Imola – Non c’è spazio per il touchdown
Riprendiamo e pubblichiamo un articolo di Romagna noi nel quale si segnala, dopo quello degli Hogs, un nuovo, ennesimo, caso di insensibilità da parte delle istituzioni nei confronti del football.
IMOLA – Le partite in casa sono notoriamente una sicurezza. Morale alto, sostenuto dai propri tifosi e rassicurato dal campo su cui ci si è preparati per dare il ben servito agli avversari. Ma non per la squadra di football americano di Imola “Ravens”: per loro ogni match disputato nel campo che si affaccia su via Bacchilega (nel quartiere Pedagna) è in realtà uno schiaffo in faccia. Tanto che fermare quattro volte il traffico per permettere ingresso e uscita dei giocatori tra campo e spogliatoi, oppure rischiare una multa da 150 a 1.500 euro per la mancanza di tribune è una costante che si ripropone ad ogni incontro. Una beffa per un team che, pur essendo tra gli ultimi arrivati nel panorama sportivo cittadino, si affaccia nel campionato nazionale di serie B.
I problemi starebbero tutti nel campo. E lo spiega chiaramente il presidente della società, Daniele Casadio: “Basta un’acquazzone per allagare il campo e costringere i ragazzi a giocare nel fango”. Poi le tribune, inesistenti ma indispensabili secondo le norme dettate dalla Federazione, che imporrebbero a ogni società di avere un’area delimitata per i tifosi, pena la sospensione della partita e severe sanzioni pecuniarie che arrivano fino a 1.500 euro. “Finora – continua Casadio – gli arbitri hanno sempre compreso la situazione, consentendoci di giocare lo stesso. Di volta in volta firmo, prendendomi la responsabilità nell’eventualità che qualcosa vada storto. E il colmo è che siamo l’unica squadra del nostro campionato costretta a giocare in queste condizioni”.
Nata nel 2002 la polisportiva Ravens vanta circa 60 tesserati per tre diverse discipline. Proprio tra queste anche il football americano. Che per carità, non può ancora vantare il seguito di sport più fortunati come calcio e basket, rappresentati rispettivamente dall’Imolese e dall’Andrea Costa. Ma nonostante ciò i successi sono indiscutibili: come quelli dell’under 21, che ha raggiunto i playoff, oppure con la semifinale del campionato nazionale, disputata due anni fa dall’under 17. Proprio quest’ultima sfida che si sarebbe dovuta svolgere a Imola, è stata trasferita a Medicina per inagibilità del terreno di via Bacchilega.
Negli anni si sono sprecati gli appelli all’amministrazione. “Ci siamo anche resi disponibili a contribuire nel noleggio degli spalti per i tifosi”, lamenta Casadio. Ma niente da fare: “Ci hanno detto che l’affitto deve essere interamente a carico nostro”. Una situazione raccontata anche dal consigliere comunale dell’Udc, Andrea Zucchini: “Nei mesi scorsi – spiega – feci una raccolta firme di più di 200 persone in una sola giornata di campionato per sensibilizzare l’assessore Mazzini”. E prosegue invitando il politico alle dimissioni: “E’ così difficile, nello sperpero di centinaia di migliaia di euro fatti dall’assessore per una piscina che non funziona, per una multa che lui stesso ha preso e per mille altre cose, tra cui auto blu e chi più ne ha più ne metta, dare un aiuto a questi ragazzi?”. Chiedendo pari dignità per tutti gli sport, Zucchini resta per il momento amareggiato. E per i Ravens si prospetta un’altra stagione nel fango.
Federico Spadoni