbastanza rapido nei movimenti. Manca di esplosività e di top-end speed adeguate. Ricevitore naturale, potrebbe tuttavia richiedere del tempo prima di essere efficace fuori dal backfield. Ha giocato sempre in rotazione al college e nonostante ciò non è riuscito a stare alla larga dagli infortuni, determinati anche dal suo stile di gioco esuberante.
(draft projection: late rounds)
Deji Karim (5-9, 210), senior da Southern Illinois.
Running back piccolo, compatto e solido nel fisico, eppure dotato di velocità impensabile (4.37 al pro-day) considerando la stazza (210 puonds) e di incredibile atletismo (43-inch nel vertical jump). Molto produttivo nel 2009 ancorché in un college FCS (1.694 yards, con 7.1 yards di media, e 18 touchdowns). Proviene comunque da una Conference non particolarmente competitiva (Missouri valley), dove ha affrontato avversari di basso profilo. Ottima accelerazione, agilità e rapidità nei movimenti laterali. Ha esperienza come kickoff returner e potrà ampiamente contribuire negli special team. Manca di potenza per correre al centro.
(draft projection: late rounds)
Andre Anderson (6-0, 212), senior da Tulane.
Erede di Matt Forté (Bears), del quale è stato back-up per 3 stagioni, nel backfield dei Green Wave di New Orleans. Strong inside runner che, anche grazie al buon bilanciamento, riesce a farsi spazio nel traffico con le sue potenti corse centrali. Duro, fisico, lotta anche per poche yards da guadagnare. Lavoratore serio, con un approccio maturo al gioco. Buon bloccatore e ricevitore fuori dal backfield. Non è rapido, né agile, non cambia facilmente direzione. Classico north-south RB che la grande competitività ed etica del lavoro possono trasformare in un valido 3rd back e in un solido special teamer.
(draft projection: late rounds)
Andre Dixon (6-0, 205), senior da Connecticut.
L’altro Dixon. Running back abbastanza completo, di quelli che fanno quasi ogni cosa bene sul campo, ma non emergono in nessun particolare aspetto del gioco. Proviene da un programma in netta crescita come quello degli Huskies. E’ stato il back-up di Donald Brown (first rounder dei Colts l’anno scorso) nel 2008, poi nel 2009 ha prodotto 1.093 rushing yards con 14 TD, più 112 rec. yards con un altro TD. Ottima struttura fisica, corridore duro e potente sul corto, bloccatore competitivo, valido in pass-protection. Atleta nella media, manca dello spunto in velocità e della c.d. seconda marcia con cui tenere lontano i difensori. Può comunque provare a crearsi un posto come 3rd runner vista la sua polivalenza.
(draft projection: late rounds)
Joique Bell (5-11, 217), senior da Wayne State (Michigan).
Vincitore del 2009 Harlon Hill Trophy come Division II college football player of the year. Ha guidato tutte le 4 divisions della NCAA in rushing yards per game (189.45), scoring (17.5 punti a gara) e all-purpose yards (217.5 yards a partita). Ha chiuso la stagione (di 11 gare) con 2.084 rushing yards e 29 touchdowns, più 293 rec. yards con altri 3 TD. Ha ultimato la carriera NCAA come ottavo assoluto leading rusher (6.728 rushing yards). Small-school runner potente che ha prodotto moltissimo ad un livello inferiore correndo prevalentemente tra i tackles. Manca di adeguata accelerazione e velocità di punta e deve migliorare in molti altri aspetti del gioco.
(draft projection: late rounds)
Segnalo, per chiudere, altri due elementi che difficilmente troveranno spazio in NFL come running backs, ma potrebbero anche essere selezionati al draft in virtù delle loro doti di returner. Si tratta di Brandon James (5-7, 185), senior da Florida, folletto dei plurititolati Gators nell’ultimo quadriennio, e di William “Will” Ford (5-8, 187) senior dai South Carolina State Bulldogs, college FCS della MAEC (Mid-Eastern Athletic Conference).
Su Gerhart: “È stato per questo paragonato da alcuni nientemeno che a Jerome Bettis, o almeno alla versione “sbiancata” del mitico “the Bus”…
Beh, io ho visto diverse cose di Bettis a Notre Dame e devo dire che qualcosa ce l’ha davvero sto ragazzo da Stanford!!!
Ps. mi sa che quel “qualcuno” sono proprio io ;)…
Su Dwyer: se lo vedevo circa 2 mesetti fa sicuro 1-rounder, adesso, sopratutto dopo l’orripilante Combine da lui prodotta, mi sa che va fuori al 3°…ha palesato limiti legati alla meccanica atletica che difficilmente supererà…consideriamo pure che vien fuori dall’attacco tutto option di GT, ed ecco che per lui le quotazioni scendono parecchio…
Su McKnight: eccone un’altro che vorrei vedere in B&G;in coppia con Mendenhall…un bel misto di fantasia e potenza…
Su Tate e Blount non mi pronuncio perchè credo che alla fine uno dei 2 arriverà davvero a Pit…uomo avvisato mezzo salvato.
Grandissimo lavoro Angelo!!!…i miei più sinceri complimentoni!!!
Angelo, farti i complimenti ormai è una consuetudine. Altro strepitoso Lavoro.
Ho una curiosità da chiederti, siccome io “odio” i RB inclini a subire Fumble, secondo te quali di questi elusive RB potrebbero peccare in ciò.
Grazie 😉
Ciao Fabio, beh tra i “migliori” sicuramente Jonathan Dwyer e soprattutto Dexter McCluster. McCluster, che mi impressionò notevolmente vedendolo all’opera contro i Vols di Tennessee, paga secondo me una minor predisposizione alla copertura dell’ovale, tipico di chi prima non giocava nel ruolo di RB. Mi ricordo un fumble contro Vanderbilt in Goal-line per esempio che una miglior “copertura” avrebbe evitato. Saluti.
Davvero complimenti che figata questa rassegna.
GOOD JOB!