Piccola, grande storia di football nostrano.

Questo che mi accingo a raccontare, è uno di quegli aneddoti che possono entrare nella storia dello sport, non tanto per la sua importanza o rilevanza, bensì per il significato interiore, che fa ritornare in mente il vero senso del football, la passione, il sacrificio, il sudore, la fatica, la sconfitta o la vittoria.
Domenica 6 Giugno, Cagliari, campo di Terramaini, si gioca la finale della South Conference di football a 9, di fronte gli Sharks Palermo contro i padroni di casa Crusaders, siamo all’ultimo quarto col risultato inchiodato sul 14-8 a favore dei Crociati.
Le due squadre si affrontano a viso aperto, le difese danno il meglio di sé, gli attacchi non riescono a produrre gioco, ma il punteggio non ammette distrazioni, tutto può cambiare, serve la massima concentrazione.
Un duro contrasto di gioco mette fuori causa il n°69 dei Crusaders, il DE Marco Melis, che esce dal campo sostenuto a braccio da due compagni di squadra, sotto gli scroscianti applausi dello sportivissimo pubblico, che poco prima aveva regalato lo stesso tributo ad un giocatore di Palermo, uscito anch’esso per infortunio.
A bordo campo impegnato a scattare foto c’è una vecchia conoscenza del team Cagliaritano, ed anche del forum di Endzone, Battista Battino meglio noto come Bat77, riconoscibilissimo proprio per via di quel numero 77 impresso nella sua ex maglia da gioco, che non manca di indossare ad ogni partita.
Dalle gradinate la scena appare confusa, quasi indecifrabile, si vede Bat77 liberarsi di tutta la sua attrezzatura fotografica, e lentamente sfilarsi la maglia…
Vorrà indossare di nuovo lo Schutt ? Sarà forse lui ad entrare in campo a sostituire il giocatore infortunato ?
Sembra quasi uno scherzo, e più di qualche sua conoscenza sulle tribune ironizza su questo presunto, nonché inatteso, rientro in attività…
Niente di tutto ciò, la side-line Cagliaritana è tesa, il roster contato, serve un sostituto e l’unica possibilità è utilizzare un giocatore dell’attacco, dirottandolo ad un ruolo difensivo. Il candidato è il secondo quarterback dei Crusaders, Simone Moccia, che però indossa la maglia numero 16 e pertanto non può entrare in campo dato che la fiscale crew arbitrale applica alla lettera il regolamento, che prevede una determinata numerazione imposta ai giocatori per ruolo.
In soccorso ai Crusaders arriva provvidenzialmente la gloriosa maglia 77 di Bat, che viene “donata” al giovane Moccia per poter entrare in partita.
L’emozione sul viso del veterano Battista è tangibile, con lo sguardo osserva il giovane Crusaders col “suo” numero 77, drive dopo drive, quasi fosse lui in campo. Sembra la classica favola sportiva, anche con la grave perdita d’organico, il reparto dei cagliaritani regge fino alla fine, concedendo poco o nulla agli avversari, nonostante gli Sharks Palermo le provino tutte per capovolgere le sorti del match.
Quando ad 11 secondi dalla fine dell’incontro arriva l’ennesimo sack sul quarterback avversario Paride Zappalà, si capisce che il sogno si è realizzato, i Crusaders Cagliari sono campioni di Conference, ed andranno alla finale nazionale del 19 Giugno per giocarsi il titolo contro gli Islanders Venezia.

A fine gara il commento di Bat non lascia dubbi su quanto sia stato sentito questo avvenimento:
” Quando ‘Aldino’ Palmas mio vecchio compagno di squadra ora Offence Coordinator dei Crusaders mi chiama rimango un attimino perplesso, io sto facendo le foto ai Cru ed indosso la maglia 77, il mio numero, la stessa maglia degli altri in campo, un modo per essere ancora vicino alla squadra, al gruppo, ai crociati. Me la chiede in prestito per Simone Moccia, uno della linea è uscito e serve l’aiuto di tutti per le ultime azioni ma il suo numero 16 non va bene per la linea d’attacco e quindi guardano tutti me. La mia maglia scende ancora in campo per alcune azioni, e una briciola di me contribuisce per alla vittoria che vale la finale. Grazie per ancora questa emozione… “